tag:blogger.com,1999:blog-29214102538708660272024-03-13T07:48:16.026+00:00Appunti e virgoleLa cultura è quella parola che inizia guardando l'uomo <br>
e si completa guardando il mondoLoris G. Navonihttp://www.blogger.com/profile/16524206335842433823noreply@blogger.comBlogger519125tag:blogger.com,1999:blog-2921410253870866027.post-6682096955196833362021-12-28T15:41:00.002+00:002021-12-28T15:42:58.548+00:00Le storie, più che la Storia<p> Mi capita sovente, specialmente quando parlo del Progetto Madreselva, di ribadire il fatto che più che la <b>Storia</b>, quella che muove i destini del mondo, che ne segna progressi e sconfitte, mi interessano le <i>storie, </i>quelle degli uomini semplici, anche mediocri, che nel <span> quotidiano cercano di rendere concreto il proprio destino, costruendolo anche a dispetto dei grandi movimenti che la Storia fa. </span></p><p><span>Pertanto non è corretto dire, a proposito di personaggi del calibro di Cesare, Alessandro Magno, Napoleone, Hitler, che hanno fatto la Storia, perché ogni uomo, a prescindere dal suo stato, dal suo censo, dalla sua età, realizza un pezzo di storia.</span></p><p><span>E la Storia dei piccoli è scrigno di storie. </span></p><p><span>Pertanto plaudo agli sforzi che associazioni, gruppi, singoli fanno per mantenere viva la storia di un territorio, di una città, di persone che hanno intracciato le loro vite con quelle di altri. </span></p><p>Di grande utilità per il mio progetto sono i documenti pubblicati dal <a href="https://culturabrembana.com/" target="_blank">Centro Storico Culturale Valle Brembana "Felice Riceputi"</a> una associazione che da quasi vent'anni promuove la ricerca storica delle valli orobiche. Un grande lavoro di volontariato che tiene viva la memoria di luoghi dalle antiche radici.</p><p>Tra gli amici, mi piace citare uno che è rimasto nel cuore di molti cernuschesi, anche ora che da molti decenni, è pientino al 100%. Antonio Mammana da tempo raccoglie testimonianze sul passato rurale della val d'Orcia, legando in questo modo a filo doppio il presente con la storia della propria terra.</p><p>Più vicino a casa c'è <a href="https://www.facebook.com/psergioit">Sergio Pozzi</a>, appassionato fotografo, che ha congelato innumerevoli attimi di vita nelle fotografie. Da tempo raccoglie e pubblica selezioni di immagini che identificano momenti storici visti "dal basso", dalle esperienze di donne e uomini. Sono volumi importanti, nel contenuto e nel numero di immagini, che portano i più nostalgici a commuoversi, i figli a sorprendersi per come erano giovani i propri genitori, e i nipoti a stupirsi per come fosse diversa la realtà, i luoghi, le persone che oggi stanno vivendo loro.</p><p>"Figli di nessuno" è il suo ultimo lavoro, realizzato insieme all'amico Lucio Assi. Una carrellata di lettere scambiatesi tra amici, ragazzi dell'oratorio all'epoca dei loro vent'anni ( gli anni intorno al 1967), accompagnate da molti documenti di vario tipo e tanto, tanto materiale fotografico.</p><p>E se possiamo perdonare a Sergio e Lucio un certo affastellamento di contenuti, che qualche volta non facilita la lettura, e sottointesi comprensibili solo a chi ha vissuto quanto si sta narrando, resta il valore assoluto di un lavoro utile alle generazioni che verranno.</p><p>Mi immagino i giovani fra un decennio, rovistando negli armadi della Segreteria SACER, imbattersi in un libro del Sergio e ammirare, tra lo stupore e la curiosità, i giovani di allora, quelli che senza troppo clamore hanno fatto la storia del nostro oratorio, della nostra città. </p><p><br /></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhe_t-ueKa4LEQ_aylZYSmAtsO0iYp7o6FMrNDIjTGL-RfXOiEJIHnpLBq8F_RT-ww8nIPyhWU-lw2JnfsbLJKbc8GbnL896_J3fBy2zuqsmqdTHfmgszqBQz0zcAPxvQA0LgaY2Wp0dsQ/" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="1437" data-original-width="2048" height="281" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhe_t-ueKa4LEQ_aylZYSmAtsO0iYp7o6FMrNDIjTGL-RfXOiEJIHnpLBq8F_RT-ww8nIPyhWU-lw2JnfsbLJKbc8GbnL896_J3fBy2zuqsmqdTHfmgszqBQz0zcAPxvQA0LgaY2Wp0dsQ/w400-h281/image.png" width="400" /></a></div><br /><br /><p></p>Loris G. Navonihttp://www.blogger.com/profile/16524206335842433823noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2921410253870866027.post-91158799615955829582021-12-26T16:21:00.009+00:002021-12-26T16:21:54.051+00:00Madreselva<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhxAg0DE1unnUxIqyeg8IS1czPLi8F56TNNK3YzxakRvL5-DKgMYwpUuliXTA2uukM8D5JlEktfHRDzcPKl-Bd7plwlyhCddE_hhe2h2spn-8fEKrLiKmU3zJTmJ7G8WXjOveGiS32PQlcGpLTSCiYANC9kZ2tgc3VgUiEO09IJAVC4vMVbTnvUTVBg=s679" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="679" data-original-width="516" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhxAg0DE1unnUxIqyeg8IS1czPLi8F56TNNK3YzxakRvL5-DKgMYwpUuliXTA2uukM8D5JlEktfHRDzcPKl-Bd7plwlyhCddE_hhe2h2spn-8fEKrLiKmU3zJTmJ7G8WXjOveGiS32PQlcGpLTSCiYANC9kZ2tgc3VgUiEO09IJAVC4vMVbTnvUTVBg=w486-h640" width="486" /></a></div><br /> <p></p>Loris G. Navonihttp://www.blogger.com/profile/16524206335842433823noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2921410253870866027.post-58937030540081183522021-12-02T13:50:00.002+00:002021-12-02T13:50:12.732+00:00 La campagna di crowdfunding per Madreselva è iniziata!<p> <span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="background-color: white; color: #222222; font-size: small;">La campagna di crowdfunding organizzata dall'editore</span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="background-color: white; color: #222222; font-size: small;"> </span><a data-saferedirecturl="https://www.google.com/url?q=https://bookabook.it/&source=gmail&ust=1638290895992000&usg=AOvVaw2El6nMdUB_Mv8kwfyvDMBT" href="https://bookabook.it/" style="color: #1155cc; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;" target="_blank">bookabook</a><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="background-color: white; color: #222222; font-size: small;"> </span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="background-color: white; color: #222222; font-size: small;">per </span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="background-color: white; color: #222222; font-size: small;"> </span><b style="color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">Madreselva </b><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="background-color: white; color: #222222; font-size: small;">è iniziata!</span></p><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">Come potrai immaginare sono piuttosto emozionato nell'affrontare questa sfida che si esprime in una modalità innovativa e vede il tuo coinvolgimento.</div><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">Le campagne di crowdfunding si basano sul finanziamento diffuso di chi è interessato al prodotto e ne prenota uno o più copie.</div><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">Se ti interessa il progetto puoi fare una prenotazione fino a un massimo di 5 copie, seguendo <a data-saferedirecturl="https://www.google.com/url?q=https://bookabook.it/libri/madreselva/&source=gmail&ust=1638290895992000&usg=AOvVaw0dd2huR__QHgRF9HR1XsUk" href="https://bookabook.it/libri/madreselva/" style="color: #1155cc;" target="_blank"><b>questo link</b>.</a> </div><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">Potrai così scaricare la versione in pdf del manoscritto, per una lettura in anteprima.</div><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><br /></div><div style="background-color: white; color: #222222; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgilueRa2pQ4TaU5b7FUbbDIk99W1KOlXx1oZuNko5Uvm0OkO741I-n5xEpSC9X6MIFF-gtDXpQ5qfny1z634FIRDC50XxRu5dZLu06h5GaeMyKXlMc1xtL_8gtOyjV97-YfVOQRPUowkr2/" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="202" data-original-width="215" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgilueRa2pQ4TaU5b7FUbbDIk99W1KOlXx1oZuNko5Uvm0OkO741I-n5xEpSC9X6MIFF-gtDXpQ5qfny1z634FIRDC50XxRu5dZLu06h5GaeMyKXlMc1xtL_8gtOyjV97-YfVOQRPUowkr2/" width="255" /></a></div><br /></div>Loris G. Navonihttp://www.blogger.com/profile/16524206335842433823noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2921410253870866027.post-63100122041539664512021-11-02T16:35:00.004+00:002021-11-03T08:30:57.022+00:00L’idea di innovazione non passa (sempre) dalla tecnologia<p><i><br />Controcorrente </i></p><p><span style="font-family: Arial; font-size: 26pt; white-space: pre-wrap;">L’idea di innovazione non passa (sempre) dalla tecnologia</span></p><span id="docs-internal-guid-701d6534-7fff-4e5c-ddb2-ffb1cb25598c"><br /><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">E' pensiero comune che l’innovazione debba passare sempre da un avanzamento tecnologico, da una incremento della complessità del sistema, o dalla definizione di nuovi mercati o utilizzatori. Certamente questi fattori sono scatenanti per molte innovazioni, ma non sempre sono necessari alla riuscita di un percorso innovativo.</span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Un’idea, anche brillante, non può trasformarsi in innovazione se si limita a esplorare oltre i limiti determinati dai prodotti, servizi, soluzioni attuali, senza aver bene presente le implicazioni sociali, oltre che di mercato, che questa nuova idea porta con sé.</span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Al netto delle competenze tecniche e organizzative, è proprio la visione del mondo e l’identificazione delle possibili strade che un’innovazione può percorrere a determinarne o meno il successo.</span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">Esemplare in questo senso è la storia di <a href="https://www.vaiawood.eu/" target="_blank">VAIA</a>, una startup nata dal dramma dell’ottobre 2018 , quando una tempesta di proporzioni catastrofiche, con venti sino a 200 km/h distrusse decine di migliaia di ettari di foresta. </span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">L’intuizione dei fondatori fu quella di creare:</span></p><ul style="margin-bottom: 0px; margin-top: 0px; padding-inline-start: 48px;"><li aria-level="1" dir="ltr" style="font-family: Arial; font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; list-style-type: disc; vertical-align: baseline; white-space: pre;"><p dir="ltr" role="presentation" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">un prodotto utile, una cassa amplificatore passiva, dai suoni caldi ottenuti dal legno di abete rosso. </span></p></li><li aria-level="1" dir="ltr" style="font-family: Arial; font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; list-style-type: disc; vertical-align: baseline; white-space: pre;"><p dir="ltr" role="presentation" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">un oggetto di design, un cubo che esalta la naturalità del legno</span></p></li><li aria-level="1" dir="ltr" style="font-family: Arial; font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; list-style-type: disc; vertical-align: baseline; white-space: pre;"><p dir="ltr" role="presentation" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">un simbolo di rinascita, dato che associato all’acquisto c’è la piantumazione di un nuovo albero.</span></p></li></ul><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">L’apporto tecnologico è sul processo, sul marketing, mentre le competenze artigianali e di design realizzano un prodotto originale e facilmente identificabile.</span></p><p dir="ltr" style="line-height: 1.38; margin-bottom: 0pt; margin-top: 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; vertical-align: baseline; white-space: pre-wrap;">I creatori del progetto VAIA hanno saputo trovare un punto di convergenza tra impatto sociale, presenza nel marketing, sostenibilità e inventiva: la ricetta perfetta dell’innovazione.</span></p><div><span><br /></span></div><div><span><br /></span></div><br /><br /></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTPFyGccIEHzXHTRVQk5IL5tDDV5wwYfExhWdlLX4qPoHYBvVhcRQnDLQG_311TuqEYt_UPweIdk7I5xEwyo487L-womt0BMLadmcKvUeM0mNeyAjnkCaaBR7UGFWnHM0i-EL6c2MbIqI/s619/VaiaCube.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="619" data-original-width="619" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTPFyGccIEHzXHTRVQk5IL5tDDV5wwYfExhWdlLX4qPoHYBvVhcRQnDLQG_311TuqEYt_UPweIdk7I5xEwyo487L-womt0BMLadmcKvUeM0mNeyAjnkCaaBR7UGFWnHM0i-EL6c2MbIqI/s320/VaiaCube.jpg" width="320" /></a></div><br />Loris G. Navonihttp://www.blogger.com/profile/16524206335842433823noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2921410253870866027.post-22479688338294358512021-10-10T14:56:00.003+01:002021-11-02T16:33:37.190+00:00Il profumo del luppolo<br /><i> Un po' più di un mese fa io e Gabriella abbiamo trascorso un weekend in compagnia di amici, ex giovani dell'oratorio dove abbiamo vissuto adolescenza, gioventù, e dove abbiamo maturato la nostra decisione di vivere insieme. Riporto qui, per chi non l'avesse letto sul mensile parrocchiale, un mio articolo a commento di quell'esperienza.<br /><br />Se volete potete considerarlo anche un esercizio di scrittura, dove un elemento apparentemente marginale del paesaggio diventa chiave di interpretazione della storia.</i><br /><br /><br /><br /><b>Il profumo del luppolo</b><br /><br />Percorriamo la statale 237 che, costeggiato il lago d’Idro, risale nel cuore delle Valli Giudicarie. Con Gabriella ci confrontiamo su come potrebbe essere l’esperienza che ci accingiamo a vivere. Ritrovare amici e conoscenti in una weekend di condivisione dopo anni in cui gli incontri si limitavano a “Ciao, come va? tutto bene, ci vediamo” porta un po’ di disorientamento. <br /><br />Piante rampicanti di luppolo occhieggiano ai bordi della strada. <br /><br />Questa visione, come spesso accade quando mi accosto alla natura, mi induce un senso di tranquillità.<br /><br /><br /><br /><br />Ci incontriamo sul far della sera.<br /><br />Volti, sguardi, sorrisi. Prima timidi, specie con chi non si vede da tempo, poi sempre più radiosi.<br /><br />Alcuni di noi hanno trascorso una giornata da turisti, altri sono in fuga dagli impegni della settimana. I saluti si rincorrono, aggiornamenti sulla salute e sulla famiglia, le piccole disavventure del viaggio. <br /><br />L’ombra si allunga verso occidente e un brivido ci costringe a indossare felpe e maglioni. <br /><br />L’ampia vallata che ospita Borgo Lares, di cui Bolbeno è una frazione, si ammanta lentamente di oscurità, ma tra noi la luce di una amicizia a volte sopita riprende a splendere. <br /><br /><br /><br /><br />La brillante idea di invitare, dopo anni, i protagonisti delle stagioni oratoriane risalenti a decenni fa è stata accolta con entusiasmo da molti, ma catalizzatore di questa occasione di incontro è stato (monsignor) Luca Raimondi , vescovo ausiliare di Milano, ma soprattutto amico, compagno di avventure, brillante trascinatore e acuto interprete dell’anima. <br /><br />Dopo cena, l’esperienza si trasforma in preghiera, e le preghiere generano esperienza, in un percorso liturgico guidato con piglio efficace da Luca, che recupera l’essenza più intima di una celebrazione comunitaria.