giovedì 27 marzo 2008

Citazione ad uso dei delusi

Ma non tocca a noi dominare tutte le maree del mondo; il nostro compito è di fare il possibile per la salvezza degli anni nei quali viviamo, sradicando il male dai campi che conosciamo, al fine di lasciare a coloro che verranno dopo terra sana e pulita da coltivare. Ma il tempo che avranno non dipenderà da noi.
(J.R.R. Tolkien )

martedì 25 marzo 2008

Musica e rinnovamento

Dalla lettura del simpatico diario di Giovanni Allevi, soprattutto dalla entusiastica riflessione delle ultime pagine, ne esco con una impressione forte: l’innovazione, che nel caso dell’arte chiamerei rinnovamento, è indispensabile alla crescita della cultura umana. Le stesse emozioni raccontate dai classici, perché attecchiscano nel cuore della gente di oggi, devono essere raccontate con linguaggi adeguati, non cristallizzati da secoli di formalismi. Senza tuttavia cedere alla tentazione di usare linguaggi moderni per il solo gusto di farlo, senza aver niente da dire. Un rischio che Allevi sicuramente non corre.

venerdì 21 marzo 2008

Il curioso in libreria -Aprile 2008

rubrica di suggerimenti librari et al.

Potrebbe sembrare l’ennesimo istant book, costruito di solito con l’aiuto di uno scrittore “vero” , sull’onda di un successo in altri campi artistici o sportivi ( come non ricordare i libri di Totti…). Invece questo e` un libro autentico, il diario di un amore nato nell’infanzia e mai cessato, che ha catturato interamente la vita dell’autore, ma che gli ha anche permesso di arrivare alle vette del successo mondiale. Il fatto e` che Giovanni Allevi ha La musica in testa (editore Rizzoli) la musica e` una Strega capricciosa che ha monopolizzato la sua vita, ed è una musica che non segue schemi usuali ( classica, leggera, pop) perche` “non bisogna mai aver paura di rompere le regole, se è il nostro cuore a chiederlo. Mai temere di destabilizzare un sistema: è nella sua natura la necessita` di cambiare. Ma soprattutto bisogna sempre trovare il coraggio di esporsi , di osare, di mettersi in gioco: è un dovere dell’artista!”
Ma chi osa veramente sono i protagonisti del nuovo lavoro di Candido Cannavo` , gia` autore di E li chiamano disabili e di Liberta` dietro le sbarre, titoli inequivocabili. Sono uomini che non hanno paura di rompere le convenzioni, di andare contro i poteri costituiti, legali e non, che lottano contro le ingiustizie, che sfidano il perbenismo e le ipocrisie per riaffermare il primato dell’uomo contro ogni interesse. Sono preti, anzi Pretacci , in prima linea, di cui la Chiesa dovrebbe essere orgogliosa . Vi sono ritratti una ventina tra i piu` noti; don Virginio Colmegna, don Gino Rigoldi, don Andrea Gallo, don Oreste Benzi.
Per finire con questa ventata di positivita` narrata, una amica mi ha suggerito un libro realizzato dagli ideatori della fortunata campagna ecologista M’illumino di meno, orientata al risparmio energetico. Hanno raccolto notizie e curiosita` su quanto di buono si riesce a fare, nonostante tutto, nel nostro paese. Con Nostra Eccellenza (ed. Chiarelettere), Cirri e Solibello , iluustrano l’Italia che reagisce. Sindaci, imprenditori, insegnanti, preti, vigili urbani, medici, cittadini agiscono per migliorare la qualità della vita propria e dei propri concittadini, a dispetto di status quo, interessi e corporazioni.

venerdì 14 marzo 2008

Giornata all'Innovation Forum 2008, Milano

Ieri ho assistito alla seconda giornata dell'Innovation Forum 2008, Milano, ( http://innovationforum2008.blogosfere.it/) che continua sino a sabato.
Ci sono andato per una serie di motivi:
- capire il movimento intorno all'innovazione, almeno in italia
- guardare in faccia alcuni dei presunti protagonisti dell'innovazione
- confrontare la nostra esperienza con alcune realtà dove viene applicata la telemedicina e che avrebbero presentato la loro esperienza
La mattina, noto che su Nova24, inserto settimanale proprio su ricerca, innovazione, creatività, c'è un articolo sull'evento e sulla posizione italiana rispetto alla innovazione. Guarda caso viene citata la ST per il suo prodotto ad oggi più famoso: l'accelerometro della Wii ( poi scopro che è una citazione dall'executive summary del rapporto sull'innovazione redattoda ICT, organizzatrice dell'evento ).
L'evento clou dela giornata è la presentazione di Don Tapscott, CEO di NewParadigm e co-autore di "Wikinomics, how mass collaboration changes everything"( http://www.wikinomics.com/) un libro sulle nuove frontiere del web Nella sua presentazione da guru( tipico degli americani invitati in italia) sostiene che I quattro elementi del cambiamento sono:
1) Il Web 2.0, ovvero l'utilizzo della rete non più legata al PC, fruizione di contenuti libera, contribuzione alla realizzazione degli stessi, servizi su web, ...
2) la net generation: ovvero I giovani che vivono l'esperienza del web con la stessa naturalezza con cui quelli della mia generazione vivono il telefono o la TV
3) una rivoluzione sociale, perchè il web è collaborazione e permette a gruppi di persone anche molto lontane tra lori di autoorganizzarsi
4) una rivoluzione economica, non solo per I singoli ma anche per le imprese, I cui confini si espandono grazie alla rete e I cui modelli di business sono in continuo cambiamento.

