venerdì 24 febbraio 2017

Ex Umbris è arrivato!

Circa 200 pagine di avventura, amicizia e storia della tecnologia. Quelli (nella versione ebook) che lo hanno letto lo hanno trovato interessante, Di certo mi sono divertito scrivendolo, ma soprattutto ho imparato molto sui pionieri di realtà tecnologiche nazionali spesso dimenticate o trascurate.
Tra pochissimi giorni (domani?) disponibile in Libreria del Naviglio, a richiesta in tutte le librerie e negli e-store.


Un vecchio ingegnere, Enea De Marchi, ospita per le vacanze nella sua casa di Finale Ligure due bambine e le rispettive famiglie. Una forte amicizia lega le due amiche all'uomo, bruscamente interrotta dalla sua morte. Dopo diversi anni le due ragazze si imbattono nelle tracce di un misterioso codice crittografico realizzato da Enea durante la creazione del primo calcolatore italiano, la Calcolatrice Elettronica Pisana. La ricerca della verità sul codice porterà le amiche ad affrontare astuti rompicapi e sorprendenti rivelazioni.

mercoledì 22 febbraio 2017

Il paradigma del Sudoku e la metafora della montagna


Tutti conoscono quel gioco chiamato SUDOKU, nome giapponese per un esercizio nato in Svizzera nel XVIII secolo, e rimbalzato per il mondo sino ad assumere la forma ( anzi le forme) che conosciamo. Lo scopo è quello di piazzare simboli numerici ( ma può essere una qualsiasi sequenza di simboli, non ci sono operazioni numeriche da fare) nelle caselle in modo che vi sia un solo simbolo verticalmente, orizzontalmente e nel quadrato tre per tre a cui la casella appartiene.
Un esempio di Sudoku. Riesco a fare matrici con difficoltà bassa
o qualche volta  media. Quelli  veramente difficili sono fuori portata

Viene considerato un gioco di logica, ma a me piace pensarlo come un  esperimento di relazioni.
Ogni simbolo ha il suo posto nella tabella in relazione non solo ai suoi vicini ( il quadrato 3x3 ) ma anche a simboli lontani che a loro volta dipendono da disposizioni di altri simboli.
Ogni simbolo del Sudoku deve trovare il suo posto nel meta-mondo della matrice nove per nove  che è il campo da gioco, così come ognuno di noi deve trovare il suo posto nel mondo, interagendo correttamente non solo con i nostri vicini ( parenti, amici, colleghi) ma anche con persone a noi lontane, fisicamente o socialmente o culturalmente.
Trovarlo non è impresa facile.


Un posto nel mondo lo devono cercare anche i protagonisti de "Le otto montagne", romanzo di Paolo Cognetti, dove si narra della crescita e della ricerca interiore del protagonista, cittadino amante della montagna e di un suo amico, che in montagna vi è nato, cresciuto e che da essa non è mai sceso.
Non è un romanzo epico, una sfida alle cime come tanti resoconti dei nostri campioni alpinisti, e nemmeno una narrazione intrisa di nostalgia, come quasi sempre sono i racconti di Mauro Corona, che anche se contemporanei, hanno l'odore che si prova visitando una di quelle cantine dei borghi antichi, aperte per qualche sagra estiva.
Qui no, qui si respira un'aria diversa. Chiunque abbia trascorso almeno una estate in qualche borgo montano  può ritrovarsi in molte delle sue pagine. E la crudezza della vita di montagna non è nei rigori dell'inverno o nell'essenzialità  del vivere, quanto nell'isolamento, ambito e detestato allo stesso tempo.  La ricerca della libertà dagli usi e dai costumi del vivere civile la si paga con la solitudine. Essere autentici, ricercare l'essenziale può essere molto costoso.
Non si può uscire dal consesso degli uomini, così come non si può mettere un numero fuori dalla griglia del Sudoku.


Appunti
Commento sul mio taccuino ( cartaceo e in web) gli argomenti che di volta in volta mi sembrano più interessanti, con un obiettivo semplice: cercare di migliorare e rendere più chiara la mia visione del mondo. E se questo può aiutare anche voi, ne sono felice.