<br /><br />Ci interroghiamo su come abbiamo affrontato questo tempo di pandemia, su quale è stato il ruolo e il supporto della comunità, e chiediamo a Luca della sua esperienza di questo primo anno da vescovo.<br /><br />La notte prende il sopravvento, ammantando il cielo della sua veste più brillante e la combinazione magica di malto e luppolo accompagna le chiacchiere e le risate. <br /><br />Il giorno dopo ci attende un’altra luminosa esperienza.<br /><br /><br /><br /><br />La val di Fumo si addentra nel parco dell’Adamello-Brenta, offrendo ampie vedute, con le cime del Carè Alto a far da fondale. Con un lieve dislivello, la risaliamo costeggiando dapprima il lago artificiale, poi il torrente dalle acque che restituiscono il colore del cielo in una esplosione di riflessi.<br /><br /><br /><br /><br />Ammiriamo alberi e foglie, la grandezza delle rocce che ci circondano, la maestosità dell’antico larice cinquecentenario che protegge il rifugio e il particolare del fiore dell’eufrasia ai bordi del sentiero o il delicato battito d’ali di una minuscola farfalla azzurra.<br /><br />Ci fermiamo a celebrare l’Eucaristia accanto al torrente che supplisce, con il suo vibrante canto, alle nostre voci fioche. <br /><br />La voce di don Luca no. Il suo timbro è potente, le sue parole sovrastano la cascata, riempiono l’aria. <br /><br />Egli concretizza con la voce, le espressioni, le mani che si allargano ad abbracciare i suoi amici, tutta la gente, il mondo intero, la presenza del Cristo.<br /><br />Alcuni miei pensieri oggi sono costretti alla ritirata, troppo forte è la fede che Luca trasmette. <br /><br />E mentre le gambe ci conducono nel percorso a ritroso sino alle macchine, le parole fluiscono. Non c’è nessuno tra noi che se ne stia in silenzio, da solo. Ci si aggiorna sui figli, sulle loro scelte di vita, su lavoro o pensione. Si confidano le ambizioni, che sono forti anche alla nostra età. Si vive la bellezza e l’emozione di ritrovarsi, si vive quella realtà imperfetta, fragile ma meravigliosa che prende il nome di comunità.<br /><br /><br /><br /><br />La sera ci trova ancora riuniti a parlare, concentrando l’attenzione sulla recente Proposta Pastorale dell’Arcivescovo Mario Delpini: Unita, libera e lieta, concretizzata e resa con esempi e aneddoti dalla sincera eloquenza di Luca. <br /><br /><br /><br /><br />La notte scorre rapida e il sole inonda le vetrate della sala da pranzo, ove si proietta, in tempo reale, l’avventura del giorno che nasce.<br /><br />Nel bosco attraversato dalla strada che porta al Santuario della Madonna del Lares, dove andiamo per celebrare il ringraziamento di questo weekend speciale, ritrovo i tralci del luppolo. Le infiorescenze hanno un profumo delicato, non facile da riconoscere. L’anima racchiusa in ogni persona ha lo stesso profumo, difficile da apprezzare, perché sovrastato dalle paure, dagli egoismi, dalle debolezze.<br /><br />Ecco, io credo che in questi giorni ciascuno dei partecipanti abbia mostrato un piccolo pezzo della propria anima, e apprezzato i profumi delle anime altrui. <br /><br />I giorni si estinguono, si torna alle case, al lavoro, al quotidiano un po’ più forti, per aver messo al centro le relazioni che ci uniscono. <br /><br /><br /><br /><br />Restano nella mente e nel cuore emozioni e ricordi, e il leggero, delicato profumo del luppolo. <br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><a href="https://www.blogger.com/#"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLgHO0WHkDDdqJCrLXG0KeXhXD3aKuYq8b13RNMB7z21XevqqnDO9HGbHhyphenhyphenhZIswSw9SVE-89DiPt4rmTvkaQ6gz-C1dXupUrgv2XlLLAdeRabaM8d35-SqydkKHqNEI9XUemxma0UGNg/s320/IMG_3583.JPG" /></a><br /><br /><a href="https://www.blogger.com/#"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTpT-bwwv8TUp6-4LFUHsb1N7LX1rcCQwZt5XIALm8CphaejrAn5WWoq5xifOMIBhrlvfWHw5ea2HkiV0XNjLt_aq6aSrB-PGDCnjg0BHLFzxYPyKERqoud4i_V_sByPRNnADL3O0rTrw/s320/IMG_20210905_094930.jpg" /></a><br /><br /><a href="https://www.blogger.com/#"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkdHZC5ow0kV03Y4f6DQL9duzEfC9AkVJfzleSCPZBXlPzxb-QdVfYxomKeLSdZSS-QasO4YlN0TgwlbNgKLQ-_XTDGay184hYKarH2ZdqJM1Hi4kENP2cGIHAxsIg1iVNoZvoLuqRuH0/s320/IMG_20210904_151224.jpg" /></a><br /><br /><a href="https://www.blogger.com/#"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2Vw2ryh_KZLwSYn9MpH-UukyHX1lErTj4RcvoXZXytHYAIMmwQmpXgd65Cg7h-tFbtRz9wPMIVvilgk2C85C3dbICG19rVcGfg6OrKP1T4iSO6HOQ7e4o7IsVzkzRh4DX0hZqroEmnUg/s320/IMG_20210904_135254.jpg" /></a><br /><br /><br />Loris G. Navonihttp://www.blogger.com/profile/16524206335842433823noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2921410253870866027.post-21839783959500256062020-12-08T16:33:00.005+00:002020-12-08T16:33:43.705+00:00Leggere Guardare, Pensare, Progettare<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9MsxENTAvNVjul_ckVTkDztiddh5JGnw7xBCFzLao0yAAjgwZUqqdrgjYhyU2_DdhjAkLB4TATcgpZ5kFjpMEcCXjcuXtH0dkRGweu4Kqx8b-iyvIKkgcZXqHOSSV0ebxsFqIFE8wluM/s3968/IMG_20201208_173051.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3968" data-original-width="2976" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9MsxENTAvNVjul_ckVTkDztiddh5JGnw7xBCFzLao0yAAjgwZUqqdrgjYhyU2_DdhjAkLB4TATcgpZ5kFjpMEcCXjcuXtH0dkRGweu4Kqx8b-iyvIKkgcZXqHOSSV0ebxsFqIFE8wluM/s320/IMG_20201208_173051.jpg" /></a></div><br /><p></p><p>Da tempo avevo sentito parlare di questo volume, <i>Guardare, Pensare, Progettare di Riccardo Falcinelli (ed. Stampa Alternativa&Graffiti)</i> come di uno strumento indispensabile per i designer industriali. Pensavo che forse avrebbe potuto dire qualcosa al progettista in genere, non solo a chi si occupasse di estetica, ergonomia, usabilità, ma anche a chi avesse a che fare con progettazione circuitale, meccanica, e in tutte le scienze applicate.</p><p>Avuta la possibilità di leggerlo, mi sono reso conto che gran parte dell'attenzione è dedicata a come la nostra mente interpreta ciò che vede, come il cervello attiva i suoi neuroni per interpretare la realtà e le sue rappresentazioni umane. Questo, che potrebbe apparire come un esercizio di erudizione, è invece requisito necessario a comprendere quelle regole pratiche che guidano ad esempio l'attività del visual designer (che si trovano racchiuse in libri molto pratici quali <i>"Don't make me think" di Steve Krug</i>, per esempio).</p><p>Sul finire della lettura, mi sono chiesto cosa avrei potuto ricordare che fosse utile a fortificare l'esperienza di progettazione. Credo almeno alcuni temi.</p><p>1) La relazione con il mondo. Falcinelli dice: "Credo che il mondo non sia fatto per essere guardato ma per essere usato, cioè per entrarci in relazione, per chiederci cosa ci possiamo fare." Ho incontrato spesso e da parti diverse il tema della relazione. E' una condizione per l'esistenza sotto diversi aspetti, da quello fisico ( qui torno a quello che dice Carlo Rovelli, ma è la teoria dei loop nell'ambito della meccanica quantistica che ce lo dice, che "questi quanti di spazio, particelle elementari, fotoni, quanti di gravità non vivono immersi nello spazio, formano essi stessi lo spazio. [...] interagiscon incessantemente gli uni con gli altri, anzi <b>esistono solo in quanto termini di incessanti interazioni"-</b><i>C.Rovelli, L'ordine del tempo</i>), a quello sociale.</p><p>Chi è chiamato a progettare finanche un pezzo meccanico, pur dovendo confrontarsi con le tecniche, le leggi scientifiche che regolano i fenomeni che intende controllare, non può prescindere dal fatto che ogni risultato del suo lavoro è in funzione di un progresso, un miglioramento della condizione umana (vi dice niente il termine innovazione?)</p><p>2) C'è differenza tra percezione della realtà e Realtà. il nostro sistema sensoriale combinato con il cervello svolgono ogni decimo di secondo interpretazioni accurate del mondo in cui siamo immersi. A volte però cadono in errore. </p><p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiH9FFWeGfLSTaid8dxUd6MqKQIUqnUVSmWZ9CztV0wyWTHRCJACsRl9Hm0UpuUnhwM3d9FDAWU32Huu1_X6wslibJR_miAzGnNBRkYgLEOwMDhdKYXdrXA9IgNic_8zuH4hsSffKTXiYc/" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><i><img alt="" data-original-height="446" data-original-width="630" height="167" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiH9FFWeGfLSTaid8dxUd6MqKQIUqnUVSmWZ9CztV0wyWTHRCJACsRl9Hm0UpuUnhwM3d9FDAWU32Huu1_X6wslibJR_miAzGnNBRkYgLEOwMDhdKYXdrXA9IgNic_8zuH4hsSffKTXiYc/w236-h167/image.png" width="236" /></i></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>I due segmenti orizzontali hanno la stessa lunghezza, <br />ma percepiamo quello in alto più lungo.</i></td></tr></tbody></table><br />3) "Guardare consapevolmente è già pensare; e pensare consapevolmente è già progettare. Guardare, pensare, progettare sono così aspetti senza soluzione di continuità tra loro." </p><p>4) Il designer è un artigiano consapevole, che continuamente si fa domande sul suo operato. Questo è il punto che più di ogni altro possa davvero rappresentare l'essenza del processo mentale che è racchiuso nella parola 'progettare'. Un atto che coinvolge sensi e cervello, cultura e immaginazione e che sempre percorre quel ponte che sta tra tecnologia e umanità.</p><p> </p><p><br /></p>Loris G. Navonihttp://www.blogger.com/profile/16524206335842433823noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2921410253870866027.post-81316619850878869922020-11-14T22:20:00.009+00:002020-11-14T22:20:48.414+00:00Note a margine di due letture consecutive: "Bianco" di Laura Bonalumi e "Città d'argento" di Marco Erba<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsKvOoq-cuEFqA1gaRcQxduJsYjXOn7EdKaPY15FG4E5gaJUzl009KH7bLvWC8ESxksjDYTnhdKQvvEgsDl4Qp8xoTJOU06McdpVqHyVsK2Qvz8RxVHr0_rdjKj-EYWynk8jVdWG_58wg/s3968/IMG_20201114_162933.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3968" data-original-width="2976" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsKvOoq-cuEFqA1gaRcQxduJsYjXOn7EdKaPY15FG4E5gaJUzl009KH7bLvWC8ESxksjDYTnhdKQvvEgsDl4Qp8xoTJOU06McdpVqHyVsK2Qvz8RxVHr0_rdjKj-EYWynk8jVdWG_58wg/s320/IMG_20201114_162933.jpg" /></a></div><br /> Ho da pochi giorni letto in sequenza due romanzi, "Bianco" di Laura Bonalumi, e "Città d'Argento" di Marco Erba. Nonostante in entrambi (più evidente in quello di Laura) trasparisse l'intento di rivolgersi a un pubblico giovane, i cosidetti Young Adults, sono rimasto fortemente colpito.<p></p><p>Dopo "Bianco" sono andato a rivedermi il film catastrofico "The Day after Tomorrow", mentre "Città d'argento" mi ha tolto il sonno per un paio di notti ( per un'ora buona, poi sono crollato.</p><p>Con l'intento di scrivere questa nota, ho cercato di capire cosa avessero in comune questi due testi, oltre al fatto che gli autori sono (miei) concittadini e legati a me da vincoli di parentela ( Laura) e amicizia (entrambi).</p><p>[<i>Digressione n°1: non è difficile a Cernusco conoscere qualche autore di romanzi o saggi. Ne siamo pieni. A puro titolo di esempio illustri rappresentanti sono stati la spumeggiante Loredana Limone, con la sua saga di Borgo Propizio. e il professore Giorgio Perego, fine narratore di storia locale.</i> ]</p><p>Insomma, forse un paio di temi possono essere usati per presentare queste due opere.</p><p>Il primo è la speranza.</p><p>In "Bianco" essa è la trave che sostiene tutta la narrazione.</p><p>I protagonisti agiscono guidati dalla speranza che alla catastrofe segua l'armonia, pur con equilibri differenti a quelli cui si erano abituati</p><p>In "Città d'argento" si coltiva la speranza nell'essere umano, che sia in grado di imparare dai propri errori e di non cedere agli impulsi distruttivit ma coltivi il senso della pace e dell'appartenenza a una unica famiglia umana.</p><p>[<i>Digressione n° 2: Città d'argento esordisce come un classico romanzo per adolescenti, con adolescenti come protagonisti e con i classici problemi degli adolescenti. A un certo punto, però cambia registro, la tensione sale, e il finale consolatorio non basta a cancellare le immagini delle atrocità descritte e documentate storicamente.</i>]</p><p>Il secondo tema è quello delle interazioni. L'esistenza degli esseri umani non può prescindere dalle interazioni gli uni con gli altri. La realtà stessa dell'universo è interazione ( semplificando molto, ma molto, le lezioni di Carlo Rovelli). </p><p>Nelle conseguenze emotive delle relazioni con le persone si ritrova il senso delle storie raccontate. </p><p>Nella capacità che ha la pagina scritta di indurre emozioni sta la bellezza del leggere.</p><p><br /></p>Loris G. Navonihttp://www.blogger.com/profile/16524206335842433823noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2921410253870866027.post-89709243601489359642020-10-19T22:48:00.000+01:002020-10-19T22:48:01.438+01:00Il profilo delle foglie<div class="separator"><br /></div><p> Sviluppare una narrazione è un po' come seguire il profilo delle foglie.</p><p>Nei giorni di autunno, coltivando l'ambizione di una uscita di scena spettacolare, gli alberi esibiscono la loro veste più intensa. Così gli umani, per conservare il ricordo dei colori e dei disegni frattali delle chiome, accentuano l'attenzione verso quei coinquilini silenziosi.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvR2dU_17caTOzxT-4H0HinbCoEHJQ1nEZ4Mdnaujl11HX4F7kRzGkjoEQlov3g1Gxd5IfMueXjzI9U3jqaVbzU2_GuuMb8rtJDnfKHRGMch_lYqUIc8bzt14ND0-gAHbpJaUX-hOHiEQ/s3034/IMG_20201018_104927.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3034" data-original-width="2134" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvR2dU_17caTOzxT-4H0HinbCoEHJQ1nEZ4Mdnaujl11HX4F7kRzGkjoEQlov3g1Gxd5IfMueXjzI9U3jqaVbzU2_GuuMb8rtJDnfKHRGMch_lYqUIc8bzt14ND0-gAHbpJaUX-hOHiEQ/s320/IMG_20201018_104927.jpg" /></a></div><br /><p><br /></p><p>Dunque ci si rende conto che vi sono foglie semplici, dal disegno regolare, in forma di mandorla, di lancia o di cuore. Percorrere il suo profilo è semplice, come una narrazione che si dipana senza colpi di scena o flashback. Possono esserci dentellature che ne vivacizzano l'aspetto. Sempre sono sostenute da una buona nervatura. </p><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbyNQ4My4L0vfmTn5zimsAUzFI_UnKHyn5Fu6vWkJeCB5pm2YHlQLBumA-_W3L6mfc-MwLbJ0mDlqsN44-vbk9MYWaQ0qCYja-cEE6MHzA1_xCPqPeTBwtFlnvN5nElQw-gT2CIuaNeww/s3968/image-c6e937da-9519-4a43-83e4-37d1bdd792295935703484742478087.