martedì 23 maggio 2017

"La tentazione di essere famiglia" ovvero "Voglia di tenerezza"

E' stato un periodo, questo, in cui io e mia moglie Gabriella ci siamo confrontati mediaticamente  (al cinema e  nella letteratura) con molti temi legati alla famiglia.
va beh, non siamo noi...
Nelle serate gentilmente concesseci dai nostri figli (!), abbiamo assistito alla proiezione di, in ordine sparso:
"Mamma o Papà?": leggera commedia - troppo leggera, direi superficiale -  su separazione e figli, con finale consolatorio;
"Moglie e Marito": fantascientifico scambio di genere in una coppia in crisi, stereotipi smascherati e risate autoironiche sessiste ( nel senso che ognuni ride delle manie e dei vezzi del proprio sesso);
"Lasciati andare": Psicanalista ebreo cinico e annoiato, quasi separato, incontra spumeggiante e malandrina personal trainer, che lo schioda dalla stasi e gli fa apprezzare di nuovo la vita;

"Famiglia all'improvviso, istruzioni non incluse": tenera e appassionante avventura di un padre suo malgrado;

"La tenerezza":  drammatico doppio affresco sulla genesi della violenza domestica e sulla solitudine.

E' su questi ultimi due che mi vorrei soffermare. Il primo vede la rocambolesca costruzione, mediante l'esplosiva fisicità del bravo Omar Sy, di una famiglia non convenzionale. Tra lacrime e risate, propone interrogativi su quale sia il vero cuore pulsante di una famiglia.
Il secondo, tratto (un po' troppo) disinvoltamente dall'ottimo libro di Lorenzo Marone, "La tentazione di essere felici." ci mostra invece come questo cuore pulsante possa essere infranto, perchè bellissimo ma fragile.
Da diverse angolazioni, tutte queste opere credo intendano ribadire che è insita nell'uomo la voglia di famiglia, di rapporti di tenerezza con "altri"  da sè.  Ed è solo soddisfando questa esigenza nel senso più alto possibile ( rispetto, attenzione, amore, appunto) che ci si realizza in pienezza.

Spazio, tempo, materia, energia, informazione => interazione

Propongo qui  una apparentemente ardita comparazione.
Carlo Rovelli, nel suo magistrale Sette brevi lezioni di fisica  illustra il mondo fisico come " un pullulare continuo e irrequieto di cose, un venire alla luce e uno sparire contonuo di effimere entità" e  propone una teoria ( Teoria della gravità quantistica a loop) che designa come componente fondamentale un oggetto minuscolo "loop" che racchiude una certa quantità di energia e che non esiste in se, ma in relazione con i suoi simili con i quali interagisce. Questi loop non occupano lo spazio, ma sono essi stessi spazio,  non agiscono nel tempo, ma "sono essi stessi la sorgente del tempo". Quindi Rovelli  si domanda: " Dobbiamo accettare l'idea che la realtà sia solo interazione?"

Non è forse vero questo anche in senso psicologico? L'evoluzione ha portato  a rendere indispensabile l'interazione tra gli esseri umani, per sopravvivere dapprima, poi per migliorare sempre più la propria condizione.  Questo ha influito sulla identità di ogni singolo uomo.
Noi esseri umani, non siamo "reali" se non quando interagiamo con gli altri, quando entriamo in relazione?
E quanto più la relazione è profonda, piena, tanto più ci sentiamo arricchiti, godiamo della pienezza di senso della nostra vita.
E le azioni, e gli errori che inevitabilmente talune azioni comportano, non sono altro che tentativi di arricchire relazioni, scoprirle, rinnovarle.
Siamo assaliti in ogni momento dalla tentazione di essere innamorati, essere  coppia, essere famiglia, vivere una relazione che sia senso al nostro vivere.
E'  una tentazione bella, alla quale però non sempre siamo in grado di rispondere.

Ma non per questo non dobbiamo provarci.


sabato 6 maggio 2017

La parola trova spazio

"Quando il cielo baciò la terra nacque Maria"

La parola trova spazio. lo ha trovato nello spazio del Santuario di Santa Maria in Cernusco, ove per un breve intervallo la Parola (di Dio) ha ceduto lo spazio, il suono, l'attenzione alle parole della poetessa.
Arianna Scommegna, con il background sonoro della fisarmonica di Giulia Bertasi, ha tessuto un manto con le parole del Magnificat di Alda Merini, un manto che rivela e racchiude la vita e la personalità di Maria, madre di Dio. Personalità non supina alla volontà di Dio, ma ansiosa di capire il mistero dell'incarnazione, il senso del dono di una vita destinata a diventare dolore. Con le parole sussurrate, enfatizzate, sbiascicate, intrecciate, urlate, Arianna ci ha donato un'ora di intensa emozione che togliendo di mezzo l'ipocrita coreografia di una adolescente succube degli eventi , ha mostrato una donna vera,  che non si piega alla volontà di Dio senza conoscere, parola per parola, il suo progetto.
credit: Libreria del Naviglio

La parola trova spazio nella vita dell'uomo, lo separa dalla altre creature. Dio comunica con l'uomo e con il creato attraverso il Verbo (il primo verbo riferito a  Dio è disse, non pensò o creò, ma dire, ovvero emettere una parola).

Il segno grafico della parola scritta occupa uno spazio nella pagina.  Il valore delle parole rispecchia una diversa collocazione spaziale.  La parola è anche immagine,
Lo avevano capito i futuristi, che destrutturano la separazione tra immagine e letteratura.  Lo sanno i poeti, che torturano la lingua sino ad estorcere la giusta parola, nel giusto posto, al giusto momento. E' evidente nella progettazione della comunicazione , ove a volte una parola assume essa stessa la connotazione di simbolo ( si pensi a STOP, EXIT ), o è necessario che la parola occupi una posizione ben definita e con una resa grafica appropriata, come nelle pagine web.


Anche se non è connaturata in noi, essendo il linguaggio un elemento culturale e non naturale (mentre è naturale la nostra capacità di emettere e comprendere suoni, così come riconoscere immagini), la comprensione della parola scritta ci segna così fortemente che ne comprendiamo il significato anche nell'inconscio, come hanno dimostrato alcuni esperimenti.
La parola registra la storia, le scienze, e ca va sans dire, la letteratura. 

La parola veicola le emozioni, riempie lo spazio della nostra mente. 
E del cuore.





Appunti
Commento sul mio taccuino ( cartaceo e in web) gli argomenti che di volta in volta mi sembrano più interessanti, con un obiettivo semplice: cercare di migliorare e rendere più chiara la mia visione del mondo. E se questo può aiutare anche voi, ne sono felice.