sabato 14 novembre 2020

Note a margine di due letture consecutive: "Bianco" di Laura Bonalumi e "Città d'argento" di Marco Erba


 Ho da pochi giorni letto in sequenza due romanzi, "Bianco" di Laura Bonalumi, e "Città d'Argento" di Marco Erba. Nonostante in entrambi (più evidente in quello di Laura) trasparisse l'intento di rivolgersi a un pubblico giovane, i cosidetti Young Adults, sono rimasto fortemente colpito.

Dopo "Bianco" sono andato a rivedermi il film catastrofico "The Day after Tomorrow", mentre "Città d'argento" mi ha tolto il sonno per un paio di notti ( per un'ora buona, poi sono crollato.

Con l'intento di scrivere questa nota, ho cercato di capire  cosa avessero in comune questi due testi, oltre al fatto che gli autori sono (miei) concittadini e legati a me da vincoli di parentela ( Laura) e amicizia (entrambi).

[Digressione n°1: non è difficile a Cernusco conoscere qualche autore di romanzi o saggi. Ne siamo pieni. A puro titolo di esempio illustri rappresentanti sono stati la spumeggiante Loredana Limone, con la sua saga di Borgo Propizio. e il professore Giorgio Perego, fine narratore di storia locale. ]

Insomma, forse un paio di temi possono essere usati per presentare queste due opere.

Il primo è la speranza.

In "Bianco" essa è la trave che sostiene tutta la narrazione.

I protagonisti agiscono guidati dalla speranza che alla catastrofe segua l'armonia, pur con equilibri differenti a quelli cui si erano abituati

In "Città d'argento" si coltiva la speranza nell'essere umano, che sia in grado di imparare dai propri errori e di non cedere agli impulsi distruttivit ma coltivi il senso della pace e dell'appartenenza a una unica famiglia umana.

[Digressione n° 2: Città d'argento esordisce come un classico romanzo per adolescenti, con adolescenti come protagonisti e con  i classici problemi degli adolescenti. A un certo punto, però  cambia registro, la tensione sale, e il finale consolatorio non basta a cancellare le immagini delle atrocità descritte e documentate storicamente.]

Il secondo tema è quello delle interazioni. L'esistenza degli  esseri umani non può prescindere dalle interazioni gli uni con gli altri. La realtà stessa dell'universo è interazione ( semplificando molto, ma molto, le lezioni di Carlo Rovelli). 

Nelle conseguenze emotive delle relazioni con le persone si ritrova il senso delle storie raccontate. 

Nella capacità che ha la pagina scritta di indurre emozioni sta la bellezza del leggere.


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