lunedì 28 maggio 2007

Il curioso in libreria - Giugno 2007

Rubrica letteraria sul bollettino Voce Amica di Cernusco s/N


Il tema della disabilità mentale in letteratura è quanto di più appassionante e drammatico al tempo stesso si possa avere. Appassionante per quanto l’esplorazione della mente e dei suoi meccanismi può dare all’uomo nel tentativo di comprendere se stesso. Drammatico per le implicazioni sociali ed emozionali che si hanno per le conseguenze che la condizione di disabile porta allo stesso, alla sua famiglia e alla comunità sociale di cui fa parte.
Come non partire dagli autorevoli volumi di Oliver Sacks, famoso per il suo Risvegli, da cui è stato tratto un eccellente film con De Niro e Robin Williams, ma anche per un altro libro dal titolo inequivocabilmente indicativo delle patologie che egli quotidianamente osserva: L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello. Entrambi editi da Adelphi.
Escludendo la letteratura scientifica, chi vuole scrivere di tale condizione deve riuscire a restare in equilibrio, per dare il giusto risalto alle manifestazioni della disabilità senza scadere nel sensazionalismo e senza urtare la sensibilità di chi vive quotidianamente a contatto con questa realtà.
Riesce bene in questo intento Mark Haddon con Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte edizioni Mondadori, un quasi giallo visto con gli occhi di un ragazzino affetto da una forma di autismo. Sconvolge il modo impersonale del ragazzo di narrare i drammi familiari di cui è inconsapevole causa oltre che vittima.
Un altro esempio che in una certa misura rompe gli schemi e l’omertà sul problema è quel Centro di Igiene Mentale di Simone Cristicchi (Mondadori) che in accoppiata con l’ormai famosa canzone ascoltata a Sanremo “Ti regalerò una rosa” riafferma, se pur sul piano culturale, il diritto dei cosiddetti “matti” a venire riconosciuti non solo come problema ma soprattutto come persona.
Ancora più drammatica è la vicenda narrata da Kim Edwards nel suo romanzo d’esordio, ispirato ad un episodio veramente accaduto: Figlia del Silenzio, Garzanti.
Vi contiene tutta l’angoscia e le difficoltà di avere un figlio disabile mentale e il prevalere dell’amore sulle paure e sulla stanchezza.

martedì 22 maggio 2007

Al di là degli schieramenti

Al di là degli schieramenti, al di là delle radici locali o nazionali, c’è una categorizzazione della politica che è trasversale.
Proverò ad elencare alcune di queste categorie.
Ci sono persone che hanno idee per Cernusco, e altre che, non avendone, ricorrono ai temi di interesse nazionale per ricondurre la discussione su binari più consolidati.
Ci sono persone animate da un sentimento di rivalsa, da una ansia di realizzarsi attraverso gli strumenti della politica e che per questo si gettano nella mischia elettorale, e altre che semplicemente pensano “cosa posso fare per la mia città?”
Ci sono quelli che paventano rivoluzioni copernicane nel modo di intendere la vita sociale se prevarrà questa o quella coalizione, e altre che prefigurano scenari in cui a prevalere sarà il dialogo, il confronto, la partecipazione.
Ci sono persone che concepiscono la legalità a senso unico, contravvenendo alle regole se in contrasto con i propri scopi, e altre che la concepiscono nel segno del rispetto.
Agli elettori è richiesta una opera di discernimento , ancora una volta , senza strettamente sottostare alle divisioni destra, centro, sinistra - e questo va contro gli interessi miei e dei miei amici, ma non me ne vogliano - perché in ambito locale (ma anche nazionale), la differenza la fanno le persone, per capire di cosa (di chi) effettivamente Cernusco ha bisogno.

sabato 12 maggio 2007

E le biciclette?

Passo l'incrocio di Via Manzoni, via Torriani e scorgo due cartelloni, provvidamente eretti in queste ultime settimane di campagna elettorale. Mi avvicino, illustrano il progetto del rifacimento dell'incrocio che ho appena superato. Non sono urbanista, non ho niente da dire sull'idea di predisporre l'ennesima rotonda e sistemare l'area prospiciente la scuola. Noto però una cosa, comune a praticamente tutti gli interventi sulla viabilità fatti negli ultimi anni. Le biciclette sono sostanzialmente ignorate: niente corsie preferenziali, nessuna soluzione urbanistica che le agevoli. Tenendo conto dei problemi che affliggono una città come la nostra, assediata dai flussi automobilistici che la stringono in una morsa micidiale, non facilitare per quanto possibile l'uso del mezzo che è secondo solo ai piedi quanto a praticità e facilità di movimento in ambiente urbano è quantomeno sintomo di miopia politica. L'evoluzione di una città non si misura dall'altezza dei propri grattacieli, ne dalla qualità dell'aredo urbano, ma da quanto una città è attenta ai suoi abitanti, alle proprie esigenze, alla loro qualità della vita.
Appunti
Commento sul mio taccuino ( cartaceo e in web) gli argomenti che di volta in volta mi sembrano più interessanti, con un obiettivo semplice: cercare di migliorare e rendere più chiara la mia visione del mondo. E se questo può aiutare anche voi, ne sono felice.