giovedì 31 luglio 2008

Artigli di drago


Come regalo per le vacanze vi posto un brevissimo racconto dal sapore fantasy, fatto piu` come esercizio che per partecipare ad un concorso ( giustificazione per non essere passato tra i finalisti ).
Avrei dovuto allegare a corredo anche l'immagine del draghetto qui di fianco. Magari passava.
Buona lettura.






Artigli di drago

Solo gli innocenti possono convocare il drago. Per questo a percuotere tre volte il martello sacro sulla Roccia della Chiamata viene destinato Rutgard, sette primavere compiute da poco. Intorno a lui, illuminati dalla luna e da piccoli fuochi disposti a formare un grande cerchio, gli uomini delle tribu` libere degli Orobii.
Ancora il suono del richiamo non ha cessato di risuonare tra le pareti rocciose della piccola valle, e già il cielo è coperto da nere ali di drago.
Il superbo Essere è accolto con grida festose dagli uomini radunati: “Onore a Bergh, drago fumante! Onore al salvatore del nostro popolo!”
Ma Esso non se ne cura, si rivolge invece al bambino che lo osserva tremante avvinghiato alla roccia. Solo lui ha il permesso di parlare al drago.
“Bene, cosa abbiamo qui, un giovane guerriero! Dimmi, tu che hai avuto l’ardire di risvegliare Bergh il drago dal suo sonno: sai perche` sono stato convocato?”
Rutgard è stato istruito dagli anziani a rispondere a modo alle sue interrogazioni.
“Per difendere il nostro popolo dalla minaccia che giunge dalla Grande Pianura, così come hai fatto altre volte.”
“Hai risposto bene. Ho difeso queste valli dai Romani, poi dagli Arimanni, e così le difendero` anche dai Goti.”
“Ma come farai, li brucerai tutti?”
Un mormorio di sgomento percorre il gruppo degli uomini: non era previsto che il bambino facesse domande. Se Bergh si fosse indispettito per l’insolenza, essi avrebbero perso l’unica possibilita` di salvezza.
“No, i popoli della Grande Pianura non si possono sconfiggere con le armi. I loro guerrieri sono troppo numerosi e gli Orobii sono così pochi e dispersi in decine di tribu`.
Rendero` invisibile la valle, per loro non esisteremo.”
“Ma perche` lo fai? E come potrai renderci invisibili?”
Ancora agitazione tra gli Orobici, ma un brontolio, simile ad una risata, giunse dall’essere.
“Sei sfrontato, ragazzino.Ma ti rispondero`. Lo faccio perche` la liberta` è un volo di rondini, è il profumo dell’erba. È poter decidere del proprio destinoe, ed è diritto di tutti i popoli essere liberi. E sulla roccia traccero` segni, come questo”.
Pose la zampa sulla Roccia e vi pianto` gli artigli, lasciando tre cavita` rotonde su di essa.
“Questo sara` il sigillo del drago, il patto di alleanza con gli uomini. Porro` questo sigillo su molti massi nelle valli, formeranno una Cintura di protezione, e le nebbie nasconderanno le nostre terre. Ricordalo Rutgard, che il drago Bergh ha salvato gli Orobii. E fai in modo che il tuo popolo lo ricordi per sempre”.
E con un solo battito d’ali, scomparve.


Riccardo gioca da solo, cercando con le dita quelle incavature della roccia posta al centro del parco giochi. La noiosa vacanza con la nonna diventa avventura per un bambino di sette anni.
Coppelle, così chiamano quei segni , e gli hanno detto che sono testimonianze di riti preistorici. Ma lui sa che sono ben altro.
Segni di antiche battaglie, o ferite inferte da animali fantastici.
Magari, perche` no, tracce di artigli di drago.

Abrasioni

Vorremmo che la nostra vita scorresse liscia, senza intoppi, senza ostacoli che ci costringano a deviare o a rallentare il flusso costante, che ci obblighino a riflettere sul cammino che stiamo compiendo. E concepiamo le provocazioni solo se rafforzano questo falso senso di sicurezza.
Se invece, come la chiesa gonfiabile a Cagliari, posta in un contesto, la spiaggia, che e` simbolo della spensieratezza, ci costringono a mettere in discussione il senso di quello che facciamo, allora si reagisce: "Qualcuno ha ironizzato, altri hanno protestato. I primi sono come quel tizio che, al cospetto di un dito che indica la luna, si ferma a guardare il dito. I secondi sembrano dimenticare che, senza il dito che la indica, non c'e` nessuna luna da guardare" ( Fabrizio Rondolino in Donna Moderna di questa settimana ).
Abbiamo paura di farci frenare, di venire abrasi dalle ruvidezze della vita. Ma, come quando si impara ad andare in bicicletta, e` solo dopo essersi sbucciato i ginocchi che si ha veramente imparato.

Draghi

Il drago Bergh...



martedì 29 luglio 2008

La vita è bella

Sulla sua pagina web c'è solo una riga. Randy Pausch è morto il 25 luglio per complicazioni legate al cancro al pancreas diagnosticato nel 2006.
Ha stupito, divertito, fatto pensare con la sua ultima lezione, e ha continuato sino all'ultimo a suggerire una grande verità:
che la vita è bella, e vale la pena viverla sino in fondo.

domenica 20 luglio 2008

Solitudini e coincidenze


Come ho gia` detto, diffido dei best sellers, preferisco che l'onda mediatica si plachi per capire se sul fondo resta qualche cosa di veramente concreto. Ovvero se un libro resiste alle mode e la sua validita` si conferma al di la` degli enunciati pubblicitari.


