Alta Via. Racconti di rocce e morte, acqua e vita, intessuti di domande sull'esistenza, racconti nati dai naturali dubbi che gli uomini e le donne si pongono di fronte alla natura, di fronte all'infinito, di fronte a Dio.
Edizioni Lampi di Stampa
2005, 122 p., brossura
ISBN 9788848804059
Recensioni
C’ero sabato quando hai presentato il tuo ( primo ) libro, eri emozionato, e lo si capiva bene: che altro è un libro se non il condividere con altri i pensieri della tua anima, le fantasie della tua mente, la preghiera del tuo cuore? Mettere un po’ di te stesso allo scoperto? E nello stesso tempo realizzare un sogno a lungo covato?
Questo testo pubblicato è la prova che credere in un sogno, e al fine vederlo realizzarsi, è davvero possibile, e avere un sogno, pensare in grande e continuare a crederci è in fondo il messaggio che la tua, anzi la nostra generazione può portare in questo tempo in cui “progetto” è una parola che non si applica alla vita, ed il “respiro” non è più lungo di un battito di ciglia.
“Alta Via” è un sentiero di montagna, da percorrere per alzarsi sempre più sulla pianura, allargando i propri orizzonti: il salire è metafora della vita, impegno quotidiano, non già per vincere la montagna che resterà lassù quando a sera tornerò al piano, ma me stesso, per sapermi capace di raggiungere una meta superando la fatica e al pigrizia, per avere lo sguardo libero ed il respiro leggero. Per essere capaci di vedere “oltre”.
Giancarlo Melzi (su Voce Amica n.10 ottobre 2005 )
Erano anni…
Erano anni … che il nostro caro Loris tramava questo libro;
fin da quando l’inquietudine dei vent’anni trasformava le serate in birreria in articolate riflessioni sul senso della vita e le uscite in montagna in panoramiche perlustrazioni dell’esistenza.
Erano anni…
Che nel periodo natalizio regalava agli amici brevi ma intensi racconti, confezionati e rilegati con cura di artigiano;
fin da quando le vette innevate e le sensazioni quotidiane lo stuzzicavano nel profondo.
Erano anni…
Che veniva incoraggiato a raccordare tutti i suoi testi e misurarsi nella stesura di un libro!
Fin da quando canzoni e poesie si liberavano magicamente tra le sue dita.
Oggi, dopo molti anni … di escursioni interiori immagino quale compiacimento per aver finalmente tracciato questa Alta Via … realizzando un percorso adatto a tutti, ben segnalato, senza pericoli, con panorami e prospettive gradevoli, con passaggi in cui riflettere, riposare e interrogarsi; quasi un necessario e adeguato allenamento in quota per una futura, auspicabile e percorribile “Traversta Alta”.
Giusto il tempo di preparare lo zaino!
Fabio Benedetti (su Voce Amica n.10 ottobre 2005 )
Il Resegone ( settimanale di Lecco e provincia) del 9 marzo 2007
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La poesia che segue non e` inclusa nella raccolta Alta Via, ma ne fa parte virtuale, compendio di tutte le pulsioni che portano l'uomo alla Montagna.
Verso l’alto
Non chiederci perchè.
Non ora. Non qui. Non avremmo parole.
Da sprecare.
Nemmeno una, chè il respiro si abbrevia.
Non chiederci perchè.
Forse per il profumo della libertà
Che pervade l’aria appena superato il crinale
E scende sino alle valli
Risvegliando genti assopite nel buio.
Forse per l’odore acre della fatica
Che impregna i sentieri più erti
E che raggela la pelle
Al soffio di tramontana.
Forse per lo sferzare tremendo delle bufera
Che travolge tende, cuori e bandiere
Mentre il beffardo sospiro delle vette
Attira gli animi inquieti.
Forse per il gorgoglio sommesso
Dell’acqua che, tra le pieghe aspre e materne della roccia
Si mostra nuda, si offre
A chi si accosta bramoso di lei.
Forse per le linee convergenti delle pareti sul nulla.
Ma anche per il tortuoso ascendere
Del serpente senza fine dei sentieri
Che stringe in volute sensuali
I fianchi fecondi delle antiche terre
Non chiederci perchè.
Non ancora. Non fino a quando il cielo
Perderà i suoi colori,
E ci volteremo indietro, misurando i passi.
Allora, solo allora.
All’ultimo soffio
Troveremo.
Loris G. Navoni