giovedì 28 novembre 2013

Ispirazioni



Tutto nasce da una immagine.
Si forma nella mente, da sfocata, a brandelli, via via diventa sempre più nitida. Diventa fotografica.
Da lì, da quella figura, dal profilo umano che si staglia su un orizzonte frastagliato di montagna, dalla geometria di un fiocco di neve o dalla oscurità allegra del vicolo di un borgo  inizia a dipanarsi una sequenza.
 Zoommi indietro per includere l'ambiente, riprendi in circolo per le sfaccettature. Poi,  sopra questa immagine, inizi ad accumularne altre.
Lasci che si depositi, nella tua mente.
Non sei convinto che possa funzionare, pure continui. Depositi immagini su immagini, pensieri su pensieri, il nucleo si stratifica, si formano connessioni.
Ne cerchi il senso.
Perchè sai che c'è. il senso.
Sin dalla prima luce sai che non è casuale quella immagine; scaturisce da te per un bisogno che hai per una emozione, una tensione.
Insieme alla storia devi svelare ,solo a te, lascia che i lettori li scoprano - se vogliono - , i valori che la accompagnano.
Strato su strato, goccia dopo goccia, la tua storia si concretizza. Gran parte dei dubbi si sono sciolti.  Sei pronto  a mettere insieme i pezzi, articolare gli eventi, aggiungere spessore e colore laddove la trama si indebolisce.
Il bozzolo delle idee si dipana, si trasforma in narrazione. Hai messo a nudo una porzione della tua mente, un briciolo del tuo credo.
Questa per me è l'essenza del raccontare

lunedì 11 novembre 2013

E' la suspence, bellezza!

Un sistema di comunicazione esiste, evidentemente, quando c'è qualcosa da comunicare.
Quando cioè il ricevente è in deficit informativo ( nella Teoria matematica della Comunicazione, Shannon lo chiama incertezza ) che l'emettitore è in grado di soddisfare.
Ad esempio di fronte ad un semaforo, siamo in deficit informativo, nel senso che vogliamo sapere quando sia possibile passare dall'altra parte della strada, e il semaforo è in grado di colmare questo deficit fornendo il segnale luminoso convenzionale ( se i colori fossero scambiati, ci sarebbe ancora informazione? ).
Più alto è il numero di informazioni che un sistema è in grado di trasmettere, più alto sarà il grado di incertezza da coprire.
Nella narrazione questo deficit è altissimo. L'aspettativa del lettore è costruita in base alle poche informazioni che la copertina, il titolo, il risvolto ed eventualmente qualche critica letteraria gli ha fornito.
Diversamente dagli altri sistemi, nel sistema narrativo l'abilità del narratore ( la sua riuscita, che altrove sarebbe quella di essere in grado di dare il cento per cento di informazioni) non è quella di fornire dati esaustienti, che azzerino la sua curiosità, ma sta nel mantenere in equilibrio il lettore tra la quantità di informazioni che viene offerta durante lo svolgersi narrativo e il deficit informativo ancora da riempire ( eventualmente alimentato da ulteriori eventi). Il trucco è non portarlo mai a zero, nemmeno alla conclusione ( magari ricorrendo ad un cliffhanger), non soddisfare mai per intero la curiosità del lettore, sia per eventuali sequel dell'opera, sia per indurre quels senso di incompiuto che tanto caratterizza la nostra esistenza.   E'  la suspence che rende appassionante un racconto.
Appunti
Commento sul mio taccuino ( cartaceo e in web) gli argomenti che di volta in volta mi sembrano più interessanti, con un obiettivo semplice: cercare di migliorare e rendere più chiara la mia visione del mondo. E se questo può aiutare anche voi, ne sono felice.