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3968" data-original-width="2976" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbyNQ4My4L0vfmTn5zimsAUzFI_UnKHyn5Fu6vWkJeCB5pm2YHlQLBumA-_W3L6mfc-MwLbJ0mDlqsN44-vbk9MYWaQ0qCYja-cEE6MHzA1_xCPqPeTBwtFlnvN5nElQw-gT2CIuaNeww/s320/image-c6e937da-9519-4a43-83e4-37d1bdd792295935703484742478087.jpg" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQyKDH_yyIYjzZYkznehc6biLg-qE-w8QP2RtGSprTZA-dw_aNd9UIprplxBq1WMgSJd8HfYS6ZNfsdqVJs_pqjzxePhMFdlCaUiZmq-xYiindf07EMb4mjY8lVFJ8mrn71N6oPrjFJTo/s3968/image-bd0c95d8-977b-432b-abd5-95a97906371a5294951522539867476.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3968" data-original-width="2976" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQyKDH_yyIYjzZYkznehc6biLg-qE-w8QP2RtGSprTZA-dw_aNd9UIprplxBq1WMgSJd8HfYS6ZNfsdqVJs_pqjzxePhMFdlCaUiZmq-xYiindf07EMb4mjY8lVFJ8mrn71N6oPrjFJTo/s320/image-bd0c95d8-977b-432b-abd5-95a97906371a5294951522539867476.jpg" /></a></div><br /><p><br /></p><p>Si trovano poi foglie dal profilo articolato, lobate, digitate, palmatosetta. Seguirne i contorni è impegnativo, ma la bellezza di queste foglie è evidente. come in storie la cui trama è complicata, piena di rimandi, di flashback, anticipazioni, cambi di percorso, e proprio per questo appassionanti.</p><p>Esiste dunque il grande albero della narrativa che ospita queste foglie, e trovi tra i suoi rami le trame che raccontano la grande storia dell'umanità. </p><p>Poi le foglie cadono, arriva il vento e le scompiglia tutte.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFFOLNU7wN3hlHe60gDK7EF1vkCh6LjYkZY00YkZYuK9o7ptGjzrRUWm9172YrZqYf_CNrQLNOBgMbrziYgRi6jXFxAKn0KGTJiL1PYEY4G_1nVZtif8C3BKT-n5QCetsUuWcTFSegSj0/s3968/IMG_20201018_104312.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="3968" data-original-width="2976" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFFOLNU7wN3hlHe60gDK7EF1vkCh6LjYkZY00YkZYuK9o7ptGjzrRUWm9172YrZqYf_CNrQLNOBgMbrziYgRi6jXFxAKn0KGTJiL1PYEY4G_1nVZtif8C3BKT-n5QCetsUuWcTFSegSj0/s320/IMG_20201018_104312.jpg" /></a></div><p></p>Loris G. Navonihttp://www.blogger.com/profile/16524206335842433823noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2921410253870866027.post-15844553487127639312020-08-19T16:09:00.000+01:002020-08-19T16:09:01.081+01:00 Seguire Sentieri<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgryWf9_zy5B5gWUFXOuHABWEPb-sZG02DHgljqKM-3cB-INyvuG9CIVeMZpnJlS1rvcS1I68X7evV4ypxyg30Ncp_6jLUzgq3fWoa0FCRg5xhFYQ9BWTFDzTZEMwPBUAup5t9DJWDNYJ8/s3968/IMG_20200809_105523.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3968" data-original-width="2976" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgryWf9_zy5B5gWUFXOuHABWEPb-sZG02DHgljqKM-3cB-INyvuG9CIVeMZpnJlS1rvcS1I68X7evV4ypxyg30Ncp_6jLUzgq3fWoa0FCRg5xhFYQ9BWTFDzTZEMwPBUAup5t9DJWDNYJ8/s640/IMG_20200809_105523.jpg" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><p><br /></p><p style="background-color: white; color: #1c1e21; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; margin: 6px 0px;">A dare retta a quella letteratura leggera delle riviste che si vogliono dare una impronta ecologista, pare che sia di gran moda il forest bathing o il shinrin-yoku ovvero quelle pratiche di camminare immersi nella foresta per guadagnarci in salute e consapevolezza.<br />Di per sé non sono pratiche del tutto esotiche, il sentirsi tutt’uno con il mondo della foresta è qualcosa che avviene in modo spontaneo, appena ti trovi all’ombra di giganti verdi i cui tronchi <span class="text_exposed_show" style="display: inline; font-family: inherit;">sembrano colonne di una cattedrale naturale.<br />La spinta a riscoprire un rapporto immediato con la natura ( nel senso di non-mediato, diretto) credo sia intrinseca nella personalità umana, anche se spesso soffocata dalla abitudini e dalle sovrastrutture culturali.</span></p><p style="background-color: white; color: #1c1e21; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; margin: 6px 0px;"><span class="text_exposed_show" style="display: inline; font-family: inherit;"><br />In montagna ( non solo, in ogni realtà geografica) un modo semplice, immediato per sentirsi in armonia con il creato, senza necessariamente ricorrere ai sofismi new age o alle suggestioni delle pratiche olistiche e biodinamiche, é senza dubbio andare per sentieri.<br />Oltre ai benefici del camminare in se, sia sulla fisiologia che sulla psiche, seguire sentieri significa fruire di paesaggi naturali di cui possiamo apprezzare i dettagli oppure, nel caso ad esempio di percorsi impegnativi, lanciare una sfida ai propri limiti, o ancora, prendere consapevolezza che stai camminando seguendo le orme di chi ti ha preceduto.</span></p><p style="background-color: white; color: #1c1e21; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; margin: 6px 0px;"><span class="text_exposed_show" style="display: inline; font-family: inherit;"><br />A meno che tu non sia un esploratore o un alpinista esperto, infatti, difficilmente traccerai nuovi sentieri, aprirai nuove vie. La maggior parte di noi, escursionisti o semplici villeggianti, percorre sentieri disegnati da altri, tracciati spesso per necessità , a volte vecchi di centinaia di anni.</span></p><div class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #1c1e21; display: inline; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px;"><p style="font-family: inherit; margin: 0px 0px 6px;">Sono i sentieri della transumanza, della conduzione delle bestie ai pascoli alti, sono i percorsi delle merci negli anni faticosi del Medioevo, la Via Mercatorum, la strada Priula, sono i sentieri segreti degli spalloni, o i percorsi dei pellegrini verso le cittá sante di Roma e Santiago, sono le vie di collegamento tra i borghi, o i percorsi di caccia. In questo sistema circolatorio del nostro territorio scorrono i viandanti, i curiosi, i camminatori esperti e i passeggiatori occasionali.</p><p style="font-family: inherit; margin: 0px 0px 6px;"><br /></p><p style="font-family: inherit; margin: 6px 0px;">Cammini, e senti l’ ereditá della storia che è passata da quelle strade, svelarsi le leggende nate dalle emozioni scaturite su quei passi.</p><p style="font-family: inherit; margin: 6px 0px;"><br />Cammini, e ricevi una lezione di umiltà. Non sei il primo e nemmeno il più bravo. Altri prima di te hanno scavato nella roccia, posato pietre, liberato il sottobosco, calpestato la terra.</p><p style="font-family: inherit; margin: 6px 0px;"><br />Cammini, e ti senti grato dell’ impegno dei tuoi avi, e nel seguire le loro strade ti senti parte di quella meravigliosa umanità che ha percorso, passo dopo passo, tutte i sentieri del mondo.</p><p style="font-family: inherit; margin: 6px 0px;"><br /></p><p style="font-family: inherit; margin: 6px 0px;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNP1BEbEQlA7x2hEiH98bfTmom8OR8s1q6EFAZbDD1Aurvzr4ATV_lc63IJSuG7pcLJVtnPwMhNFF4QySXaJVy00ROVZZJ659o3bNstQ-27aysXWd895NDavTa8dVqbH02Acs0Uud5xdc/s3968/IMG_20200808_153608.jpg" imageanchor="1" style="font-family: "Times New Roman"; font-size: medium; margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="3968" data-original-width="2976" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNP1BEbEQlA7x2hEiH98bfTmom8OR8s1q6EFAZbDD1Aurvzr4ATV_lc63IJSuG7pcLJVtnPwMhNFF4QySXaJVy00ROVZZJ659o3bNstQ-27aysXWd895NDavTa8dVqbH02Acs0Uud5xdc/s640/IMG_20200808_153608.jpg" /></a></p></div>Loris G. Navonihttp://www.blogger.com/profile/16524206335842433823noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2921410253870866027.post-14506869166014197072020-03-31T17:39:00.003+01:002020-03-31T18:32:32.237+01:00La narrazione del virus, il virus della narrazione<h4>
<b>La narrazione del Virus</b></h4>
<br />
Un modo unico, inedito, di raccontare un fenomeno di portata mondiale, devastante e veloce, così<br />
impetuoso che le difese vengono smantellate in poche ore e costruire nuovi argini costa, in termini di tempo e risorse.<br />
La narrazione è capillare, sfaccettata, analitica. Usa ogni canale mediatico, dalla TV al Web; ogni attore può essere, e lo è, narratore. Nessuno si sottrae.<br />
<br />
L'informazione è riversata così abbondantemente che è persino difficile fruirla. Dov'è la verità? Qual è la voce sincera? Quali strumenti di analisi ho a disposizione?<br />
<br />
La narrazione si estende nel raccontare la vita quotidiana, le bandiere alle finestre, i balconi che risuonano delle canzoni cantate in coro da interi quartieri, le testimonianze drammatiche, quelle più ironiche.<br />
<br />
<h4>
Il virus della narrazione</h4>
<br />
Non solo i protagonisti si sentono in diritto di comunicare la vita al tempo del Coronavirus<br />
Ognuno, in quanto spettatore, testimone imbelle di un evento mondiale, pretende di dare voce alle sue impressioni ed emozioni.<br />
<br />
Nulla di sbagliato in questo, se non fosse che la carica virale di un commento inopportuno, di una allusione, un dubbio , un retropensiero è decisamente più micidiale del potere infettivo del coronavirus stesso.<br />
Fioccano teorie complottiste, riprese abilmente da chi le sfrutta come clickbait ( acchiappaclick), discussioni senza fine ( nel senso di scopo) sul potere antivirale della candeggina, aceto, succo di limone, lozione dopobarba, bava di lumaca.<br />
Nascono stuoli di investigatori che dalle fessure delle persiane spiano i vicini postandone i movimenti sulle piattaforme social e commentando con atteggiamento indignato.<br />
Si rispolverano catene di Sant'Antonio di devozione, con veglie di preghiera telematiche, come se Dio fosse tutto il giorno attaccatto al telefonino a consultare Facebook.<br />
<br />
Non credo che le nuove prospettive che si stanno per aprire nella fase successiva alla crisi pandemica, che quasi certamente cambieranno in parte il corso della storia, cambieranno veramente il cuore degli uomini. Pure, uno sforzo di cambiamento è richiesto. Ne va dell'umanità di ciascuno di noi.<br />
<br />
<br />
<br />Loris G. Navonihttp://www.blogger.com/profile/16524206335842433823noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2921410253870866027.post-17402691328156582332020-03-08T22:02:00.000+00:002020-03-08T22:02:07.708+00:00Silenzio<div style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 6px;">
Una cosa di cui si sente la mancanza nella concitazione della quotidianità, ancor di più in questi tempi critici, è il silenzio.<br />Non il silenzio della fine giornata, quando spegni le ultime luci di casa e intorno a te il buio, pur stemperato dall'inquinamento luminoso, si impossessa dello spazio della mente.<br />Nemmeno è il silenzio delle chiese, nelle quali entri per cercare Dio o una parola di bellezza. Lì il tuo silenzio è rotto dal flusso delle preoccupazioni, delle supplich<span class="text_exposed_show" style="display: inline; font-family: inherit;">e, dell'intercalare ipnotico del rosario, a volte così fitto che la Parola cercata non trova spazio.</span></div>
<div style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 6px;">
<span class="text_exposed_show" style="display: inline; font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #1d2129; display: inline; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMlguoEX3E15uczJoH2j83dYpclDW5aoymvEnPJLtYjC0NsT3O3wcOk33yS3g390YCy4LrW0d4hudTC34BjaNnaExXRK1hn7b-p0z_vcXpuczca7I6w3eLYIXG7E5St6YxsfXnhmaEqBQ/s1600/cime.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="903" data-original-width="677" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMlguoEX3E15uczJoH2j83dYpclDW5aoymvEnPJLtYjC0NsT3O3wcOk33yS3g390YCy4LrW0d4hudTC34BjaNnaExXRK1hn7b-p0z_vcXpuczca7I6w3eLYIXG7E5St6YxsfXnhmaEqBQ/s320/cime.jpg" width="239" /></a></div>
<div style="font-family: inherit; margin-bottom: 6px;">
Il silenzio di cui parlo è quello che si prova sulla vetta di una montagna, quando il battito del cuore dopo la fatica della salita si calma e ti siedi ad ammirare il paesaggio intorno a te, di azzurro rocce e ghiaccio.<br />Non si è portati a parlare dopo questo genere di esperienze, poche parole pratiche, la narrazione si conserva per il fondovalle.<br />Lì, solo il vibrare del vento, e la tua anima nuda, a tu per tu con l'infinito.<br />E' un silenzio pieno. E' l'Universo, la Natura, Dio che irrompe nei tuoi sensi, ti assorbe, ti plasma.<br />Così diventi vetta, roccia, neve. Non vi è nulla al di là dell'immensità.</div>
<div style="font-family: inherit; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
La stessa sensazione la percepisci anche di fronte alla distesa profonda del mare, o nel frastagliato profilo delle campagne intorno alle città quando, camminando o correndo, ti fermi colto da un particolare, e da esso lo sguardo si allarga all'orizzonte tessuto dei colori del tramonto.</div>
<div style="font-family: inherit; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
<br /></div>
<div style="font-family: inherit; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Perchè quel silenzio svuota la mente, ti riporta all'essenziale, stempera il quotidiano che si fa piccolo e insignificante di fronte all'universo, di cui sei parte e spettatore.</div>
<div style="font-family: inherit; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
Di questo silenzio vi è molto bisogno, in questi giorni.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMNTzfvRHsyl9gcQAyJkeODQ9k2hVR2ja3v1IgPC7E0CYNHyzGJqFzAsJM9dW2c3eH2_vdPlwVOvX8mR0Amwc2Wimv0z22fLU_KI-JIjRwkNfuYJZda6xKt5G00OSOVXyO3W8Gt6X1ezs/s1600/tramonto+Deffeyes.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="360" data-original-width="480" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMNTzfvRHsyl9gcQAyJkeODQ9k2hVR2ja3v1IgPC7E0CYNHyzGJqFzAsJM9dW2c3eH2_vdPlwVOvX8mR0Amwc2Wimv0z22fLU_KI-JIjRwkNfuYJZda6xKt5G00OSOVXyO3W8Gt6X1ezs/s320/tramonto+Deffeyes.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="font-family: inherit; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
<br /></div>
</div>
Loris G. Navonihttp://www.blogger.com/profile/16524206335842433823noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2921410253870866027.post-1729845753907098352020-02-01T16:07:00.001+00:002020-02-01T16:07:30.819+00:00La vita in equilibrioNella pratica dello yoga vi sono alcune posizioni nelle quali è richiesto di saper mantenere l'equilibrio. Una di queste, tra quelle che preferisco, è VRKSASANA, posizione dell'albero, mentre quella preferita da Gabriella, e tra le più spettacolari, è NATARAJASANA, posizione di Shiva re della danza ( la fa alla perfezione nostra figlia Maria Sofia, ma lei danza dall'età di quattro anni...).<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhw63MQIgAMK2k6h_XsLhk2-ZRWYGf6p1DjhKUTWpQFI3IIBIu0q0s88e8IZfwCKu2ptZZ2Tq0F-ky7TJG-a43fngGAO99GkfpD9IwqfDT_SPIxDmNGpKaRx15YggFY4bEvaAg3W8H7uwY/s1600/vrksasana.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="449" data-original-width="300" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhw63MQIgAMK2k6h_XsLhk2-ZRWYGf6p1DjhKUTWpQFI3IIBIu0q0s88e8IZfwCKu2ptZZ2Tq0F-ky7TJG-a43fngGAO99GkfpD9IwqfDT_SPIxDmNGpKaRx15YggFY4bEvaAg3W8H7uwY/s320/vrksasana.jpg" width="213" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">VRKSASANA, posizione dell'albero <br /><i>( dal Web, proprietà dell'autore)</i></td></tr>
