giovedì 7 maggio 2015

Muoversi a Cernusco

In questi ultimi mesi ho scritto alcune  note sul tema, scaturite dalle modifiche viabilistiche della zona in cui abito. Mi sono reso conto però che ci sono ancora molti che non sono stati ancora irretiti dal diabolico strumento dell'inganno mediatico, pertanto riporto qui i testi sviluppati, con brevi commenti di raccordo. Per chi mi legge fuori dai confini del mio comune, sappia che questo è un esempio di come dare ad una realtà complessa ( la mobilità - di ogni tipo, piedi, ciclo, auto, pubblico) in un centro abitato, una risposta semplice ( il cambio di verso di un senso unico), porti ad una realtà ancora più complessa.

Il rimedio peggiore ( 16 gennaio 2015)


Quando è stato annunciato il cambio di viabilità del tratto di viabilità compreso tra via Fiume e via  Svevol, ho sospeso il giudizio, temendo di non avere la capacità analitica sufficiente, non essendo nè urbanista nè ingegnere e neppure geometra. Ho solo espresso dubbi  sulle conseguenze che la redirezione del traffico avrebbe avuto  negli incroci di  via Visconti con via Adua e via Zara. 
Temo di dover affermare che il rimedio è stato peggiore del male.  Provo a dimostrarlo.

Il problema
Mi pare di aver capito che il cambio di verso della direzione di via Torriani sia stato reso necessario dal continuo flusso di veicoli che:
1) si "ingolfava" sul semaforo posto a nord della via Torriani, creando code in entrambe le direzioni ( via Fiume, via Dalla Chiesa)
2) tale traffico rendeva pericolosi l'incrocio con via Visconti e l'ultimo tratto sud  della via Torriani stessa, a partire dal suddetto incrocio, credo per l'eccessiva velocità dei veicoli
3) la situazione diventava particolarmente caotica in corrispondenza delle fasce orarie di ingresso-uscita degli studenti dalle scuole elementare e materna

La non-soluzione
Dopo circa due mesi dal provvedimento, da un punto di vista privilegiato, posso affermare che:
1) le lunghe code su via Fiume non sono più tali;
2) la via Torriani, da strada di passaggio è diventata strada residenziale;
3) le vie  Piave e Zara, da strade residenziali sono diventate strade di passaggio, come  era precedentemente via Torriani, con l'aggravante del doppio senso di marcia;
4) il comportamento degli autisti, se per l'ingresso in  via Torriani   proveniendo da via Fiume era regolato dal semaforo, nel caso di via Piave è libero. si assiste dunque a:
4.1 ) code estemporanee dietro al veicolo che deve introdursi in via Piave, che a volte raggiungono il semaforo;
4.2 ) pericolose manovre per anticipare i veicoli che giungono da via Dalla Chiesa
        4.3 ) ingressi in via Piave "tagliando" il segnale di stop e invadendo l'altra corsia
4.4 ) velocità eccessiva, tenuto conto anche dell'elevato numero di abitanti a piedi e soprattutto in bicicletta, con elevato rischio di incidenti a danno di queste due categorie;
5) si sono creati  tre punti critici, l'incrocio via Zara, via Visconti e l'innesto di via Piave/via Zara in via Trento : punti ad alto rischio tamponamento, inoltre l'immissione da via Visconti in via Torriani, non dovendo controllare veicoli provenienti da altre direzioni, viene fatta con eccessiva leggerezza ( senza rallentare),  a detrimento sempre di pedoni e ciclisti;
6) la criticità dell'incrocio con via Adua, invece, non mi sembra particolarmente aumentata ( era già in precedenza in una situazione difficile, che forse necessita di regolazione semaforica);
7) la visibilità nei sopracitati punti critici è scarsa, specie nelle ore crepuscolari, per assenza di punti luce adeguati.


Che fare?
A dispetto della mia incompetenza, posso osservare alcuni aspetti di ordine generale, e proporre alcuni palliativi:
1) se l'intenzione del cambio di viabilità era quello di ridirezionare il traffico passante, e di alleggerire le code l'obiettivo non è stato raggiunto. gli automobilisti che devonon raggiungere via Manzoni si trovano ora imbottigliati allo stop di via Adua.
2) forse una diversa programmazione semaforica avrebbe potuto distribuire le attese e permesso un più regolare flusso su via Torriani.  un semaforo anche su via Visconti/Svevo, avrebbe dissuaso la discesa verso l'ultimo tratto di via Torriani e semplificato la gestione degli orari scolastici-
3) si è proceduto d'imperio, senza consultazioni locali e senza una accurata valutazione delle conseguenze ( e su via Piave non è la prima volta, si veda il problema dei due tronconi, ancora non risolto - basterebbero un paio di cartelli )

Un paio di Proposte
1) modifica viabilità via Piave: senso unico direzione sud-nord : impedirebbe il flusso "pericoloso", ma si avrebbero così quattro vie consecutive  a senso unico ( via Verdi, Briantea, Torriani, Piave)
2) dissuasori di velocità su via Piave, associate ad indicazioni del tipo " accesso solo residenti" o altri accorgimenti atti a diminuire il flusso di passaggio (non saranno certo sufficienti a fermare tutti, ma potrebbero funzionare come contenimento ) 
3) l'ipotesi ventilata di porre su tutta la via Piave  e via Zara il divieto di sosta è impraticabile e stupida, perchè oltre a creare disagio ai residenti della vie, si ripercuoterebbe su tutta la zona, dovendo i veicoli trovare una sistemazione. 

