- L'impossibilità di non-comunicare
- Livelli comunicativi di contenuto e di relazione
- La punteggiatura della sequenza di eventi
- Comunicazione numerica e analogica
- Interazione complementare e simmetrica
Vorrei ora analizzare questi assiomi nell'ottica del confronto tra i fondamenti della comunicazione e la scrittura, in particolare quella narrativa, come già ho fatto parzialmente per la Teoria della comunicazione di Shannon. Va sottolineato che Watzlawick fece riferimento a tali assiomi per analizzare i disturbi comportamentali e relazionali, in una prospettiva psicologica che è poi il fulcro della sua opera. Noi ci limiteremo ad analizzare la narrazione secondo quest'ottica. Non è detto sia utile, certo potrebbe essere un buon esercizio.
- L'impossibilità di non-comunicare
Parrebbe proprio che il primo assioma non trovi applicazione nella interazione scrittore-lettore, dove l'intenzione di non comunicare decisamente non è prevista. Già nel momento del concepimento di una storia c'è l'intenzione di comunicare. E da parte sua un lettore che non fosse disposto a instaurare una interazione con un determinato scrittore, nemmeno prenderebbe in mano il libro. Tuttavia ci sono,specie nella scrittura narrativa, tutti i non detti. Omettendo alcune parti della narrazione, si può arrivare a comunicare informazioni ( un'assenza, ad esempio) che dette in altro modo non sarebbero così efficaci. L'omissione di comunicazione diventa informazione.
- Livelli comunicativi di contenuto e di relazione
Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e un aspetto di comunicazione di modo che il secondo classifica il primo ed è quindi meta-comunicazione.
La forza della narrazione ( il successo di molti romanzi) sta nel legare il lettore in una relazione che veicola, ad esempio raccontando una storia, buone "vibrazioni" , suggerisce immagini e concetti, crea un feeling tra scrittore e lettore che rende la comunicazione piacevole ( altrimenti chiuderesti il libro).
- La punteggiatura della sequenza di eventi
La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione tra i comunicanti.
Questo assioma evidenzia che nella incorretta intrepretazione della sequenza di eventi comunicativi si annida un rischio di conflitto. Problema che difficilmente si pone nella lettura, che è comunicazione asincrona e per un certo senso, monodirezionale.
Gli esseri umani comunicano sia con il modulo numerico che con quello analogico. Il linguaggio numerico ha una sintassi logica assai complessa e di estrema efficacia, ma manca di una semantica adeguata nel settore della relazione, mentre il linguaggio analogico ha la semantica ma non ha alcuna sintassi adeguata per definire in un modo che non sia ambiguo la natura delle relazioni.
Come è possibile trasmettere la comunicazione non verbale attraverso uno strumento che fa della parola scritta l'essenza stessa della sua esistenza.
In realtà
l'esperienza di scrittura
non è
solamente
parola.
C'è una forte influenza della composizione grafica del testo, del suo posarsi sulle pagine.
Isolare una
riesce a darle un peso e dunque un significato che immersa nel flusso della narrazione non riuscirebbe ad avere.
C'è poi la parte descrittiva della narrazione, che proprio nello stimolare l'immaginazione del lettore, anche con pochissimi particolari, permette di ricreare immagini dal forte significato analogico. Nel processo narrativo l'equilibrio tra la parte numerica /logica, e quella analogica/evocativa è fondamentale, pena la riduzione dell'opera ad una monotona descrizione di eventi se a prevalere è il modulo numerico o ad una suggestione di immagini senza trama se è invece il modulo analogico che prevale.
- Comunicazione numerica e analogica
Gli esseri umani comunicano sia con il modulo numerico che con quello analogico. Il linguaggio numerico ha una sintassi logica assai complessa e di estrema efficacia, ma manca di una semantica adeguata nel settore della relazione, mentre il linguaggio analogico ha la semantica ma non ha alcuna sintassi adeguata per definire in un modo che non sia ambiguo la natura delle relazioni.
Come è possibile trasmettere la comunicazione non verbale attraverso uno strumento che fa della parola scritta l'essenza stessa della sua esistenza.
In realtà
l'esperienza di scrittura
non è
solamente
parola.
C'è una forte influenza della composizione grafica del testo, del suo posarsi sulle pagine.
Isolare una
parola
riesce a darle un peso e dunque un significato che immersa nel flusso della narrazione non riuscirebbe ad avere.
C'è poi la parte descrittiva della narrazione, che proprio nello stimolare l'immaginazione del lettore, anche con pochissimi particolari, permette di ricreare immagini dal forte significato analogico. Nel processo narrativo l'equilibrio tra la parte numerica /logica, e quella analogica/evocativa è fondamentale, pena la riduzione dell'opera ad una monotona descrizione di eventi se a prevalere è il modulo numerico o ad una suggestione di immagini senza trama se è invece il modulo analogico che prevale.
- Interazione complementare e simmetrica
Tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari, a seconda che siano basati sull'uguaglianza o sulla differenza.
Decisamente l'interazione scrittore - lettore è quasi del tutto a senso unico. Lo scrittore definisce tempi e modalità con i quali svelare la storia. Ma non è una interazione di sudditanza, percè il lettore può rompere l'interazione semplicemente chiudendo il libro.
O smettendo di leggere questo post esattamente in questo punto.
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