martedì 12 maggio 2015

Imparare a leggere



Per essere sempre aggiornato  sui trend della tecnologia e dell'innovazione e dell'evoluzione sociale dovrei  dedicare molto tempo a eventi, reali o virtuali ( inteso come fruiti in rete, non che siano meno reali di quelli "dal vivo" - forse dovrei trovare un termine più consono).
Invece mi sono perso il TEDxMilano dello scorso aprile, credo che "balzerò" il Wired Next Fest dei prossimi giorni  21-25 maggio,  e nessuno mi invita a conferenze o incontri  :-)

Del resto la mia attività mi è poco d'aiuto, troppo impegnati a far girare le informazioni per chi i chip degli smartphone e dei tablet e della IoT li realizza, non li usa  ( per certi versi la mia azienda sembra più la fucina di Efesto, che  il lucido scudo di Marte o lo splendente carro del Sole ).

Ci provo, in rete, a seguire i testimonial e i testimoni  del processo di innovazione tecnologica e sociale che caratterizza il nostro tempo. Ci sono nomi come Luisa Carrada, Riccardo Luna, Giacomo Mason, Dario Bressanini, Paolo Attivissimo, Annamaria Testa,  siti come edge.org , Serious WonderTechnology Review,  Ars Technica, e molti altri . Non è che consulto tutti questi quotidianamente, ma  molti di essi sono veri e propri punti di riferimento.
 
Ma blog e post sono di solito punti di vista di un particolare fenomeno o concetto, e non sempre è facile unire i puntini.


Risultati immagini per networkPer questo trovo di grande aiuto i testi di chi ha osservato la Rete e la Società che cambia, e ne ha tratto una serie di immagini  che a colpo d'occhio aiutano a comprendere e a non venir sopraffatti dall'information overload, spesso deformatore della realtà, con cui dobbiamo fare quotidianamente i conti. Così come fa Massimo Mantellini nel suo agile libro "La vista da qui", Edizioni Minimum Fax, che in dodici quadri delinea come si debba fare i conti in modo disincantato con Internet, senza demonizzarlo, ma senza restare condizionati. Poche pagine a capitolo per raccontare come intere economie debbano fare i conti con modi diversi di intendere la diffusione della cultura, l'informazione e tutto il giornalismo, con l'analfabetismo informatico ancora forte, soprattutto in Italia, con una nostalgica ritrosia a trovare il valore di una informazione  più fluida.

Ma c'è anche Luca De Biase, che in "Homo Pluralis", Codice Edizioni, ( appena sfogliato, ma gli ho dato alta priorità nello stack di letture da fare)  illustra come la dinamica evolutiva digitale richieda un drastico cambiamento culturale.

Imparare a leggere e a conoscere il mondo in evoluzione, grazie alla mediazione di autori come questi, è necessario, per non esserne sopraffatti, continuando a credere che il solo orizzonte del Web è quello determinato dal relativo piccolo gruppo di amici sui social network.

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Appunti
Commento sul mio taccuino ( cartaceo e in web) gli argomenti che di volta in volta mi sembrano più interessanti, con un obiettivo semplice: cercare di migliorare e rendere più chiara la mia visione del mondo. E se questo può aiutare anche voi, ne sono felice.