</tbody></table>
<br />
Quando ci si approccia a queste e altre posizioni si comprende presto che l'equilibrio per il corpo umano non è un processo statico. Non è che una volta raggiunto il momento in cui tutte le forze gravitazionali che insistono sulle superfici del nostro corpo si equivalgono, allora si può restare indefinitamente in quella posizione.<br />
La nostra maestra di Yoga ci spiega che in realtà l'equilibrio è un processo dinamico, , formato dal continuo aggiustamento delle parti del corpo, tendini, muscoli.<br />
E' una continua ricerca.<br />
Che non deve essere affrontata con la forza bruta, con la pretesa di affrontare questa sfida come un nemico da abbattere.<br />
Lo yoga insegna che il risultato si ottiene assecondando il corpo, allineaando corpo, mente, anima; liberandosi dai preconcetti che, lungi dall'essere guide per una vita più semplice, invece si frappongono tra il nostro essere e il nostro profondo obiettivo.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBoPOZGpP8h8_QQx77AqJ31Q9glhCn1s-xYOjZpd8ePUwJZ_yQS3qcQQPXZbRG3ibGRPnDoc1wvs-X7CVPOZ7hP3UjWoR6_4571lyQXt8_EfUBwwWf9FPixtsS5gPjRbHHb3duYmxWkco/s1600/yoga.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="352" data-original-width="385" height="292" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBoPOZGpP8h8_QQx77AqJ31Q9glhCn1s-xYOjZpd8ePUwJZ_yQS3qcQQPXZbRG3ibGRPnDoc1wvs-X7CVPOZ7hP3UjWoR6_4571lyQXt8_EfUBwwWf9FPixtsS5gPjRbHHb3duYmxWkco/s320/yoga.PNG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">NATARAJASANA posizione di Shiva re della danza<br /><i>(dal Web, proprietà dell'autore)</i></td></tr>
</tbody></table>
Così è la vita.<br />
Qualsiasi condizione della vita umana non è statica, cambia continuamente, per fattori esterni o interni ( una guerra, nei casi peggiori, o una spesa inaspettata, una grave perdita, così come un banale contrattempo, un dubbio, un ritardo).<br />
Non si è mai "arrivati", non si è mai tranquilli, non si raggiunge mai uno status fisso e inamovibile, ma tutto è in movimento, impercettibile a volte, e ad esso ci si deve adeguare.<br />
<br />
Si deve essere pronti ad agire, a spostare il baricentro della propria esistenza, a percepire i cambiamenti, prenderne coscienza e attuare azioni che permettano ancora di ritrovare l'equilibrio.<br />
<br />
Questo è qualcosa che ci insegna lo yoga.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8WQw1MUVht7LSqoViPWApu1LmR_upK2GOTehDMaRYXUlARKtUxdZ_xeVy9A4AYkEcw5A2kXIVIgrddifSZ-SElghpEgAKJ2HAXjCJfAAjllUr1iunlisgJkOl3nJ-lj8bcF8VrhUygHA/s1600/Copertina+1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="804" data-original-width="654" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8WQw1MUVht7LSqoViPWApu1LmR_upK2GOTehDMaRYXUlARKtUxdZ_xeVy9A4AYkEcw5A2kXIVIgrddifSZ-SElghpEgAKJ2HAXjCJfAAjllUr1iunlisgJkOl3nJ-lj8bcF8VrhUygHA/s320/Copertina+1.jpg" width="260" /></a></div>
<br />Loris G. Navonihttp://www.blogger.com/profile/16524206335842433823noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2921410253870866027.post-77935277458028362842019-12-03T14:44:00.002+00:002019-12-03T14:44:36.171+00:00La potenza della narrazioneNelle scorse settimane Gabriella e io abbiamo potuto assistere a una sequenza eterogenea, non per questo meno interessante, di proposte teatrali.<br />
Dallo stupefacente Notre Dame de Paris, al drammatico "Calcio di punizione" dell'Associazione Culturale Fuoritempo di Gorgonzola, passando per l'emozionante "U Parrinu" dell'ottimo <a href="https://www.facebook.com/christian.didomenico.16?epa=SEARCH_BOX">Christian Di Domenico</a> e "La scarpa di Bahaa" con la compagnia Distractors.<br />
<br />
Non sto a commentare i singoli spettacoli, non è questa l'intenzione di questo post.<br />
Quello che intendo sottolineare è la potenza della narrazione, che nella presa diretta del palcoscenico, suscita emozioni spesso più sincere e forti di quelle scaturite dalle offerte cinematografiche.<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhp9EoNQ9uNN9UDbxRLu7Y9TZperiYhfShY73XaiZsliYnztL4nINStclbae0-1BLnLyUGtXc2E8hcMg9gB244PB1U7XrJOycIjrvkm0um4LnUxpcBzybQ50k9ADMz6p76vq6vpySUnEQ8/s1600/IMG_20181228_171737.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhp9EoNQ9uNN9UDbxRLu7Y9TZperiYhfShY73XaiZsliYnztL4nINStclbae0-1BLnLyUGtXc2E8hcMg9gB244PB1U7XrJOycIjrvkm0um4LnUxpcBzybQ50k9ADMz6p76vq6vpySUnEQ8/s320/IMG_20181228_171737.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">I racconti intorno al fuoco, la più antica modalità di intrattenimento serale</td></tr>
</tbody></table>
<br />La suggestione che i racconti creano nel nostro animo è qualcosa di atavico, che risale alle prime narrazioni intorno al fuoco, che si rispecchia nell'attenzione dei bimbi alle fiabe raccontate, e si evolve nella passione per la TV seriale, sia essa la soap opera di "Un posto al sole" che la drammatica "Breaking Bad" o la fantascienza al limite del grottesco di "Stranger Things".<br />
Ma la fiction, proprio per i media con la quale è fruita, necessita di artefatti a sostegno della narrazione, che il teatro invece non richiede. Sul video, una storia ambientata nel medioevo, per esempio, deve necessariamente avere una ambientazione coerente ( a meno di particolari scelte stilistiche) pena l'immediata cessazione della <a href="https://appuntievirgole.blogspot.com/2014/12/informazioni-vere-e-false-nella.html">"sospensione dell'incredulità"</a>.<br />
Sul palcoscenico, questo non è necessario. Si può recitare Shakespeare o Pirandello in abiti odierni senza che la potenza della narrazione ne sia sminuita ( purchè ci sia una certa professionalità nel recitare, ovviamente).<br />
Perchè non vi è mediazione nel teatro. il confine tra il palcoscenico e il pubblico è labile, inesistente. Non siamo protetti, quando andiamo a teatro. non abbiamo uno schermo che faccia da mediatore, che stia in mezzo, tra noi e l'attore. I protagonisti possono in un attimo scendere in sala, dialogare col pubblico, renderlo parte dello spettacolo. E in questo modo suggerire temi importanti della nostra vita e della nostra società.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJm9fzu9yOqblijk-UjUd129ZnfQ5ov-YNIliAp5Sqn3FR5P1VCsWVAuk6MVxKxBy9lq1Bq7MAUpeLkVlb22qTWZtFlOgdabO3hR1n2fW8uhiSvBTfKUwjd__5SFV3h8FhhTj3XwknU_w/s1600/Notre-Dame.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="300" data-original-width="565" height="168" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJm9fzu9yOqblijk-UjUd129ZnfQ5ov-YNIliAp5Sqn3FR5P1VCsWVAuk6MVxKxBy9lq1Bq7MAUpeLkVlb22qTWZtFlOgdabO3hR1n2fW8uhiSvBTfKUwjd__5SFV3h8FhhTj3XwknU_w/s320/Notre-Dame.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
Non è un mistero che Notre Dame de Paris, attraverso la storia della bella zingara Esmeralda condannata per aver rifiutato le lusinghe dell'arcidiacono Frollo, denunci la paura del diverso, e non a caso vengono usate le transenne per contenere "la corte dei miracoli".<br />
E' sintomatico poi che, pur conoscendo praticamente a memoria gran parte dei brani, pur avendo visto l'intero spettacolo in DVD, ogni scena mi lasciava senza fiato, con le lacrime agli occhi, per l'enorme impatto che musica, coreografia, scene e parole, non mediate da nessun apparato di diffusoine, avevano sui nostri sentimenti.<br />
<br />
La stessa paura del diverso, dell'immigrato, è il leit-motiv de "La scarpa di Bahaa" alla quale si aggiunge la denuncia dell'ipocrisia latente nei piccoli comuni di provincia.<br />
<br />
Anche Christian Di Domenico, attraverso la storia di Padre Pino Puglisi, ucciso dalla mafia per aver osato risollevare un quartiere di Palermo dalla sua condizione di miseria, in realtà racconta la sua storia, la sua incapacità di perdonarsi, risolta quando decide di mettere in scena proprio questo spettacolo. La parola come liberazione.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOyrsxGcHLHw9Qg7vuXxoC99O3ja95U_qfWUW0S44qRnjaclVDMzy2Z31yoMCZJi30Y59RtMnXEKHowgyxkO4VHREOaWJUXnANj-Rvz2lkArn4T7glZr9OncjOYJ91d6RHwR7Gf6vqv-k/s1600/20180915-u-parrinu-palermo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="620" data-original-width="778" height="255" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOyrsxGcHLHw9Qg7vuXxoC99O3ja95U_qfWUW0S44qRnjaclVDMzy2Z31yoMCZJi30Y59RtMnXEKHowgyxkO4VHREOaWJUXnANj-Rvz2lkArn4T7glZr9OncjOYJ91d6RHwR7Gf6vqv-k/s320/20180915-u-parrinu-palermo.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
Coraggiose sono state anche le attrici dell'associazione FuoriTempo, che conosciamo sia per legami personali con alcune di loro che per aver partecipato nel 2017 a una<a href="https://appuntievirgole.blogspot.com/2017/04/cerco-la-lingua.html?_sm_au_=irWffP1Q1NHFvfT6"> Maratona di Narrazione</a> da loro organizzata.<br />
Si sono messe in gioco ( concedetemi la metafora calcistica, usata dal regista per articolare i quattro monologhi) per rappresentare quattro aspetti della violenza di genere con una intensità e profondità di interpretazione tale che meritava ben più del mediocre, ma appassionato, numero di spettatori.<br />
<br />
La diversità, il perdono, la violenza. temi che vengono raccontati mille volte al giorno, che percepiamo distrattamente dai media, nel contesto della narrazione teatrale si riappropriano della loro drammatica presenza, segnando spietatamente la nostra appartenenza a questa società che tali mali tiene in grembo.<br />
<br />
<br />Loris G. Navonihttp://www.blogger.com/profile/16524206335842433823noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2921410253870866027.post-70561433128130614442019-09-24T08:03:00.002+01:002019-09-24T08:03:53.448+01:00Ispirazioni <div style="background-color: white; color: #1c1e21; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 6px;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdXOTCLpiLmNLSaX0EoN5jvvYaZJSMhOib51XX_TxoA9eNlEkjs03dC006e_JtH5j8P88A1MZbNCZKSxbhLhOXRioQ-RzhHaD3j9O6SHnc8CF4k9CF1ehZvhJll9PqU3EJuRuA_cYnoXo/s1600/IMG_20190809_182448.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdXOTCLpiLmNLSaX0EoN5jvvYaZJSMhOib51XX_TxoA9eNlEkjs03dC006e_JtH5j8P88A1MZbNCZKSxbhLhOXRioQ-RzhHaD3j9O6SHnc8CF4k9CF1ehZvhJll9PqU3EJuRuA_cYnoXo/s320/IMG_20190809_182448.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
1)</div>
<div style="background-color: white; color: #1c1e21; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; margin-bottom: 6px;">
Molte sono le componenti che concorrono alla creazione di un lavoro, sia essa una storia, un saggio, un’opera d’arte o dell'ingegno. Il percorso che mi ha portato alla scrittura di Madreselva inizia da lontano,<br />
Ci sono alcuni elementi, alcune storie e narrazioni che nel corso del tempo hanno acceso in me l’interesse per un periodo della storia, il medioevo e per la letteratura fantastica, temi che spesso sono legati tra loro a filo doppio. Infatti spesso il g<span class="text_exposed_show" style="display: inline; font-family: inherit;">enere fantasy si appropria degli elementi caratteristici del vivere medievale, e d’altra parte quello fu un periodo in cui la dimensione soprannaturale era ben radicata nell’esperienza quotidiana.<br />Di sicura suggestione, grazie anche all’età, fu per me la visione di due lavori TV, che allora ebbero un grande impatto mediatico.<br />Il primo di questi, e certamente il più famoso, fu “La Freccia Nera” adattamento televisivo del romanzo di Robert Louis Stevenson, fu forse la prima occasione per me di visualizzare un periodo storico di cui non sapevo nulla ( all’epoca della prima messa in onda avevo cinque anni, ma poi vi furono le repliche).<br />Tormentone delle nostre generazioni fu la sigla finale, quella freccia nera scagliata contro la sporca canaglia che “un saluto ti dà”.<br />Altro sceneggiato fu il “Marco Visconti”, anche esso adattato da un romanzo di Tommaso Grossi, e anche in questo caso fu la sigla finale a sopravvivere allo sbiadirsi dei ricordi. Era “Cavalli ricamati” romantica ballata in stile medievale cantata dal compianto Herbert Pagani.</span></div>
<div class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #1c1e21; display: inline; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px;">
<div style="font-family: inherit; margin-bottom: 6px;">
<a data-ft="{"tn":"-U"}" data-lynx-mode="async" data-lynx-uri="https://l.facebook.com/l.php?u=https%3A%2F%2Fwww.youtube.com%2Fwatch%3Fv%3DrBYgfrhw6UE%26fbclid%3DIwAR0NuD6FJhuJ5UqFtzy0b1KJhQ8NOFtjEumF63REbl4zqO7JSvTi9tpNUL8&h=AT0DX7vZu1mQEa6OyFfcCtpcwkMkAcgMEwL6s8sQtynNYg-c0dwYYGRaqgxDhR2jnXtlUQQI1GTT2R-VADJxG1oJvwx6jkIODX_u56XdkURnKEdLAFn0j0UCfzMS6R_Edo8CWnZwUagGBAGfEUO3sIODo8D17AIEPvGsE-pghrTO5iExK0EA6m4C3I80VhrDJ8unb9o6T30h_917LnxHgTKKS-bpb99tkPhpmusaQ75hsYhkIE2qFcrGczLFDQcMj9XzP00Ec8b1PgFh3gTJ-tYFnGHQtsSnVS0wxcHPe4gJftJ2io031-cU6ur8iaHzE7UwZU0OIM88s6okCg5zJzdOvgHAjNYQVO9Q_A5RLQutxglHteZsH_qilRQpbuE_UCdizv5hFGgoLCUp2giSuxXuQr-IlPeWgXIudO-RBkFsp5VVapov2zd2yD3B9Iox28dRwMQ7dRrQ6Z6qKhk9ukxQKHU168heM0ZFbuK-qm7gw2G51fuu9wwyREN7GpyNerXxbPMK3kOEek3_ltvqrkRT9NR8zfXoCfns6t2aXi4YUIogYuP69JVAFsJrPN-k_ZHHniswe5YOVp88wLGVcQTjtBh7WCzE9kcM-PaeynIMl8wU3RP_4T7zW5qS8YI" href="https://www.youtube.com/watch?v=rBYgfrhw6UE&fbclid=IwAR0NuD6FJhuJ5UqFtzy0b1KJhQ8NOFtjEumF63REbl4zqO7JSvTi9tpNUL8" rel="noopener nofollow" style="color: #385898; cursor: pointer; font-family: inherit; text-decoration-line: none;" target="_blank">https://www.youtube.com/watch?v=rBYgfrhw6UE</a></div>
<div style="font-family: inherit; margin-bottom: 6px;">
<br /></div>
<div style="font-family: inherit; margin-bottom: 6px;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIzsCUsWn5AHSZQ2M9h5KUgP1u5QIQx4v2EF7RgVLscKTdgOno9izl78FSVbVY7Caw12gjBDWZ18vTqfA5FiXZLQ6LJsmsndi3tGjyw1oVTI_qEJlTrZ-0Q6Ka7pnfuQKMa4T9wjeWIro/s1600/IMG_20190920_163540.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIzsCUsWn5AHSZQ2M9h5KUgP1u5QIQx4v2EF7RgVLscKTdgOno9izl78FSVbVY7Caw12gjBDWZ18vTqfA5FiXZLQ6LJsmsndi3tGjyw1oVTI_qEJlTrZ-0Q6Ka7pnfuQKMa4T9wjeWIro/s320/IMG_20190920_163540.jpg" width="240" /></a></div>
2)</div>
<div style="font-family: inherit; margin-bottom: 6px;">
Avevo 15 anni circa; divoravo libri ad altissima velocità, passando lunghe ore in Biblioteca ( che allora era in villa Greppi). Avevo già letto alcuni fantasy, ma non bastavano mai.<br />
Mi imbattei in quel volume di più di mille pagine e pensai: "Bene! per un po' ne ho da leggere." Quella volta presi solo quello in prestito, invece dei tre che usualmente sceglievo.<br />