Credo che un atteggiamento collaborativo da parte di tutti possa permettere il raggiungimento di una soluzione accettabile.  L'abuso dell'automobile, specie per i brevi spostamenti  interni alla  città, è da condannare, ma non è accettabile che le presunte soluzioni rendano il traffico ancora più pericoloso.


A distanza di alcuni mesi,  la situazione si conferma critica, tanto che mi spinge a commentare ancora: 

Chi dobbiamo ringraziare ( 21 aprile 2015) 


Chi dobbiamo ringraziare?
L'assessore, che ha (presumibilmente, non mi è dato sapere) approvato o sollecitato un intervento puntuale, senza proporre uno studio globale della viabilità di quella zona? I tecnici, che a loro volta  hanno eseguito pedissequamente quanto richiesto, senza una visione di insieme ( mi piacerebbe essere smentito, ma sino ad ora non ho ricevuto nessuna notizia al riguardo)? 
O il sindaco, con il quale discutiamo da tempo del problema di via Torriani e del traffico ciclabile e pedonale della zona, ma sino a questo momento di rimedi non se ne vedono ( se non opportune raffiche di contravvenzioni nella zona  sosta scuolabus, inutilizzata in orari extrascolastici)?
Oppure i nostri vicini abitanti della via Torriani, che giustamente hanno fatto pressione per un indubbio problema di sicurezza?
Non so chi dobbiamo ringraziare.  Il fatto è che a distanza di alcuni mesi, i dubbi  espressi nella mia precedente nota sono confermati.
La velocità media di chi scende in via Piave  e via Zara è pari a quella di una superstrada ( e pure chi "risale" in via Torriani, nonostante un incrocio, non è di molto inferiore). Il rischio di incidenti  è sempre alto, specie per la popolazione ciclistica. 
Le mie idee in proposito sono quelle espresse nella nota precedente. Mi auguro si trovi  una veloce soluzione, prima del verificarsi di situazioni spiacevoli.


Si vede che me lo sentivo. il 28 aprile un tamponamento, per fortuna senza conseguenze, innesca un blitz. Vengono posti sensi unici e cartellonistica opportuna. E' una "messa in sicurezza" della zona, ma non risolve tutti i problemi

Circoli viziosi ( 5 maggio 2015) 


Supponiamo per un momento che io, colto da un improvviso moto di legalità, intenda seguire pedissequamente  tutti i sensi unici ,specie quelli recentemente imposti nella zona tra via Torriani e via Adua, nei miei spostamenti cittadini a bordo di una bicicletta.
I risultati sarebbero sconcertanti.
Se, ad esempio, intendessi andare in centro, non ci sarebbe problema, seguirei via Piave e via Zara, quindi, facendo attenzione a chi proviene dalla mia destra, che già un incidente c'è stato, svolterei a sinistra e subito a destra, nell'ultimo tratto di via Torriani. Ma per tornare a casa?
Sarei costretto a percorrere la via Manzoni, quindi risalire la via Adua sino alla rotonda  ( senza pista ciclabile e con  auto che sul rettilineo, raggiungono velocità sostenute). All'altezza di via Dalla Chiesa si gira a destra. Un momento! La pista ciclabile lì c'è, ma dalla parte opposta. Come raggiungerla? Attraversare la strada ( bicicletta a mano, che le striscie sono solo pedonali) e "circumnavigare" la rotonda sarebbe la soluzione più sicura. Percorro un tratto della ciclabile poi devo riattraversare  via Dalla Chiesa per raggiungere via Piave. Ma dove? Sfido la sorte.
Una alternativa potrebbe essere via Briantea, in effetti.  E quelli di via Briantea, poniamo all'altezza della pizzeria, come raggiungono il centro, sempre senza infrangere il codice della strada? Semplicemente risalgono via Briantea, percorrono in sicurezza via un tratto di via Fiume ( già, ma anche lì devono attraversare, e non c'è un tubo….) poi ridiscendono di nuovo tramite via Piave sino in via Torriani.
 Ci sono molti altri esempi di incongruenze simili a questa. Più seriamente la situazione per chi si muove in bicicletta, già critica, con le modifiche viabilistiche di queste settimana si è ulteriormente ingarbugliata. E non mi piacciono gli inviti a rispettare le norme,  se quello che si ottiene è quanto descritto sopra.
Non sto parlando di teppisti sulle due ruote che ignorano bellamente le piste per percorrere spudoratamente la Falcone-Borsellino nel centro della corsia, o di ciclisti della domenica che si pongono a coppie in velocità di crociera per poter chiaccherare in tranquillità.
Sto parlando di ragazzi che usano la bici per recarsi a scuola, di pensionate che fanno la spesa, di virtuosi lavoratori che pensano sia stupido usare l'auto per superare distanze di poco più di un chilometro. 
Sto parlando di cittadini che vivono il loro quartiere.

Armonizzare la viabilità di auto, cicli e pedoni sarebbe la cosa più auspicabile.Ancora una volta, vorrei essere smentito, ma mi sembra che in questo caso tale concetto non sia stato nemmeno preso in considerazione. 



E' un tema annoso, che avevamo già affrontato qui 

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