sabato 18 giugno 2011

Sorella nostra Terra

I recenti referendum popolari su acqua e nucleare, al di la` delle conseguenze politiche ed economiche, hanno ri-promosso tra le altre una discussione sulla responsabilita` dell’uomo in ordine alla salvaguardia delle risorse e dell’equilibrio del pianeta Terra.
Di questo si era consapevoli sin dall’alba dei tempi, da quando il Signore pose l’uomo sopra tutte le creature ( “Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse” Genesi 2,15 ) non come dominatore, ma come custode.
Ma tra la lettura dei Sacri Testi e il rendere operativa questa responsabilita` il passo non e` mai stato breve, e sin da quei tempi lontani l'uomo ha plasmato l'ambiente a sua immagine, spesso con risultati catastrofici, quali la desertificazione di ampie zone della Terra con la pastorizia intensiva.
Forse  l’eccessiva fiducia nel progresso ( resta da capire cosa si intende per progresso) ci ha fatto dimenticare il nostro ruolo di custodi,  che pero` possiamo recuperare diffondendo il rispetto per la natura e un modello di sviluppo piu` armonico.

Ci si dimentica che la nostra Terra e` una esperienza unica in questo angolo di Universo centrato sul Sole. La vita e` abbondante sulla Terra tanto quanto assente ( o scarsa )  sul resto del Sistema Solare.  Non sappiamo dire nel resto dell'Universo, ma non e` certo facile trovarla.
Dunque dobbiamo rassegnarci a vivere su questa Sfera ancora per parecchi anni, meglio trattarla bene.



Certo nel contesto delle vacanze, che ci portano in luoghi dove preponderante e` l’influsso degli elementi e della natura, ( anche nelle spiaggie più affollate, la linea d’orizzonte del mare è il segno inequivocabile della potenza del creato) una meditazione guidata da alcuni titoli potrebbe risultare fruttuosa.
Si puo` cominciare da un punto di vista che quando fu annunciato, tre decenni fa, rivoluziono` il modo di intendere l’ecologia, quantomeno dal punto di vista mediatico.  L’organismo Terra e` descritto in Gaia, Nuove idee sull'ecologia, di James Lovelock, promotore  di quegli studi annuali sullo stato del pianeta ora sotto l’egida del WorldWatch Institute. Quest’anno lo State of the World 2011. Nutrire il pianeta, edizioni Ambiente, presenta una analisi delle risorse alimentari della Terra, delle conseguenze di un cattivo uso e delle prospettive per il futuro.
Futuro tutto da disegnare, secondo i cristiani, secondo un’ottica che veda l’uomo al centro, ma con un orizzonte ampio quanto l’intero Creato. E’ quanto ci viene descritto in Ecologia ambientale ed ecologia umana. Politiche dell'ambiente e Dottrina sociale della Chiesa, da consigliare agli attivisti ambientali per l’apertura di una diversa  prospettiva rispetto alle rivendicazioni a loro care.
Se però la saggistica risulta un po’ difficile da digerire, specie sotto l’ombrellone o all’ombra di un larice, si può ricorrere alla narrativa.
Ecco allora un classico come L’uomo che piantava gli alberi,   del 1953, attualissimo, di una semplicità disarmante nella narrazione di un uomo controcorrente, che ridà dignità ad una valle e all’umanità con un lavoro incessante e umile.
Poi, se amate le atmosfere aspre e evocatrici di magie millenarie e se già avete letto i miei racconti :-) ,  fa per voi Mauro Corona, che  con tutta la sua produzione dallo scrivere rozzo ma sincero racconta soprattutto Le voci del bosco.
Libri come atti d’amore per la Terra,  anche perché è  l’unica che abbiamo.

lunedì 6 giugno 2011

Riuscite ad immaginarlo?



 










Avete presente, quindici-venti anni fa? 
La rete, cosi` come la conosciamo, con il WordWide Web e i motori di ricerca, nata  nel 1991 divenne pubblica nel '93, i netbook era al di la` da venire, e i tablet avevano una identita` incerta di portatili con pennino. Assistetti ad una presentazione (piuttosto fallimentare ) di un nuovo protocollo wireless dal nome di un re danese Bluetooth nel 2001 ad Amsterdam, ma furono piu` le risate che gli applausi di incoraggiamento.  
Chi mai avrebbe immaginato realmente di avere un computer in tasca, sempre connesso con una rete mondiale che in tempo reale ci fornisce notize e servizi? 
Forse solo il manipolo di visionari che poi ha realizzato queste cose. E questo è stato possibile grazie anche ad un processo, associato per semplificazione con la legge di Moore, di massiccio investimento che le aziende e i governi hanno fatto sulle tecnologie di microelettronica, che permette di raddoppiare la potenza e dimezzare le dimensioni dei dispositivi ogni 12-18 mesi. Per questo oggi abbiamo in tasca la potenza di un calcolatore  da tavolo di una decina di anni fa,  e possiamo salvare l’intero reportage fotografico delle vacanze grazie alla nuvola senza impegnare  nemmeno un dischetto ( li ricordate vero i floppy disk?)
Gli investimenti che i governi facevano ( e fanno, tranne che in Italia, chiedetevi come mai) sono dati dall’importanza strategica che la tecnologia elettronica ha sia in termini di sicurezza, che di sviluppo che di posizionamento politico rispetto al consesso mondiale.

Proviamo ora a replicare lo stesso modello sulle energie rinnovabili.
Attualmente un equivalente della legge di Moore è applicabile anche al fotovoltaico, solo con intervalli più ampi. In ogni caso in laboratorio si riescono a raggiungere gia` oggi rendimenti del 60% ( con esperimenti al 80% ) quando le celle attualmente disponibili si fermano al 20% ( operativamente poi sul terreno siamo al 12-13%). Inoltre, dopo i pannelli rigidi, si fanno strada le lastre flessibili, adattabili a qualsiasi superficie edificata,  in materiale organico  e poi alle resine spalmabili, magari sui tetti delle auto, cosi` quando le parcheggiate al sole... ).
Per non parlare delle altre soluzioni oggi ancora in fase di sperimentazione o poco diffuse: solare a concentrazione, moto ondoso, piezoelettrico,  geotermico.
Abbiamo a disposizione un pool di possibilita` da esplorare e da sfruttare,  che opportunamente incentivate potrebbero rendere obsolete non solo le centrali nucleari, ma anche quella a gas e a carbone, cosi` come l’elettricita` rese obsoleta la costosa ( e pericolosa) illuminazione a gas,  o come le auto elettriche ( a batteria o fuel cell ) soppianteranno tra breve quelle  a combustibile fossile,
Certamente per arrivare a questo servono investimenti e convinzione. Difficili da trovare in Italia.
Ma la tecnologia e` pronta.
Riuscite a immaginarlo un futuro cosi`?



















(qui trovate quello che ho scritto in questi anni sull'energia )


Postfazione:
Io cerco di dare indicazioni di senso generale al problema dell'energia, che necessita non solo di discussioni o referendum, ma soprattutto di investimenti. Se volete invece avere un'idea delle tematiche in merito al referendum, vi consiglio di seguire il blog di Kuda Roberto Codazzi, ricco di notizie e di spunti per riflettere
Appunti
Commento sul mio taccuino ( cartaceo e in web) gli argomenti che di volta in volta mi sembrano più interessanti, con un obiettivo semplice: cercare di migliorare e rendere più chiara la mia visione del mondo. E se questo può aiutare anche voi, ne sono felice.