Iniziai a leggerlo, e non ho ancora smesso, dopo più di quarant'anni. Fu la mia prima volta del Signore degli Anelli.</div>
<div style="font-family: inherit; margin-bottom: 6px;">
<br /></div>
<div style="font-family: inherit; margin-bottom: 6px;">
3) </div>
<div style="font-family: inherit; margin-bottom: 6px;">
L'influenza del Professore non è stata solo nelle suggestioni delle immagini che è riuscito a far scaturire nella mia mente, popolandola di elfi, hobbit e draghi. Quello è il livello primario e, a mio parere, quello meno importante. Il nucleo pulsante del messaggio è che un autore è un sub-creatore, e che è chiamato non semplicemente a raccontare storie, ma generare miti. Qui semplifico molto, ma il tema della mitpoiesi è quanto di più affascinante (sempre a <span class="text_exposed_show" style="display: inline;">mio parere) vi è nell'avventura letteraria di Tolkien. E a questo, con umiltà, cerco di riprendere e fare mio. Egli usava i linguaggi del mondo reinterpretandoli per la sua sub-creazione. Io, più semplicemente, mi limito a sfruttare luoghi e episodi storici. Il risultato non è che lontanamente accettabile ( potete già vedere dei risultati parziali nella raccolta di racconti "Alla ricerca dei Draghi", e prossimamente mi auguro con il progetto <a class="_58cn" data-ft="{"type":104,"tn":"*N"}" href="https://www.facebook.com/hashtag/madreselva?source=feed_text&epa=HASHTAG&__xts__%5B0%5D=68.ARBQDW9-9Y_9JzM_AEWwPTpkwSMcxQF__cxIUY7fPno02UQoLrG5wlcdPh4PxEST88tVte0DSYlCPR7ZMxCvzdwbHI-3lluiJKH8ZeElJyaw6WoFkRawFMQrLcQVAp_YbM2_jFBuMLtO0CX0vodD0xwFDRiPXiwDkV90_1HNcs-wQ0q0phwp87GeEllmGgCIDUlve5Y0XPWkcpfjmPTPeABv8FEYdVQwCWMngvE9Vtl5BxQ9SBK_Ki2A7TkQp03ZfuMWfczwptxa9YIk37o2wtouY5s0ij4Fx01Aj7GlT-houspBV6vGlqyP5-QbJYzRFczv2LFT0j_gVu5Rr-D11w0&__tn__=%2ANK-R" style="color: #385898; cursor: pointer; font-family: inherit; text-decoration-line: none;"><span class="_5afx" style="direction: ltr; font-family: inherit;"><span aria-label="hashtag" class="_58cl _5afz" style="color: #365899; font-family: inherit; unicode-bidi: isolate;">#</span><span class="_58cm" style="font-family: inherit;">madreselva</span></span></a> ) ma è per me una gran fonte di soddisfazione .</span></div>
</div>
Loris G. Navonihttp://www.blogger.com/profile/16524206335842433823noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2921410253870866027.post-20135068312794218272019-09-17T22:45:00.000+01:002019-09-17T22:45:46.374+01:00Le penne dorate del fagianoQualche giorno fa, correndo nella nostra campagna, ho visto un bel fagiano maschio dalle ali dorate. Da tempo non ne vedevo uno.<br />
Questo episodio mi ha fatto tornare alla mente una persona che ha contribuito a formare il mio interesse per la natura e per il suo aspetto più emotivo.<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCWwulzmRO2WWOk0oLrlDodDWMRaUlJF8twbVdWOJ1nMrsKFvU-UTAh3MwDYLs2MNlgsszzAaq4qTQycDPUcKaVmDzIKGXfLKLdtA6tyPli-nU3wkzpDz4DCOGHTocw6maGGykl54nTAo/s1600/IMG_20190905_192207.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCWwulzmRO2WWOk0oLrlDodDWMRaUlJF8twbVdWOJ1nMrsKFvU-UTAh3MwDYLs2MNlgsszzAaq4qTQycDPUcKaVmDzIKGXfLKLdtA6tyPli-nU3wkzpDz4DCOGHTocw6maGGykl54nTAo/s320/IMG_20190905_192207.jpg" width="240" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Foto tratta da un volume di pochi centimetri per lato, facile da portare in giro se fai birdwatching:<br />
UCCELLI , R. Perry, Vallardi</td></tr>
</tbody></table>
<br />
Si chiamava Dino Beretta, era mio zio, ed era titolare di un negozio di articoli sportivi e per caccia e pesca, posizionato in viale Assunta.<br />
Ogni volta che lo incontravo mi offriva pillole di erudizione, osservazioni sulla natura umana, informazioni scientifiche. Per me, bambino di una decina di anni, era quanto più vicino a uno scienziato postessi ambire di incontrare.<br />
Nel suo negozio circolavano riviste di caccia con splendide illustrazioni di animali vivi ( e morti).<br />
Credo mi sia anche capitato di ammirare qualche preda portata da qualche cacciatore, o impagliata, visto che egli faceva anche da tramite per la pratica tassidermica ( per molti anni in casa dei miei fece mostra di sè un barbagianni morto per cause accidentali, che si trovò prolungata l'esistenza grazie alla paglia al posto degli organi interni).<br />
Mio zio non cacciava, forse lo aveva fatto in passato, e anche le uscite a pesca si diradarono con l'andar degli anni. Era invece appassionato e esperto di funghi, spesso suppliva ai micologi dell' ASL, molti raccoglitori si recavano da lui per consulenze su esemplari difficili da catalogare.<br />
Egli consultava i suoi cinque o più volumi de "I funghi dal vero" di cui ero invidioso, e dava il suo verdetto, sempre con cognizione di causa.<br />
Più tardi comprai anch'io il primo volume di quella collana, le cinquecento specie di fungo riportate in quel solo volume erano già troppe per me.<br />
<br />
La sua narrazione della natura, così simile a quella di Lino Penati, di cui era coetaneo e, credo, amico, contribuì in me a formare quella commistione di scienza e fantasia, quel sentimento di sorpresa per le cose del mondo, sovente fonte di ispirazione per i miei scritti.Loris G. Navonihttp://www.blogger.com/profile/16524206335842433823noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2921410253870866027.post-10379982065003617692019-09-10T22:12:00.001+01:002019-09-10T22:12:59.518+01:00Fantasia, scienza, metodoPer fantasia si intende quel processo mentale che porta a concepire idee non rispondenti a situazioni, cose, processi reali di cui abbiamo immediata esperienza.<br />
<br />
La capacità di immaginare “oltre il reale” porta alle visioni fantastiche, protagoniste della maggior parte delle narrazioni.<br />
<br />
Attraverso la scienza, invece, si cerca di descrivere la realtà che osserviamo, anche attraverso un manufatto di qualsiasi tipo, in modo esatto, non ambiguo e oggettivo, attraverso lo studio e la ricerca condotti con metodo e rigore.<br />
<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQtiblGWyncKbPO58l3tCa8IJch31IhhzBVxFzA1M3hAxnjYICGWDUwafCLrXXy6N1BRiohlc39C-rBaQRVm3-acuM4l8RuJ0f4ePzZcdOdaczWUoVaGiuqv5TjChCzvIDhCDJqpz4wGA/s1600/alice.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="899" data-original-width="618" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQtiblGWyncKbPO58l3tCa8IJch31IhhzBVxFzA1M3hAxnjYICGWDUwafCLrXXy6N1BRiohlc39C-rBaQRVm3-acuM4l8RuJ0f4ePzZcdOdaczWUoVaGiuqv5TjChCzvIDhCDJqpz4wGA/s320/alice.jpg" width="219" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Creatività e matematica: Lewis Carroll</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<br />
<br />
Fantasia e scienza, non sono in contrasto. Non sono antitetici.<br />
<br />
Ci vuole fantasia a concepire le equazioni della relatività, o visualizzare matrici a molte dimensioni.<br />
<br />
Ci vuole fantasia nel dedurre la forma e le dimensioni di un animale vissuto milioni di anni fa da un frammento di osso, o descrivere il collasso di un buco nero da impercettibili variazioni del campo gravitazionale.<br />
<br />
Ho sperimentato personalmente questa considerazione, quando mi sono trovato a dover trovare soluzioni a problemi tecnici. Scartati gli interventi "da manuale" spesso la strada più efficace si era dimostrata quella che prevedeva un approccio non convenzionale, da un "pensiero laterale", sovente stimolato da intuizioni che apparentemente non erano pertinenti.<br />
<br />
Intuizioni che devono però essere supportate da studi e approfondimenti, condotti con approccio scientifico, fatto di sperimentazione e metodo.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3P8aHbGFWV5lUaSyAhOcX7btoVQCH4gYIqeM-wJ9hL6EG5mxkIvTXCjUQvao8o5HyOcaW-fmwwyW8eLUnMkatFOm5kEcH25u2paEBmAAr1aCkoFzrcZyNclVFIGN-yYqCyeByZgwTk18/s1600/tazze.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1460" data-original-width="1153" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3P8aHbGFWV5lUaSyAhOcX7btoVQCH4gYIqeM-wJ9hL6EG5mxkIvTXCjUQvao8o5HyOcaW-fmwwyW8eLUnMkatFOm5kEcH25u2paEBmAAr1aCkoFzrcZyNclVFIGN-yYqCyeByZgwTk18/s320/tazze.jpg" width="252" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Sperimentare l'equilibrio</td></tr>
</tbody></table>
<br /><br />
Creatività e metodo non sono in disaccordo.<br />
<br />
Ci vuole metodo per ogni prodotto della fantasia, perché esca dal limbo dell’idea e approdi alla terra della concretezza.<br />
<br />
<br />
<br />
La fantasia è la scintilla che accende fuochi nella mente.<br />
<br />
Ma questi fuochi devono essere regolati, governati, per evitare che diventino fonte di distruzione.<br />
Questi fuochi devono essere portati nella camera a combustione interna del metodo. Solo in questo modo potranno concretizzarsi in pensieri, parole azioni in grado di generare significato.<br />
<br />
Le informazioni che si intende trasmettere, e con esse le emozioni, devono essere convogliate e controllate, devono essere organizzate in modo che chi ne usufruisce riesca a cogliere nel modo più immediato il messaggio che vogliamo veicolare.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiQ8h8q0Rt5MqhqcGol-odD0ZCVpR2ZE7LFIjab1OixxlGWnQ2b6YZ_ChsNLz4BJJ3PukWFbwhwvWBOE7wiOQWnJdyAJs4psx_lqgbbrpllFKBs4NuBjdCKXEHpOBymCE0BSN7xVtWumI/s1600/simphony5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="288" data-original-width="441" height="208" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiQ8h8q0Rt5MqhqcGol-odD0ZCVpR2ZE7LFIjab1OixxlGWnQ2b6YZ_ChsNLz4BJJ3PukWFbwhwvWBOE7wiOQWnJdyAJs4psx_lqgbbrpllFKBs4NuBjdCKXEHpOBymCE0BSN7xVtWumI/s320/simphony5.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Musica: creatività e metodo</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<br />
<br />
<br />
Anche nella scrittura, che narri le avventure dell'eroe o che proponga una riflessione sui misteri del mondo il metodo, la struttura è tanto importante quanto l'abilità nell'inventare storie o nello studio dei testi.<br />
<br />
Struttura, metodo, rigore, fatica. La creatività è fatta anche di questo.<br />
<br />Loris G. Navonihttp://www.blogger.com/profile/16524206335842433823noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2921410253870866027.post-40546822383554297052019-04-27T15:42:00.001+01:002019-04-27T15:42:12.248+01:00La dittatura dell'entropia<i>Ovvero: perchè i regimi totalitari sono contro l'evoluzione</i><br />
<br />
La natura è mutamento, trasformazione, diversità<br />
<br />
L'universo esiste in quanto 'altro' dal nulla; nel nulla non vi è informazione, non vi è realtà possibile, non vi è nulla.<br />
Poi vi è il caos della materia che si distribuisce nello spazio, e si organizza.<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSsvN88fcrXW991C_Jn5gra6Y7uQDHDCw1wbcb0BJSgGMDX77rXNlVVqU9PlJGDp6R9qOZYsGlrJOHFo9b1W5rmmIK2oYdMNbK38MOFqOnjvA7GXcsXdTfkWYbQvzIY2pbaDB_8VX78yU/s1600/pulsar.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="864" data-original-width="864" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSsvN88fcrXW991C_Jn5gra6Y7uQDHDCw1wbcb0BJSgGMDX77rXNlVVqU9PlJGDp6R9qOZYsGlrJOHFo9b1W5rmmIK2oYdMNbK38MOFqOnjvA7GXcsXdTfkWYbQvzIY2pbaDB_8VX78yU/s320/pulsar.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Il nulla prima del Big Bang, di cosa è fatto?</i></td></tr>
</tbody></table>
<br />
La simmetria, la regolarità è necessaria alla realizzazione delle strutture che occupano lo spazio ( si vedano i cristalli, la disposizione simmetrica di organi e apparati) ma si confronta con le varietà possibili.<br />
L'ordine, l'organizzazione sono necessari per contrastare l'entropia dell'universo. Ma se non interagiscono con realtà differenti da essi, se ogni realtà dell'universo è identica a se stessa, se tutto è omogeneo. non si arriva a nulla, e l'universo e il Nulla primordiale non differiscono.<br />
<br />
E' l'asimmetria che crea l'informazione, e l'elaborazione dell'informazione permette l'evoluzione<br />
La diversità è motore dell'evoluzione. Differenti ambienti richiedono differenti risposte.<br />
Un ambiente biodiverso ha a disposizione molta più informazione per poter affrontare con successo i cambiamenti improvvisi.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://www.blogger.com/Di%20Marcus%20T.%20Jaschen%20-%20Opera%20propria,%20CC%20BY-SA%202.5,%20https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=944336" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1054" data-original-width="1600" height="210" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdPNWFc9bMJVYsVTROY_lEno8MGxWUWKmqh5o633EwiNtAKMHxFOUT0nLF1NlVBED782dffbgqfeixRRyNj5PcWwtHzcLe1QBbKVM9Ic9_IVGOcVZ2QbbVXmz0b7CP619NWJ45KErxfDk/s320/Gepard_zoo_rostock.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>La scarsa variabilità genetica del ghepardo (cioè la scarsità di informazione) lo pone sotto minaccia di estinzion</i>e</td></tr>
</tbody></table>
Alla tendenza all'entropia ci si oppone con la vita e l'autorganizzazione, al tiepido uniformarsi delle cose, si preferisce l'aspra difficoltà dell'interazione tra specie, la verticale ambizione all'individualità, vissuta però in un contesto di comunità.<br />
<br />
Nasce quindi una diffida 'naturale' in chi si adopera per uniformare le società, inquadrarle in schemi e leggi inflessibili e coercitive, che non lascino spazio a libertà e creatività<br />
Diffido in chi auspica una società che annulli la diversità in nome di presunti valori tradizionali, che a volte sono solo gusci vuoti, che rifiuti l'altro perchè diverso, quindi portatore di novità, ovvero informazione nuova per affrontare le sfide di oggi.<br />
Chi vuole una società di questo tipo è contro l'evoluzione, contro la crescita dell'uomo come specie, contro la vita.<br />
Il senso dell'opposizione ai totalitarismi sta anche in questo: nel non lasciar prevalere il grigio uniformarsi a una realtà senza prospettive di crescita e evoluzione, ma favorire lo sviluppo, la creatività, la collaborazione.<br />
Lavorare e lottare perchè non prevalga la dittatura dell'entropia, è compito nostro, di tutti<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimo0dgRWfTJNNxU3xaTw5OQJbjemkt7kPrKuQpm14fFwXKPyDR5CaKSvqSSASjuWJz_elgt0XQ6CKNK9N8BvlM3kYoZ9pYrJUYs9WUnnpnN7EjML7jksAkL22XhVcruBisPij426p2Ix4/s1600/bandiera.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="720" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimo0dgRWfTJNNxU3xaTw5OQJbjemkt7kPrKuQpm14fFwXKPyDR5CaKSvqSSASjuWJz_elgt0XQ6CKNK9N8BvlM3kYoZ9pYrJUYs9WUnnpnN7EjML7jksAkL22XhVcruBisPij426p2Ix4/s320/bandiera.jpg" width="240" /></a></div>