Non sempre pero` e` cosi`: a volte un particolare, una frase ci spingono all'acquisto piu` del contenuto. Ed e` stato il caso de La solitudine dei numeri primi, titolo accattivante e autore pure. Sta di fatto che me lo sono portato al mare, e nei pochi momenti liberi dall'assillo del figlio minore sono anche riuscito a concluderlo.
Mi sono accorto che la matematica, a dispetto del titolo, c'entra ben poco con il romanzo, piuttosto e` un libro per pedagogisti e psicologi, perche` sonda nella crescita soprattutto mentale dei due protagonisti.

Per coincidenza proprio in quei giorni nella localita` dove ero in vacanza e` venuto Paolo Giordano a presentare il suo lavoro: la cosa singolare ( e quella meglio sfruttata dal meccanismo mediatico ) e` che un libro del genere lo vedresti partorire da uno della generazione dei quarantenni, non da un simpatico ventiseienne fisico teorico, dottorando, non affetto da divismo, forse anche un po' a disagio nei panni di "autore del momento".

Se posso muovere un appunto al libro, e` che mi sarei aspettato, visto il percorso personale dell'autore, una maggiore sperimentazione nel linguaggio, un maggiore coraggio nel cercare uno stile piu` personale.
Ma questo non toglie nulla alla validita` del libro, che tocca, senza forzature, temi importanti da considerare per cercare di comprendere o almeno sforzarsi di farlo, le nuove generazioni, di ieri e di oggi.

martedì 8 luglio 2008

Vite preziose


Ho scoperto quasi casualmente della morte di un mio ex compagno di scuola, Sergio Colzani. Se non fossi passato dal suo comune di residenza in questo periodo non lo avrei mai saputo. Con lui, come con altri compagni, i contatti si erano persi pochi mesi dopo la fine della scuola.
Ho poi scoperto, da un giornale locale, che era un apprezzato insegnante di musica, conosciuto in molti dei paesi qui intorno.
All'epoca della scuola era un mattacchione che si prestava a scherzi e battute, e che amava più suonare la chitarra che dedicarsi alle materie scientifiche che tanto angustiavano molti di noi.
Quante vite preziose incrociamo durante l'arco della nostra vita. Vite che ci sfiorano, delle quali non riusciamo a cogliere la bellezza, vite importanti, non per il ruolo o perchè in grado di fare cose grandi, ma perchè tutte fili di una trama che si compone più in là, nel tempo e nello spazio.

mercoledì 2 luglio 2008

Il curioso in Libreria - luglio 2008

( leggere, ascoltare, incontrare)

TRACCE DI LETTURA
Parrebbe facile, scegliere un libro per le vacanze. Basterebbe entrare in Libreria (quella del Naviglio ne è fornitissima ) e pescare a caso tra le novita` proposte.
Oltretutto, tra i titoli piu` venduti del momento pare ci siano buone proposte: nei primi cinquanta di una di queste classifiche ho trovato solo un libro che non leggerei nemmeno sotto tortura.
Ma volendo fare scelte che non seguano obbligatoriamente il mercato, uno sforzo in piu` è necessario; ecco allora che vi propongo alcune tracce di lettura, con l’idea che la lettura di un libro pur piacevole, è , lo si voglia o no, specchio della realtà che stiamo vivendo.
Iniziamo dunque da uno dei temi piu` difficili del momento, l’immigrazione. La stagione di riflessione sulla condizione di immigrato fu aperta da Pap Khouma nel 1990 con il suo Io, venditore di elefanti, ( esiste una edizione del 2006 di Baldini Castaldi Dalai ), mentre oggi possiamo trovare la storia di Jean-Paul Pougala, In fuga dalle tenebre, Einaudi.
Sempre con un punto di vista inconsueto per noi, potrebbe essere interessante leggere Vite di Scarto di Zygmunt Bauman, (Laterza) sociologo attento alle questioni etiche, o il recente Un mondo senza poverta` di Muhammad Yunus ( Feltrinelli) , il banchiere dei poveri, premio Nobel fondatore della Grameen Bank e istitutore del microcredito.
Altro percorso ( è il caso di dirlo ) è quello che ruota intorno al nostrano Enrico Brizzi, non solo autore tra i piu` famosi, ma anche trekker ed esploratore delle vecchie strade che i pellegrini percorrevano secoli fa. In questi giorni sta percorrendo a piedi la via che da Roma portava a Gerusalemme. Si possono seguire i suoi progressi sul sito http://www.romajerusalem.splinder.com . E delle sue esperienze escursionistiche troviamo traccia non solo in “Nessuno lo sapra`” resoconto di un altro “pellegrinaggio” tutto italiano stavolta, ma anche ne “Il pellegrino dalle braccia d’inchiostro”, entrambi editi da Mondatori.

martedì 1 luglio 2008

Per crescere

Claudio è sempre fonte di riflessione ( in questo caso sulla proposta delle impronte digitali ai minori stranieri , http://claudiogargantini.blogspot.com/ ).
Se l'umanità vuole crescere e migliorare, deve lasciarsi indietro brutte pagine come questa.
Non è solo questione di carità, mai come ora ci si rende conto che le vicende del mondo sono interconnesse tra loro, e le maggiori responsabilità degli avvenimenti negativi ricadono su chi detiene potere e ricchezza: noi "occidentali"
E' un alto gradino da superare, ma necessario.
Appunti
Commento sul mio taccuino ( cartaceo e in web) gli argomenti che di volta in volta mi sembrano più interessanti, con un obiettivo semplice: cercare di migliorare e rendere più chiara la mia visione del mondo. E se questo può aiutare anche voi, ne sono felice.