Dei primi due punti siamo tutti consapevoli, anche se spesso nel rapporto del mondo giovanile con le nuove tecnologie i media evidenziano solo gli aspetti più deleteri. Degli altri due solo alcune voci fuori dal coro osano parlarne ( ma stanno aumentando ). Forse perchè i detentori dei vecchi media ( tv, giornali) si sentono in posizione instabile e cercano fino all'ultimo di mantenere il potere...

venerdì 7 marzo 2008

Sette punti per il "buon politico"

Alla luce di quanto sta avvenendo nella grande giostra della politica nazionale, e in parte anche in quella locale, vorrei provare a stilare una classifica di priorità che il "buon politico", a mio parere, dovrebbe sempre tenere presente. E che invece succede molto di rado.
Il buon politico dovrebbe operare le sue scelte e le azioni conseguenti sempre tenendo conto dei seguenti punti, in ordine di importanza:
  1. la legislazione in vigore;
  2. l'etica e le regole;
  3. i patti e gli accordi;
  4. l'interesse della maggioranza dei cittadini;
  5. l'interesse della minoranza dei cittadini;
  6. le aspirazioni e la visione del mondo ( non gli interessi, per quelli vedi i punti precedenti) del proprio schieramento o ambito di appartenenza;
  7. le aspirazioni e la visione del mondo del proprio gruppo politico.

    Alla fine della lista ci possono essere gli interessi propri e della propria famiglia, mentre in cima a tutto, per chi crede, ci sta Dio.
    Mi rendo conto però che spesso i politici leggono questa lista al rovescio.
    Potreste aiutarmi a raffinare la lista, magari integrandola con qualche tema che mi è sfuggito?

mercoledì 5 marzo 2008

CernuscoInsieme a Persona e Città

Stasera alle ore 19.00 a Persona e Città incontrerò gli ideatori e i redattori di CernuscoInsieme: scopriamo come funziona e chi lo gestisce.
L'appuntamento è sui 93.9 FM o su rcs939.it in streaming.
Chi legge questo avviso troppo tardi può provare ad ascoltare la replica domani alle 6.00

martedì 4 marzo 2008

Le conseguenze dell'innovazione

Poco più di un anno fa la mia azienda ha fatto partire un programma di innovazione per cercare di dare risposte concrete al mutamento dei paradigmi del mercato, che penalizzano aziende come quella dove lavoro, a forte impostazione manifatturiera e a bassi margini ( per grossi volumi) di profitto.
La definizione di innovazione su Wikipedia recita: “ L'innovazione è l'implementazione di un prodotto nuovo o significativamente migliorato (sia esso un bene o un servizio), o di un processo, un nuovo metodo di marketing o un nuovo metodo organizzativo in ambito di business, luogo di lavoro o relazioni esterne. ( da Wikipedia)
Al di là dei risultati concreti che potrebbe portare alla mia azienda e, indirettamente, a me, questo processo di studio e ricerca è già stato significativo sia in termini professionali che personali.
Ecco alcune considerazioni che ho elaborato in ordine al processo di innovazione e al percorso di apprendimento su come gestire l’innovazione , in stretto ordine casuale.
Le voglio condividere con voi perchè credo sia un approccio utile non solo nei campi del lavoro e del business, ma in ogni attività umana.

1) la capacità innovativa non è in relazione con l’età, ma con la curiosità.
2) Innovare è divertente . Quando cessa il divertimento, quando non ci si emoziona più, si cessa di innovare.
3) L’innovazione è per gli ottimisti, per coloro che trovano opportunità nelle difficoltà ( non il contrario ). Gli altri potranno essere buoni esecutori, nient’altro.
4) Il contesto aiuta. Se lavori in un ambiente che frustra ogni invenzione, ogni idea, … cambia ambiente ( o cambia l’ambiente, cosa molto più difficile )
5) Il contesto non aiuta! Se il tuo micro-ecosistema ti conforta, ti dà l’illusione di essere al centro del mondo, se non provi la necessità di metterti in gioco ogni giorno, allora l’innovazione non fa per te ( vedi post precedente)
6) Da piccolo , tra le altre cose, volevo fare l’inventore. Entrare in un ambiente che aiuta ad innovare, che facilita i processi innovativi libera energie che erano sopite.
7) Qualche volta innovare è salire uno degli innumerevoli gradini ( non necessariamente il più nobile, ma anch’esso necessario ) dell’evoluzione umana. ( beh, forse questa è grossa, ma è una idea che rafforza l’autostima, no? )
Appunti
Commento sul mio taccuino ( cartaceo e in web) gli argomenti che di volta in volta mi sembrano più interessanti, con un obiettivo semplice: cercare di migliorare e rendere più chiara la mia visione del mondo. E se questo può aiutare anche voi, ne sono felice.