<br />Loris G. Navonihttp://www.blogger.com/profile/16524206335842433823noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2921410253870866027.post-77454527563487391172019-04-17T12:48:00.000+01:002019-04-19T13:07:26.548+01:00Vorrei essere Leonardo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<span style="background-color: white; color: #202124; font-family: "roboto" , "arial" , sans-serif; font-size: 16px; letter-spacing: 0.1px; white-space: pre-wrap;">Vorrei essere Galileo, che osservava al di là delle nuvole, che sfidava i detentori della verità perchè Verità prevalesse,</span><br />
<span style="background-color: white; color: #202124; font-family: "roboto" , "arial" , sans-serif; font-size: 16px; letter-spacing: 0.1px; white-space: pre-wrap;">Vorrei essere Albert*, in grado di concepire realtà al di là dell'immaginazione, di vedere l'universo oltre le apparenze</span><br />
<span style="background-color: white; color: #202124; font-family: "roboto" , "arial" , sans-serif; font-size: 16px; letter-spacing: 0.1px; white-space: pre-wrap;">Vorrei essere Stephen**, legato alla terra dal suo corpo immobile, ma libero di spaziare alla ricerca dei segreti. </span><br />
<br style="background-color: white; color: #202124; font-family: Roboto, Arial, sans-serif; font-size: 16px; font-variant-ligatures: none; letter-spacing: 0.1px; white-space: pre-wrap;" />
<span style="background-color: white; color: #202124; font-family: "roboto" , "arial" , sans-serif; font-size: 16px; letter-spacing: 0.1px; white-space: pre-wrap;">Vorrei essere Leonardo, sottile il pensiero come un tratto di sanguigna, precisa la mano, poliedrico negli studi e nelle azioni.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #202124; font-family: "roboto" , "arial" , sans-serif; font-size: 16px; letter-spacing: 0.1px; white-space: pre-wrap;">Proprio così, poliedrico, dalle mille sfaccettature è stato ritratto Leonardo, nella mostra recentemente a Cernusco, grazie a una stampante 3D, ma soprattutto nell'agile libro di Massimo Temporelli , fisico e divulgatore, fondatore di TheFabLab, e Cristina Morozzi, "Signora del design italiano"</span><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-GRQb3UeHbP5xI3sTU86e2tYzj32bgyviAuRC1cHpO8AaSf624nKE-cHMW6YigfDhX_M_l3qbzYkHjkVdsPQogOGrgyvEj8xBGKu7TmHHqJ8s20e21P9OfbNkLemtU97emtY44a417GQ/s1600/56759188_2176386872428788_3207964391106412544_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="488" data-original-width="317" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-GRQb3UeHbP5xI3sTU86e2tYzj32bgyviAuRC1cHpO8AaSf624nKE-cHMW6YigfDhX_M_l3qbzYkHjkVdsPQogOGrgyvEj8xBGKu7TmHHqJ8s20e21P9OfbNkLemtU97emtY44a417GQ/s320/56759188_2176386872428788_3207964391106412544_n.jpg" width="207" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Leonardo poliedrico <br />(tratto dalla mostra Leonardo da Vinci, sogni miti e altre sperimentazioni,<br /> tenutasi a Cernusco sul Naviglio lo scorso mese di aprile)</i></td></tr>
</tbody></table>
<br style="background-color: white; color: #202124; font-family: Roboto, Arial, sans-serif; font-size: 16px; font-variant-ligatures: none; letter-spacing: 0.1px; white-space: pre-wrap;" />
<br style="background-color: white; color: #202124; font-family: Roboto, Arial, sans-serif; font-size: 16px; font-variant-ligatures: none; letter-spacing: 0.1px; white-space: pre-wrap;" />
<span style="background-color: white; color: #202124; font-family: "roboto" , "arial" , sans-serif; font-size: 16px; letter-spacing: 0.1px; white-space: pre-wrap;">In "Leonardo primo designer" (edizioni Hoepli), del maestro vinciano non si narra la biografia, non si esamina l'intera sua opera artistica, scientifica, ingegneristica, ma si propone una chiave di lettura che si ponga come trait-d'union di tutte le sue anime. </span><br />
<span style="background-color: white; color: #202124; font-family: "roboto" , "arial" , sans-serif; font-size: 16px; letter-spacing: 0.1px; white-space: pre-wrap;">La sua capacità di progettare, la sua visione olistica del problema da affrontare, che però si concretizza in una implementazione quasi maniacale, con l'attenzione a ogni piccolo dettaglio, fanno di lui il primo designer della storia.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #202124; font-family: "roboto" , "arial" , sans-serif; font-size: 16px; letter-spacing: 0.1px; white-space: pre-wrap;">Oggi la parola design può dar adito a fraintendimenti. Personalmente l'associo alla progettazione, perchè l'ambiente professionale che mi ha formato è prettamente orientato alla funzionalità, quindi alla sua realizzazione pratica.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #202124; font-family: "roboto" , "arial" , sans-serif; font-size: 16px; letter-spacing: 0.1px; white-space: pre-wrap;">Nell'intendimento comune invece, il design è associato alla forma, alla bellezza che deve certamente coniugarsi con la funzionalità, ma da cui spesso non dipende. Ne risulta che gli oggetti di design possono essere esteticamente validi anche se la sua funzione viene scarsamente implementata.</span><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1331BmKHlFjmZLfyVYUR8mxqAa5Tu2UbAUJr4UxtJMytmAEGDt3ddIvPfUro9xOxrRbIbS7stOZkHEnKg7eX1ZBBcYZT3I54zuJ5uB2t-ZKOQf8DVbQzOePC1mcwihOKiGkq49pSWcuY/s1600/spremiagrumialessi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="500" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1331BmKHlFjmZLfyVYUR8mxqAa5Tu2UbAUJr4UxtJMytmAEGDt3ddIvPfUro9xOxrRbIbS7stOZkHEnKg7eX1ZBBcYZT3I54zuJ5uB2t-ZKOQf8DVbQzOePC1mcwihOKiGkq49pSWcuY/s200/spremiagrumialessi.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>Bel design, lo adoro, ma non è detto che sia funzionale </i></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<br style="background-color: white; color: #202124; font-family: Roboto, Arial, sans-serif; font-size: 16px; font-variant-ligatures: none; letter-spacing: 0.1px; white-space: pre-wrap;" />
<span style="background-color: white; color: #202124; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; letter-spacing: 0.1px; white-space: pre-wrap;">Leonardo è riuscito, come pochi altri, a coniugare perfettamente questi due significati della parola design. </span><br />
<span style="background-color: white; color: #202124; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; letter-spacing: 0.1px; white-space: pre-wrap;">Egli poteva permettersi di impegnarsi in tipologie di opere mai realizzate prima perchè riusciva a concepire i metodi e le fasi di studio e di lavoro necessarie.</span><br />
<span style="color: #202124; font-family: Roboto, Arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-variant-ligatures: none; letter-spacing: 0.1px; white-space: pre-wrap;">Aveva una visione globale e nitida del mondo:, rispetto ai suoi contemporanei, che , a parte poche eccezioni, vedevano il mondo come attraverso uno schermo CRT da 10 pollici in bianco e nero, egli lo vedeva su uno schermo LD a 70 pollici 4K full HD. E ne restituì la visione attraverso le sue opere.</span></span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="color: #202124; font-family: Roboto, Arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-variant-ligatures: none; letter-spacing: 0.1px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></span>
</span><br />
<span style="color: #202124; font-family: Roboto, Arial, sans-serif;"><span style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-variant-ligatures: none; letter-spacing: 0.1px; white-space: pre-wrap;">Per questo vorrei essere come Leonardo, credo tutti lo vorrebbero essere, come lui curioso, come lui sognatore, come lui genio.</span></span><br />
<br />
<br />
<br style="background-color: white; color: #202124; font-family: Roboto, Arial, sans-serif; font-size: 16px; font-variant-ligatures: none; letter-spacing: 0.1px; white-space: pre-wrap;" />
<br style="background-color: white; color: #202124; font-family: Roboto, Arial, sans-serif; font-size: 16px; font-variant-ligatures: none; letter-spacing: 0.1px; white-space: pre-wrap;" />
*Albert Einstein ** Stephen HawkingLoris G. Navonihttp://www.blogger.com/profile/16524206335842433823noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2921410253870866027.post-17148510947126978722019-04-05T12:00:00.000+01:002019-04-05T16:45:22.461+01:00L'Universo, Dio e l'orticello di casa<div style="text-align: justify;">
Leggere "Onde nello spaziotempo" di Govert Schilling, e le "Lezioni" di Carlo Rovelli, accessibili ( specialmente il primo) anche a chi ha poche o nulle competenze in fisica, ti cambia completamente il modo di interpretare l'Universo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Questi testi spiegano come le leggi che regolano l'Universo siano, con buona approssimazione (la certezza assoluta non fa parte del bagaglio mentale dello scienziato, disposto a dubitare anche del sorgere del sole) quelle descritte da Einstein, e perfezionate e confermate poi negli anni, sulla relatività.</div>
<div style="text-align: justify;">
Certo, la vita quotidiana sulla Terra resta la stessa: i fenomeni fisici che osserviamo non sono se non marginalmente influenzati dalle leggi relativistiche, con l'esclusione del GPS, ad esempio, che non sarebbe così preciso se non si tenesse conto, nei calcoli, della relatività. </div>
<div style="text-align: justify;">
Insomma, un bicchiere lasciato cadere si frantumerà in mille pezzi e una palla rimbalzerà come ha sempre fatto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjs-foL4j3zXHVSd21YkcQp4nAUMeQ9mTBDeXqdKjzM2q6Bubb4raUqs7yqK1DVOe83H1dDO47eJABA8SIoqzUBh5_oC82usp2_VQzfYaG7FiWpdzBYDogzC52mFFC_VoEgHoG3dQycHeE/s1600/pia04936-1280-1024.jpe" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1024" data-original-width="1280" height="256" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjs-foL4j3zXHVSd21YkcQp4nAUMeQ9mTBDeXqdKjzM2q6Bubb4raUqs7yqK1DVOe83H1dDO47eJABA8SIoqzUBh5_oC82usp2_VQzfYaG7FiWpdzBYDogzC52mFFC_VoEgHoG3dQycHeE/s320/pia04936-1280-1024.jpe" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Cambia però la percezione che ho del mondo. L'universo non è quello di Star Wars, con la Forza che agisce simultaneamente in tutti i pianeti, fregandosene bellamente della massima velocità possibile, quella della luce.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Per la nostra esperienza quotidiana, la luce ha velocità praticamente nulla. Schiacciamo l'interruttore e TACC! la luce arriva. Ma se vogliamo fare conversazione con un abitante della Luna, tra domanda e risposta passeranno perlomeno tre secondi (1 secondo e mezzo per andare e 1 secondo e mezzo perchè la risposta arrivi; la Luna dista mediamente 384.000 Km dalla Terra). Dimenticavo, le onde radio nel vuoto hanno la stessa velocità della luce.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
In tema di distanze, sconvolge pensare che la luce del Sole ci mette circa otto minuti e mezzo, sono circa 498 secondi, per arrivare a noi. </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Fate questo esperimento: prendete un metro da muratore, lungo almeno 5 metri, e confrontate la distanza di 3 cm ( distanza Terra-Luna) con l'intera lunghezza del metro ( distanza Terra-Sole).</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
La supernova vista da Keplero nel 1604 esplose agli albori della civiltà, e la sua luce viaggiò per 18.000 anni prima di arrivare a noi.</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuaCeox_ok0d7yPZhhx2MQGZq-qQCSgkuTaIKuucMsBU1_VI9jUCoEGd9FlqzPLz68XyQt9d7Fa9v-gqVU5Bvp2yskXcpT-kIpzLy6zzKlm8k-SpgIdvHkGLZ4k5leuk_PrqelgQrmFcU/s1600/260px-Keplers_supernova.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="208" data-original-width="260" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuaCeox_ok0d7yPZhhx2MQGZq-qQCSgkuTaIKuucMsBU1_VI9jUCoEGd9FlqzPLz68XyQt9d7Fa9v-gqVU5Bvp2yskXcpT-kIpzLy6zzKlm8k-SpgIdvHkGLZ4k5leuk_PrqelgQrmFcU/s1600/260px-Keplers_supernova.jpg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">SN 1604</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Ma se le distanze astronomiche ci atterriscono, ancora più sconvolgenti sono le rivelazioni in merito alle onde gravitazionali. Tutti conosciamo la gravità, perchè ne facciamo esperienza quotidianamente, senza di essa fluttueremmo nello spazio. La gravità ci spinge a terra, perchè una forza attrattiva tra le masse. Einstein scoprì che la gravità,o meglio l'interazione gravitazionale, a livelli astronomici è una modifica dello spazio tempo ( più correttamente una curvatura) data dalle masse enormi in gioco: pianeti e stelle, molte di esse centinaia, migliaia di volte più massiccie del nostro sole.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Ci sono delle conseguenze, in questo.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Il tempo non scorre allo stesso modo in tutto l'Universo, dove c'è maggiore massa il tempo rallenta.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Non siamo oggetti immersi nello spazio-tempo; noi SIAMO lo spaziotempo.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Ogni particella esiste perchè frutto di una interazione tra massa e energia: la realtà è interazione.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4cWPsHSzntZGrqP3s6EDM2wmrsyVZlqYGCjxew5pBDuTddTqHatBtzC9Z9dMBGvBnlpguFSy6M8Zv7pj6yPS6h6ZmnB3yIvIWb8BQ3Z7COpn263g13sQv9B9WHtxmjoyuWrHva_osajs/s1600/orione.gif" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="853" data-original-width="1275" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4cWPsHSzntZGrqP3s6EDM2wmrsyVZlqYGCjxew5pBDuTddTqHatBtzC9Z9dMBGvBnlpguFSy6M8Zv7pj6yPS6h6ZmnB3yIvIWb8BQ3Z7COpn263g13sQv9B9WHtxmjoyuWrHva_osajs/s320/orione.gif" width="320" /></a></div>
<br />
A questo punto entra in scena Dio ( per chi crede nella sua esistenza, ma anche per chi non crede, ma si pone il problema) . Come si colloca in questo Universo? Ne è parte? O sta al di fuori? E' nello spazio, è parte di esso, o lo travalica?<br />
Già Sant'Agostino si era posto questo dubbio, nelle sue Confessioni. E si era tra il terzo e quarto secolo dopo Cristo.<br />
E se davvero Dio è entrato nella Storia dell'Uomo per donarci suo Figlio, come avrebbe fatto? Avrebbe dovuto deformare il tessuto spazio-temporale in un modo che, al confronto, la collisione di due buchi neri supermassicci sarebbe stata come un soffiio di vento.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjw8ztydS6vAf-XjxDt7UA2E2LHeoC9O0VWXVmohbsmIXmZ5FFde-QcdWfi9JRCecuZNaQEV8MVkbBhm1pc0C4qZ_6MOREOq5LLG5dxb909WY3XPhddx1O5TFDDoOakU5EqdrO_edg3Svk/s1600/earth.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="500" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjw8ztydS6vAf-XjxDt7UA2E2LHeoC9O0VWXVmohbsmIXmZ5FFde-QcdWfi9JRCecuZNaQEV8MVkbBhm1pc0C4qZ_6MOREOq5LLG5dxb909WY3XPhddx1O5TFDDoOakU5EqdrO_edg3Svk/s320/earth.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
