lunedì 22 dicembre 2014

Qualcosa accadrà

S.Natale 2014



 
www.valbrembanaweb.com

  
ispirato e dedicato alle ragazze e ai ragazzi di  #CampSacer2014



Spilli di ghiaccio colpiscono incessantemente il naso e le guance di Irma, le sole parti esposte all’aria gelida. Tutt’intorno a lei vortica  il pulviscolo  stendendo cortine di neve sospesa che li isolano dal paesaggio intorno.  
Qualche albero accanto segna un’ombra più scura. Irma spera di non incontrare un lupo o un orso.
Stringe forte la mano di suo fratello. Enea non può restare qui. Deve condurlo in salvo.  E può farlo solo lei, a meno che non accada qualcosa.
Sono nel mezzo di una bufera, proprio come quest’estate.
Lo sentivano che sarebbe successo, sin dalla mattina, quando un timido sole aveva riscaldato le ginocchia nude e le mani intirizzite. Durante la traversata, sempre in quota, sempre tra pietraie e radure di erba cesposa e tenace,  il tempo ha iniziato a guastarsi, il freddo sempre più insistente.
Temevano di dover affrontare ancora per ore quel cammino senza una meta visibile, quell’arrancare tra le rocce. Invece qualcosa è accaduto. Il gestore di un rifugio, posto più in alto del sentiero, interrogato da due mandati in avanscoperta si è detto disposto ad accogliere la comitiva per il pranzo.
Una accoglienza  provvidenziale. Una comunità eterogenea, piccoli invasori, un centinaio,  accolti con affetto dai gestori  e gli usuali ospiti sorpresi  e divertiti dal baccano, diventata quasi una famiglia.
Poi, sulla via del ritorno a valle, la bufera si è scatenata. Il nevischio penetrava in tutte le fessure, picchiava sul naso, accecava,  raggelava le labbra.  D’improvviso, qualcosa è accaduto.
Giunti a limite del bosco di larici, il sole si è liberato dalle coltri e ha sciolto la bufera in un soffio gentile.
Come vorrebbe fosse così anche ora. Ma è pieno inverno, e la notte si è già mangiata la poca luce del pomeriggio.
“Ho freddo!” si lamenta Enea.
“Coraggio! Ancora un poco.”  Enea è piccolo, non ha la sua stessa resistenza. Attraversare questa foresta innevata è una impresa difficile per un adulto, figurarsi per due ragazzini.  Ma ce la faranno.
Arrancano nella neve fresca, sovente cadendo a faccia in giù. E allora il gelo della neve giunge sino ai polsi, penetra nel collo, nelle orecchie.
Un latrare attutito blocca il respiro di  Irma. Lupi!
Sono ancora lontani,  ma i lupi sono veloci. Devono affrettarsi. Raggiungere un luogo sicuro.  Irma rimpiange di non aver letto Zanna Bianca o Il richiamo della Foresta. Magari avrebbe imparato come difendersi dai lupi.
“Irma, io ho freddo! Torniamo dentro.”  
Fratello rompiscatole!  Mai una volta che stia al gioco.
“Irma! Enea! Rientrate? Siete stati in giardino per più di due ore. Non vorrete prendervi un malanno la vigilia di Natale!”
Il richiamo della mamma  e i lamenti di Enea riportano a malavoglia Irma alla realtà.   
Batte i piedi per  togliere la neve, mette a posto le cose e lascia che il giardino si riprenda il suo biancore grazie alla neve che ora cade copiosa.
La luce densa e calda della finestra indora i fiocchi più vicini a casa.
È bello rientrare in casa,Irma pensa, è bello stare con i genitori.
Pensa alla sua famiglia, a tutte le famiglie, pensa a chi un famiglia vera non ce l’ha, a chi è solo anche a Natale, magari lontano da casa. Magari senza neppure una casa.
Pensa alle sue amiche, a tutte le avventure che affronta con loro.
Pensa  all’avventura del Natale, sempre uguale anno dopo anno eppure sempre diversa. Pensa a come l’affronterà domani.
È la Vigilia.
Irma ne è certa. Sta per accadere qualcosa.


Appunti
Commento sul mio taccuino ( cartaceo e in web) gli argomenti che di volta in volta mi sembrano più interessanti, con un obiettivo semplice: cercare di migliorare e rendere più chiara la mia visione del mondo. E se questo può aiutare anche voi, ne sono felice.