mercoledì 30 luglio 2014

Post per presentare l'e-book di Alla Ricerca dei Draghi

In generale non sono per le posizioni oltranzistiche. Ho i miei principi, alcuni di essi sono non negoziabili, ma  se c'è una cosa che ho imparato in questi cinquantapiùuno anni è che di assoluto c'è ben poco: Dio, la dignità dell'uomo e del creato e , forse, la velocità della luce.
Perciò non me la sento di condannare l'editoria a pagamento, anche perchè ne ho usufruito anch'io.
Purchè gli ambiti, i confini entro i quali si muove siano ben chiari.
Sapevo a priori, quando ho autoprodotto Alta Via e Alla Ricerca dei Draghi che l'orizzonte di distribuzione  sarebbe stato dellimitato dalle conoscenze personali e dal (poco) tam tam mediatico che sarei stato in grado di attivare.
E così è stato.  Piccole soddisfazioni di chi vuole condividere il proprio lavoro con amici e conoscenti e con chi potrebbe apprezzarlo.
Certo, per arrivare a considerarsi scrittore, ci vogliono altri percorsi e soprattutto altri numeri.  E molto più tempo a disposizione da dedicare alla scrittura ( limare, riscrivere, rileggere, limare ancora ) e alla promozione.
Mi accontento di quanto riesco a fare così.
Ma se c'è l'opportunità di condividere ulteriormente il mio lavoro, perchè non coglierla?
Ecco allora che l'ebook, che sta acquistando una posizione di tutto rispetto anche nella mia biblioteca personale, specie per testi tecnici e professionali, e gratis, potrebbe diventare veicolo  di trasmissione dei miei testi anche per chi, per distanze spaziali e temporali, non erano sincronizzati con l'uscita, nel 2005 e nel 2010,  delle mie prime due raccolte.
Trovate dunque i miei e-book, a prezzi risibili, nei maggiori e-store.
 In particolare Alla Ricerca dei Draghi, una raccolta dal sapore fantasy, credo che valga la pena essere letta perchè rilegge le tradizioni di questa porzione di terra tra la Grande Pianura e le montagne a Nord, luoghi che custodiscono ancora magie degne di essere scoperte.


venerdì 11 luglio 2014

Un dono




"Dai! Un passo dopo l'altro!"
"Ma quanto manca?"
"Poco ancora, dai un ultimo sforzo."
"Eh, dite sempre così" "Guarda! Uno stambecco!"
"E' un camoscio, lo stambecco ha le corna lunghe e ricurve"
"Ah... posso cogliere questo fiore?"
"No, è protetto. è una Nigritella,"
"Ah .... quanto manca? Dov'è che stiamo andando?"
"Al rifugio, da lì, se non ci sono nuvole, potremo vedere le cime più belle di questa parte delle Alpi."
"Davvero?"
"Sì, la Tresenda, il Ciarfron. Adesso cammina."
"Ma sono stanco."
"Cammina"
"Mi si è slacciata una scarpa."
"Devi fare il doppio nodo. Ecco, adesso cammina."
"Ma quanto manca? Io sono stanco."
"Ma dai, non vedi come è bello qui? Non vedi che posto meraviglioso?"
"Non vedi che ragazzi meravigliosi?"


Ai genitori che ho incontrato ieri al ritorno dal campo e che commentavano sulla fatica di seguire quasi cento ragazzi, rispondevo che in fondo è stato divertente. 
Mi correggo.
Non è stato divertente, è stato bello.
Bello della bellezza di vivere nella precarietà della tenda, nella pervasività della natura, nella dipendenza del tempo.
Bello per il lavoro intenso, per la fatica che rimuove ogni altra preoccupazione, per aver vissuto tutto questo in comunità, e allora tutto è più leggero.
Bello per aver vissuto con cento ragazze e ragazzi  che diventano anche un po' tuoi figli (e il tuo, di figlio, lo vedi di sfuggita per qualche istante al giorno ), con cui giochi e che rimproveri, che accudisci e proteggi.
Bello perchè alla fine ti rendi conto che, sì, ci sei andato per dare una mano,  per perpetuare i valori del camminare, del vivere la montagna  e la comunità, ma che in realtà , col freddo delle mattine prossime allo zero, con le nuvole che si abbassano a visitare il campo, con il dolore dei muscoli non più abituati a sforzi intensi, con la spensierata allegria che scoppietta di continuo tra i piccoli protagonisti, ecco, in effetti, il dono più grande è  stato fatto a te.
Appunti
Commento sul mio taccuino ( cartaceo e in web) gli argomenti che di volta in volta mi sembrano più interessanti, con un obiettivo semplice: cercare di migliorare e rendere più chiara la mia visione del mondo. E se questo può aiutare anche voi, ne sono felice.