Ho suggerito una serie di pensieri, ognuno di essi meriterebbe ore di discussione e decine di letture di approfondimento; comunque la si pensi su Dio, alla luce di quanto stiamo comprendendo sull'universo e sulla realtà , pensare di poter coltivare ancora l'orticello di casa, dove si coltivano pregiudizi, egoismi e mindset statici ( "si è sempre fatto così, perchè cambiare?") credo sia quanto di più controproducente per la sopravvivenza della specie umana.<br />
<br />
Libri:<br />
Govert Schilling, "Onde nello spaziotempo. Einstein, le onde gravitazionali e il futuro dell'astronomia", Codice Edizioni, 2018<br />
Carlo Rovelli, "Sette brevi lezioni di fisica", Adelphi, 2014<br />
Carlo Rovelli, "L'ordine del tempo", Adelphi, 2017<br />
<br />Loris G. Navonihttp://www.blogger.com/profile/16524206335842433823noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2921410253870866027.post-54279215790266038142019-03-26T13:27:00.001+00:002019-04-04T13:33:02.987+01:00Comunicare l'informazioneSe si eccettuano quelle che raggiungono i nostri sensi dal mondo fisico, la gran parte delle informazioni necessarie alla nostra vita provengono, in via diretta o indiretta, da un processo comunicativo. Sin da piccoli abbiamo interazioni con i membri della nostra specie, parzialmente con specie diverse (cani, gatti, etc.) e queste interazioni veicolano informazioni che ci permettono ad esempio, di riconoscere cibi commestibili da quelli indigesti, di stabilire le gerarchie familiari, di acquisire informazioni provenienti dal passato tramite un processo di conversione semantica di segni grafici posti su carta o altra superficie. di muoverci con sufficiente sicurezza (!) tra le strade della nostra città.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTMaPehQyGE6LYWjydg42oUOO3CDxBd6INSHMLW1T4qTXDOsd4K_cp2Nbkb-p3Fuzomx2aMEebsH0dFgJUoV_iCnzPnH1KmcLYM62Pxw3k2T5ALuFMjXbMX7__geyW2D8uvXxcCbHSCDs/s1600/etrusco.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="240" data-original-width="210" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTMaPehQyGE6LYWjydg42oUOO3CDxBd6INSHMLW1T4qTXDOsd4K_cp2Nbkb-p3Fuzomx2aMEebsH0dFgJUoV_iCnzPnH1KmcLYM62Pxw3k2T5ALuFMjXbMX7__geyW2D8uvXxcCbHSCDs/s1600/etrusco.jpg" /></a></div>
Comunicare fa parte del nostro essere sociali. Perchè la comunicazione fosse più efficace abbiamo creato linguaggi più o meno efficenti in termini comunicativi, poi abbiamo trasportato quei linguaggi parlati su un mezzo che sopravvivesse al creatore del messaggio, perpetuando la loro vita.<br />
L'evoluzione ha portato poi a raffinare sempre più gli strumenti del comunicare, introducendo la scrittura e le tecniche di produzione grafica . Attraverso esse è stato possibile non solo veicolare l'informazione pratica, ma anche quella emotiva, di sensazioni, di emozioni: l'arte.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTWtXJuVGzBi4IanM3bKah2KNR00euvzH8vv7NjuOOugsIfO6JHEeEO_DvLNHWISOufjuMUgX9XOs9TjOUGNg4bRnKkSYUB6xbp25G6BsyqbaMy-j2HXmM9D49piZaPnnAPUS_n2HJUOc/s1600/infhr.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1169" data-original-width="743" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTWtXJuVGzBi4IanM3bKah2KNR00euvzH8vv7NjuOOugsIfO6JHEeEO_DvLNHWISOufjuMUgX9XOs9TjOUGNg4bRnKkSYUB6xbp25G6BsyqbaMy-j2HXmM9D49piZaPnnAPUS_n2HJUOc/s320/infhr.jpg" width="203" /></a></div>
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<br /></div>
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<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
La comunicazione diventa sempre più importante, si sviluppano modi sempre più efficaci. La svolta la dà l'elettricità. Tramite essa e le invenzioni del telegrafo e telefono le distanze si annullano. Una notizia che tempo addietro impiegava giorni a propagarsi, fa il giro del mondo in pochi minuti.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Ma l'utilizzo di strumenti sempre più lontani dai nostri sensi necessita di sistemi di codifica. Le lettere si devono trasformare in segnali elettrici, che passino attraverso i fili.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Il codice Morse ne è un esempio: un contatto di durata breve rappresenta un punto, uno di durata lungo una linea: a una combinazione di linee e di punti si fa corrispondere un carattere.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Il telefono poi è rivoluzionario. Non più una trasmissione unidirezionale del messaggio, ma una vera e propria conversazione.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Tutte queste tecnologie lasciano comunque spazio a un certo grado di ambiguità nella comunicazione, come nella storia di quel poliziotto di colore che si infiltra in una organizzazione del Ku Klux Klan grazie al fatto che al telefono non si vede il colore della pelle ( storia vera, raccontata nel film BlacKkkKlansman, di Spike Lee).</div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQBb3o28rjF4v5L6T_Ikke6dEtcb1N4oSyuHO5NMUlVIRmmSZAwA57umiQjjpYjDU3pM9QOW4MEOl8P0C5G49lSC4UKeqXoiLRBmj76cGHaTzCmnbKsIRIcProvBgI1QQoHRel4m8UgM0/s1600/blackkk.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1280" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQBb3o28rjF4v5L6T_Ikke6dEtcb1N4oSyuHO5NMUlVIRmmSZAwA57umiQjjpYjDU3pM9QOW4MEOl8P0C5G49lSC4UKeqXoiLRBmj76cGHaTzCmnbKsIRIcProvBgI1QQoHRel4m8UgM0/s400/blackkk.png" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
L'ambiguità è riconducibile a una carenza ( nel caso del film, voluta) nella completezza del messaggio. Spesso nelle conversazioni si sviluppa un alto grado di ambiguità, spesso perchè si presumono antefatti, competenze o conoscenze nei confronti del destinatario del messaggio che invece non ci sono.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Questa ambiguità è entropia, nell'accezione che ha questo termine nel contesto della teoria della comunicazione</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Alla prossima occasione entreremo nel dettaglio dell'entropia</div>
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<br /></div>
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<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
Loris G. Navonihttp://www.blogger.com/profile/16524206335842433823noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2921410253870866027.post-45403506314620184972018-09-20T22:49:00.002+01:002018-09-20T22:49:55.157+01:00Credo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
Ho visto i pilastri della Creazione, incubatori di stelle bambine, grazie a un occhio puntato dagli uomini sull'universo.<br />
<br />
Ho conosciuto la materia oscura, i neutrini, le innumerevoli particelle che compongono la nostra realtà grazie allo studio e all' immaginazione degli scienziati.<br />
<br />
Ho compreso la storia della Terra e dell'uomo grazie a chi ha scavato nelle sue viscere e ha portato alla luce tracce di conoscenza.<br />
<br />
Ho capito la potenza del pensiero, la sua indipendenza, la capacità di diffondersi senza barriere, difese, contenuti.<br />
<br />
Ho ammirato la generosità di chi offre tutto se stesso affinchè altri possano stare meglio.<br />
<br />
Ho assistito, impotente, al declino lento e progressivo di una vita, e ho sperimentato il peso del fardello degli anni e della malattia.<br />
<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjq1poyPvUILtUKh52NnH1eBVT2HC-SLHh4SxCLn-Jv9o9QTnjI3olHwl9TbtXLwAtCoZWRLuJqybUTEALXtkMv8V5Vc0ERuz2NEcuyWloWcckJi977p7HzfJi4dM2fu3k4DpM40rQnhUQ/s1600/pilastriCreazione.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="292" data-original-width="280" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjq1poyPvUILtUKh52NnH1eBVT2HC-SLHh4SxCLn-Jv9o9QTnjI3olHwl9TbtXLwAtCoZWRLuJqybUTEALXtkMv8V5Vc0ERuz2NEcuyWloWcckJi977p7HzfJi4dM2fu3k4DpM40rQnhUQ/s400/pilastriCreazione.png" width="383" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">I pilastri della creazione - nebulosa dell'Aquila<br />
courtesy of Hubble, NASA</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<br />
E allora Credo.<br />
<br />
Credo nella realtà dell'universo, nel suo essere infinito e indefinito, nel nostro essere parte stessa del tessuto spazio-tempo, nell'infinitesima piccolezza del nostro mondo.<br />
<br />
Credo nella vita, splendido fiore inesplicabile tra tutti i fenomeni che questa realtà contempla, sola opposizione al degrado dell'entropia.<br />
<br />
Credo che la vita umana, e la vita di tutti gli esseri coscienti che sono nell'universo, sia ciò che dà senso all'esistenza dell'universo stesso.<br />
<br />
Credo nella conoscenza, nella ricerca, nello studio, che danno senso al lavoro e alle opere degli uomini.<br />
<br />
Credo nell'interazione, cuore dell'esistenza , e nel suo riflesso sociale , la relazione.<br />
<br />
Credo nell'amore, collante universale, interazione unica delle forze del mondo, energia pura che muove il sole e l'altre stelle.<br />
<br />
Credo in Lei che è parte di me, e credo a Lei che crede in me perché sono parte di lei.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMTrYXT3DEKK3QYTO5-O_qyo7xXBLvCo0CU7MdnOsY0sX0oZUTWpmHWkrtX2IbPROrktsh14dfsJgkRVAnHZ5e7MxhjiXXrHZb1xJCTTtgttvw1CxaQe6FD6J6RkmCsKkboLF1OI3Bw6g/s1600/Constellation.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="159" data-original-width="318" height="197" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMTrYXT3DEKK3QYTO5-O_qyo7xXBLvCo0CU7MdnOsY0sX0oZUTWpmHWkrtX2IbPROrktsh14dfsJgkRVAnHZ5e7MxhjiXXrHZb1xJCTTtgttvw1CxaQe6FD6J6RkmCsKkboLF1OI3Bw6g/s400/Constellation.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
E Credo in Dio. un Dio che comprende tutto questo e lo racchiude nella sua essenza.<br />
<br />
Un Dio che è la sostanza e il significato di quanto esiste nell'universo, ma che allo stesso tempo lo regola, lo governa.<br />
Un Dio che si manifesta, ma secondo le capacità di comprensione di ciascuno. <br />
<br />
Un Dio che prova amore, che è amore, perchè l'amore è relazione sublime.<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZsRseoh-U1QG3ISuLCSelLOQ_A6pdEzwMbmhzboP_-D6Au-cL4riWGu9hKWH0uEx84bicjmcDF4Xekm6wgZQc4rIOF4FGO2WS9g6Ee_hy5De9JzVvRHhcQJa7mP49PlTfXXveUHI6-CE/s1600/nasa.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="371" data-original-width="660" height="178" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZsRseoh-U1QG3ISuLCSelLOQ_A6pdEzwMbmhzboP_-D6Au-cL4riWGu9hKWH0uEx84bicjmcDF4Xekm6wgZQc4rIOF4FGO2WS9g6Ee_hy5De9JzVvRHhcQJa7mP49PlTfXXveUHI6-CE/s320/nasa.jpg" width="320" /></a></div>
Loris G. Navonihttp://www.blogger.com/profile/16524206335842433823noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2921410253870866027.post-28961545804386917942018-08-24T12:27:00.000+01:002018-08-24T12:27:37.402+01:00Molti incontriL'atteggiamento dell'incontro è forse quello che meglio caratterizza il periodo della vacanza, almeno per quanto riguarda le esperienze che, insieme alla mia famiglia, ho vissuto in questa estate.<br />
Fuori dai contesti quotidiani, la mente è più aperta, più affamata di stimoli positivi, più incline a allineare il pensiero all'ampio orizzonte del mare, o ai frastagliati margini di un bosco, che alla concentrazione e concitazione del lavoro e delle attività.<br />
In qualunque luogo ci si trovi, penso che le occasioni di incontro, in cui l'anima si affaccia, ingenua, alle meraviglie del mondo, non manchino.<br />
<br />
Incontro con la natura:<br />
più che in altri periodi dell'anno, ci si trova immersi in ambienti naturali, si percepisce il sole, il vento sulla pelle, si ragiona e si dipende dai capricci del tempo per organizzare le proprie giornate, si hanno contatti con piante e animali ( pesci che ti nuotano intorno mentre sei a mollo nel mare o donnole che ti attraversano la strada di montagna che stai percorrendo, per dirne un paio; potrebbero parere banali, ma con l'atteggiamento di apertura e di scoperta, sono perle di esperienza).<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiL9F-ziQXmpCfcpI-XQm4yi8Nq-D2FC55nmILL1iw-Sw8l4KxuTqvsuFtJJmf2AX4T5FSwZ3pc2NJpnY9OsmAZUb3kHP39YCuUoumA2uxQvlEJIQZIemMz0P8qeS58B27xubMVIvkgOLI/s1600/IMG_20180805_174912.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiL9F-ziQXmpCfcpI-XQm4yi8Nq-D2FC55nmILL1iw-Sw8l4KxuTqvsuFtJJmf2AX4T5FSwZ3pc2NJpnY9OsmAZUb3kHP39YCuUoumA2uxQvlEJIQZIemMz0P8qeS58B27xubMVIvkgOLI/s320/IMG_20180805_174912.jpg" width="240" /></a></div>
<br />
Incontro con la fantasia, che concretizza le visioni del quotidiano in colore e forma, di ogni tipo.<br />
<br />
Incontro con l'arte, con l'ambizione, con la grandezza umana cementata tra le pietre testimoni della storia.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2jM09ypL3utvvAKks-DL84kao5KUtPc-NVNjl5bAezzw2dlnH3YV9igECjXUoqFCm-Re2AW-BGL70RRbyTY4jZJNRVXiSz22po4Y72ab_70xP0g_lHv1ZQuZPu4vlHSIf0q1_e3aRKmY/s1600/IMG_20180813_200255.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2jM09ypL3utvvAKks-DL84kao5KUtPc-NVNjl5bAezzw2dlnH3YV9igECjXUoqFCm-Re2AW-BGL70RRbyTY4jZJNRVXiSz22po4Y72ab_70xP0g_lHv1ZQuZPu4vlHSIf0q1_e3aRKmY/s320/IMG_20180813_200255.jpg" width="240" /></a></div>
<br />
Incontro con i libri, non per l'oggetto in sè o per le storie che narrano, ma per l'incontro con chi li ha scritti, annullando con il gesto di sfogliare le pagine, ogni lontananza nel tempo, nello spazio, nella cultura.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEil5qp3TFdNt8SCJJZuQ5PwQ7aRGdYuGKDDOlOVOcnb1jBfaq6J2cnwFmkY7SI2-XgHArRKAZdghDT4YhN95H-QRuyNMXQ_suXdtAMmdyp3mj-jbnnL6TndG0f-F_B67yPfFPVmHIJiz1I/s1600/London2018.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="532" data-original-width="587" height="290" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEil5qp3TFdNt8SCJJZuQ5PwQ7aRGdYuGKDDOlOVOcnb1jBfaq6J2cnwFmkY7SI2-XgHArRKAZdghDT4YhN95H-QRuyNMXQ_suXdtAMmdyp3mj-jbnnL6TndG0f-F_B67yPfFPVmHIJiz1I/s320/London2018.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
Incontro con la diversità umana, con i milioni di persone che lavorano, si muovono, amano, dialogano, riconoscono nell'altro una parte di sè. Incontrare altri da noi, confrontare comportamenti, abitudini, apprezzarne il lavoro, porta a diminuire la sovrastima che si ha di sè, del proprio nucleo originario, e aumenta l'apprezzamento per l'intero genere umano e per le culture che lo formano.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEim9KrxaYWoENgLbrDyJfUDftdWpTWve-WCpqp9WKPwngwdZRw4rGzvk9oTg3GQDPr-MuuP5BJGkEOQ_jfThKGVc4_q0FOHQdY2OeUGYOfqidHiCzMdZN4Snfb4JE5iTWV45fBe9KQLztM/s1600/IMG_20180817_135419.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1411" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEim9KrxaYWoENgLbrDyJfUDftdWpTWve-WCpqp9WKPwngwdZRw4rGzvk9oTg3GQDPr-MuuP5BJGkEOQ_jfThKGVc4_q0FOHQdY2OeUGYOfqidHiCzMdZN4Snfb4JE5iTWV45fBe9KQLztM/s320/IMG_20180817_135419.jpg" width="281" /></a></div>
<br />
Incontro con la dimensione familiare, vissuta nei tempi della vacanza, mai abbastanza lenti, focalizzati nel vivere insieme esperienze uniche, perchè unico il momento in cui le si vive.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqN0bnIxNZQ18M-EHZ00KK_VwWByTn_w3qikyu9jEtDV_tszXkded0sISMb3Kf9_DJ-T3a8ax4uDgcPr5tBglfMeUb3IHOryOVRCa01Bj9rIt3v1KkhO2AFmW0JZAyU7zkTnRNPcfusds/s1600/IMG_20180814_213329.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqN0bnIxNZQ18M-EHZ00KK_VwWByTn_w3qikyu9jEtDV_tszXkded0sISMb3Kf9_DJ-T3a8ax4uDgcPr5tBglfMeUb3IHOryOVRCa01Bj9rIt3v1KkhO2AFmW0JZAyU7zkTnRNPcfusds/s320/IMG_20180814_213329.jpg" width="240" /></a></div>
<br />
Incontro con se stessi, coi bilanci non fatti, le domande mai poste o rimandate, col riposo della mente, con la voglia di ripartire con progetti e idee.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipuIUBh6QPLyxxMOzjhkDkVwj6x0Xy2nbb_ZKmA9OJIzuan8L64NhbN97IAgl9ah_lOY8PHCRvKEmHzbpsvAie1HLDFY8qJbij3bNef86xbrH8jG8a0AJL5V69TTwpwGXKGadZLQ2lj80/s1600/IMG_20180807_103629.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipuIUBh6QPLyxxMOzjhkDkVwj6x0Xy2nbb_ZKmA9OJIzuan8L64NhbN97IAgl9ah_lOY8PHCRvKEmHzbpsvAie1HLDFY8qJbij3bNef86xbrH8jG8a0AJL5V69TTwpwGXKGadZLQ2lj80/s320/IMG_20180807_103629.jpg" width="240" /></a></div>
<br />
<br />
<br />Loris G. Navonihttp://www.blogger.com/profile/16524206335842433823noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2921410253870866027.post-39100105987508011212018-06-18T13:59:00.000+01:002018-06-18T14:30:16.763+01:00La ricerca della bellezzaUna cosa che sto imparando dalla mia famiglia ( si impara sempre da chi è in relazione con noi, ma non sempre si è consapevoli di questo) in questi giorni di chiusura delle attività con saggi e esibizioni ma più in generale in questi mesi, anni, è di provare a capire la natura della bellezza.<br />
<br />
Si percepisce che nelle attività che hanno scelto, nel preferire la musica, la danza, la letteratura, in tutto quello fanno, che tutti noi facciamo, mossi da pulsioni non sempre e non del tutto esprimibili , vi è la ricerca della bellezza.<br />
<br />
Ma di cosa si tratta, veramente?<br />
Non è puramente senso estetico, a volte frivolo, a volte romantico, quasi sempre avulso dalla realtà.<br />
Non è pura emozione, irresponsabile e libera.<br />
E' compenetrazione del proprio essere nella dimensione dell'esistenza, capacità di cogliere in questo il valore assoluto della esperienza di vita.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Danza</span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivnIjuv3C1wpq-WqCc2QQwOm8_hw1AtFSr7lZEe0_sJV4oT6odI5JGs71ATmtuxDpyv0ORl5suScbU3kEST1THG0B14TVoGgGXMdwBn_Otq7Y_ZRTSm7VXpO2EuNI0_F8pFXNd5xWWDNs/s1600/MSofia+dancer.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="635" data-original-width="960" height="211" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivnIjuv3C1wpq-WqCc2QQwOm8_hw1AtFSr7lZEe0_sJV4oT6odI5JGs71ATmtuxDpyv0ORl5suScbU3kEST1THG0B14TVoGgGXMdwBn_Otq7Y_ZRTSm7VXpO2EuNI0_F8pFXNd5xWWDNs/s320/MSofia+dancer.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Musica</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAIQ5m9zyRInauAqyV0vqF6A32n_8jFyBdq5C1gBEIhXzehWgTr9W3UFk_n5y0b6Xj9nf8DsDfMaJ7UV8s2iEKw52GjBhyphenhyphenS-H4No0_1u7gLCjRhWctsHaUYfXTrZkO4i-vyePUfL6G9mg/s1600/Filippo+Concert.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="640" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAIQ5m9zyRInauAqyV0vqF6A32n_8jFyBdq5C1gBEIhXzehWgTr9W3UFk_n5y0b6Xj9nf8DsDfMaJ7UV8s2iEKw52GjBhyphenhyphenS-H4No0_1u7gLCjRhWctsHaUYfXTrZkO4i-vyePUfL6G9mg/s320/Filippo+Concert.jpg" width="213" /></a><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGuxMJ8jEpkJzVBbFrJD2XJ0Pw5tIKPd5o0Xv243HjygMFw71KjMZeW9RqIgW2jn5tZfVRfcWluIc9vfiVen_yvh0ZDsSS_HFASwW2m4cEwpMSiLLvKAP0pIYzXeIsrl-djvcgZaTYKKQ/s1600/MSHeartQueen.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="348" data-original-width="248" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGuxMJ8jEpkJzVBbFrJD2XJ0Pw5tIKPd5o0Xv243HjygMFw71KjMZeW9RqIgW2jn5tZfVRfcWluIc9vfiVen_yvh0ZDsSS_HFASwW2m4cEwpMSiLLvKAP0pIYzXeIsrl-djvcgZaTYKKQ/s320/MSHeartQueen.jpg" width="226" /></a></span></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Grafica</span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGK-jOCEGDXMgFWM_Fi4A5qgq_iv1kZ35g-SbTrahnAoHEPYxrnefHQTU0CqhadYl_3e9R6BKG698DrKLLBZWFFPhBwMgOM5VZEGlhfFML03Mg2wmKXZjYmPneOU7xvxxfGCk_S9DUlSU/s1600/comics+Nik.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="339" data-original-width="529" height="204" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGK-jOCEGDXMgFWM_Fi4A5qgq_iv1kZ35g-SbTrahnAoHEPYxrnefHQTU0CqhadYl_3e9R6BKG698DrKLLBZWFFPhBwMgOM5VZEGlhfFML03Mg2wmKXZjYmPneOU7xvxxfGCk_S9DUlSU/s320/comics+Nik.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: right;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: large;">Letteratura</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHgYy5HwNBsol34UASxp9JaJYhnIhEkV97TDtmt0HrwtQ8zl42XA3hjbNmsCJH_IXxoZFxVOap7SwYZ4XXcrmk_x7L6_qAa5uLiCYhSj0WWrT-Iqr3NU7Kg9LmKpvzRo_iZJMuSjAEnvE/s1600/libri+sul+comodino.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="220" data-original-width="293" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHgYy5HwNBsol34UASxp9JaJYhnIhEkV97TDtmt0HrwtQ8zl42XA3hjbNmsCJH_IXxoZFxVOap7SwYZ4XXcrmk_x7L6_qAa5uLiCYhSj0WWrT-Iqr3NU7Kg9LmKpvzRo_iZJMuSjAEnvE/s1600/libri+sul+comodino.jpg" /></a></div>
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L'uomo ricerca in esse una digressione dalla banalità, un pattern modificato nella trama rassicurante ma noiosa, una informazione che rompa la simmetria multilaterale della quotidianità.<br />
<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFBcE0aJErnGfmVXCoI6OcnbAiX6zrUH5HXe8su0kF-qpIWpuTGF8QG6ZIRa4I0PKwyRpBigmWs_PODpRBKl1YpSxqygC9PvWyIHJyzLVZwb8R-FneqWgjyBzDbojUJ2pmpsXiM4b5soM/s1600/fiori.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="244" data-original-width="621" height="248" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFBcE0aJErnGfmVXCoI6OcnbAiX6zrUH5HXe8su0kF-qpIWpuTGF8QG6ZIRa4I0PKwyRpBigmWs_PODpRBKl1YpSxqygC9PvWyIHJyzLVZwb8R-FneqWgjyBzDbojUJ2pmpsXiM4b5soM/s640/fiori.PNG" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i>è più bello un fiore reale, con le sue imperfezioni, <br />o la sua rappresentazione grafica, perfetta ma astratta?</i></td></tr>
</tbody></table>
<br />
Forse lì abita la bellezza?<br />
Nel trovare sequenze familiari di segni, suoni, movimenti, che avvolgono la mente come un nido, una culla dove trovare rifugio. Ma se ci si limitasse a questo, tuttavia, l'intera arte sarebbe un continuo plagiare se stessa. Sempre uguale, protettrice, bozzolo entro il quale autoriferirsi.<br />
In questo momento di intimità, di annullamento delle percezioni si insinua invece uno spillo, una digressione, un elemento nuovo che risveglia la mente, la costringe a essere presente a se stessa, a riformulare l'interpretazione di quello che vede, sente, comprende.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5emyijaDMS006XJEwnrBvS0Fsk2K8R8DEr1m-T8HgBRiKkKOvZIefgcztMUhDZQsiRmJZWOhkQcdKQyGtBLpDaovG-nVxWrQois4CNb-BhaqHpqt8VNFhfzPudGe3TMSwkQRt1mYNyhw/s1600/yoga.PNG" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="352" data-original-width="385" height="292" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5emyijaDMS006XJEwnrBvS0Fsk2K8R8DEr1m-T8HgBRiKkKOvZIefgcztMUhDZQsiRmJZWOhkQcdKQyGtBLpDaovG-nVxWrQois4CNb-BhaqHpqt8VNFhfzPudGe3TMSwkQRt1mYNyhw/s320/yoga.PNG" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">dal Web, free of use</td></tr>
</tbody></table>
<br />
Anche nella pratica dello yoga non è l'estetica del gesto a prevalere, non la sua perfezione, ma il suo equilibrio; l'armonia del corpo rispetto alla mente e all'anima.<br />
Non è forse questa la felicità: essere in uno stato di armonia con le cose e le persone che ci circondando e con cui interagiamo?<br />
La ricerca della bellezza dunque altro non è che la ricerca della felicità.<br />
<br />Loris G. Navonihttp://www.blogger.com/profile/16524206335842433823noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2921410253870866027.post-18285268956866009892018-06-15T08:12:00.001+01:002018-06-15T08:12:38.504+01:00Ago e filo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeKTwzVEsMNFIA5ac5D2pL2j0Kw89OLS2EEP0AK3NaYOpfvp4gWZ1DqBWCToQpbMiN5nYvzabY1Er5Su_4qQAKrhOFlS8XW8PEaiXoQs9ql4RN05CECpayaJyTqQhIPp_B4_ur993npjI/s1600/AM.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="471" data-original-width="301" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgeKTwzVEsMNFIA5ac5D2pL2j0Kw89OLS2EEP0AK3NaYOpfvp4gWZ1DqBWCToQpbMiN5nYvzabY1Er5Su_4qQAKrhOFlS8XW8PEaiXoQs9ql4RN05CECpayaJyTqQhIPp_B4_ur993npjI/s320/AM.jpg" width="204" /></a></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-size: 14.0pt; line-height: 107%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">Anna Maria</span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="line-height: 107%;"><span style="font-size: x-small;">25 luglio 1934<o:p></o:p></span></span></div>
<br />
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="line-height: 107%;"><span style="font-size: x-small;">21 maggio 2018</span><span style="font-size: 14pt;"><o:p></o:p></span></span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-size: 14.0pt; line-height: 107%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 11.0pt;"><br /></span></div>
<br /><br /><br /><br />La mia anima è stanca, sfilacciata<br />Neppure con ago e filo la si può rammendare<br />Costretta da questa malattia a isolarsi<br />Nel più remoto angolo del mio corpo.<br />Questo universo che si restringe ogni giorno<br />Che ogni giorno addormenta brandelli di coscienza .<br />Vorrebbe fuggire, la mia anima. Liberarsi.<br />Tessere trame con l’infinito.<br />Cucirsi una veste bianca per poter stare al cospetto di Dio.<br />Ma ancora sono qui, legata alla Terra<br />Perché è la terra che ci ha nutrito<br />La terra di cui sono intrisi i giorni più belli della mia famiglia, della mia gente.<br />Sono legata a quelli che mi hanno voluto bene,<br />a cui ho voluto bene<br />Se l’oggi lo viviamo con l’affanno delle cose da fare,<br />il domani forse sarà il rimpianto delle cose perdute,<br />sarà soprattutto la nostalgia e la dolcezza de gli incontri che abbiamo avuto.<br />Sono felice, sì, sono felice.<br />Lo dico con gli occhi, perché la parola l’ho dimenticata<br />Come tante altre cose di questo mondo.<br />La mia anima è pronta, ora.<br />Pronta a confezionare un nuovo vestito,<br />non di carne e limiti, ma di pensiero e libertà<br />pronta a incontrare Luigi, Dino, Stella, Linda e Giuseppe, Giuseppina e Enrico,<br /> e tutti gli altri che mi hanno preceduto.<br />E infine prima di presentarsi al cospetto dell’Altissimo,<br />incontrare lui, il mio Antonio,<br />perché l’amore, quello, non muore mai.<br />
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-size: 14.0pt; line-height: 107%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 11.0pt;">
</span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
Loris G. Navonihttp://www.blogger.com/profile/16524206335842433823noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2921410253870866027.post-8471205021962053162018-06-05T16:57:00.000+01:002018-06-21T17:03:23.272+01:00Pedalando tra le radici<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7JnA1Wf6lhqyZF3jX2VogYID9RKhzWnzj_obsUwcaWQrFYCwcLvRgfNIExFSr2uoM9WbpaFG-yZ4AAcGOwm8tYuKg8SzVKYrAknAY-r8k0T0P4Aq3A4vgf-8w_FG1GZAiOscOMUQivIY/s1600/increa.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="479" data-original-width="639" height="238" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7JnA1Wf6lhqyZF3jX2VogYID9RKhzWnzj_obsUwcaWQrFYCwcLvRgfNIExFSr2uoM9WbpaFG-yZ4AAcGOwm8tYuKg8SzVKYrAknAY-r8k0T0P4Aq3A4vgf-8w_FG1GZAiOscOMUQivIY/s320/increa.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
Respiriamo la brezza
calda di una giornata che prepara l’estate. Rinnoviamo lo sguardo sulla
campagna immobile, testimone del lavoro millenario della terra. Ci ripariamo
all’ombra della storia, di mura che hanno sentito il palmo della mano, lo
strascinare stanco di piedi di migliaia di nostri antenati. Ascoltiamo con sorpreso interesse una storia che è la nostra, degli originari
cernuschesi che ce l’hanno nel sangue, ma anche di chi abita qui pur avendo
radici lontane. Perché quando si abita veramente una terra, la si fa propria.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCIRd65rgQOVIKcm_Fyhv3FfP6D18S1rkUSIov6L5qSSgKc793NDB8mrfY8p1DQmx6KBemVCf9kmCXaZLhsXSIg5tndOv73zKToQbHcQUiFP9qjyIsojrXDqrD0Y0wG4RvLcECR2oCE3U/s1600/cnaIncrea.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="479" data-original-width="639" height="238" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCIRd65rgQOVIKcm_Fyhv3FfP6D18S1rkUSIov6L5qSSgKc793NDB8mrfY8p1DQmx6KBemVCf9kmCXaZLhsXSIg5tndOv73zKToQbHcQUiFP9qjyIsojrXDqrD0Y0wG4RvLcECR2oCE3U/s320/cnaIncrea.jpg" width="320" /></a>Nei giorni che aprivano
giugno abbiamo pedalato tra le strade e gli sterrati che uniscono in rete le
nostre cascine, grazie alla Libreria del Naviglio che ha organizzato, Mauro Raimondi e Elisabetta Ferrario che
hanno spiegato, narrato, commentato sin
quasi a perdere la voce. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Non è stato un tour
nostalgico, anche se a volte un senso di perdita affiorava specie
nell’assistere alle offese che il tempo e l’incuria hanno recato a molti
edifici. È stato un viaggio nel passato
per capire meglio il presente e progettare con più consapevolezza il
futuro. </div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
A testimonianza di questo, il
giro si è concluso presso una delle aziende agricole attive nella nostra città,
ove giovani imprenditori ripercorrono con intelligenza e determinazione i
solchi scavati dai contadini che li hanno preceduti. <o:p></o:p></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
A guardar bene, le radici
della nostra storia affondano in una buona terra.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxysqvUxGCyZEjuhYrYgxLW7VPOhkbjMn-GnHLS5jaPVlOR2yQIjQzecDGFsbjrUNAF-AVIXu1Dm6h92JMmYWt59xZ09wPIDw1RqPB_HgxHpZ0hQmSuhgsf-gupMHi-DZyHUfR771vkJM/s1600/imperiale.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="528" data-original-width="396" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxysqvUxGCyZEjuhYrYgxLW7VPOhkbjMn-GnHLS5jaPVlOR2yQIjQzecDGFsbjrUNAF-AVIXu1Dm6h92JMmYWt59xZ09wPIDw1RqPB_HgxHpZ0hQmSuhgsf-gupMHi-DZyHUfR771vkJM/s320/imperiale.jpg" width="238" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
Loris G. Navonihttp://www.blogger.com/profile/16524206335842433823noreply@blogger.com1