giovedì 28 febbraio 2008

Ignavia

Ci sono persone che non hanno stimoli, e vivono alla giornata. Magari occupano posti di responsabilità, o hanno attività che altri reputerebbero interessanti, ma sono più interessati a sbarcare il lunario che a progettare la propria vita. Passano il tempo in ufficio misurando il tempo che intercorre tra una pausa caffè e l’altra, navigano su internet appena hanno un minuto, a cercare l’ultimo gossip o il profilo più conveniente per il loro cellulare. Stirano la pausa pranzo sino a quella pomeridiana del caffè, sperando che il pomeriggio si concluda in fretta. A casa accendono il televisore e i programmi zappingati colmano il vuoto mentale loro e della loro famiglia (se ce l’hanno, perché già quello sarebbe progettare il futuro ). Hanno come solo stimolo quello di trovare un luogo dove trascorrere il weekend, un ristorante per cenare, un locale dove passare la sera. Sono gli indecisi dei sondaggi politici, alzano la voce solo per accusare, mai per difendere, vanno a Messa la domenica, ma qualche volta no, e si mettono sempre in fondo. Criticano il Vaticano e i capitalisti, ma non sopportano i giovani alternativi e equosolidali. Si trovano a cinquant’anni a sognare la pensione che avranno , forse, fra altri dieci anni. Sopravvivono ad altri dieci in una esistenza monotona, di bar e chiacchierate sportive, unico legante dei locali senza storia. Cessano di vivere chiedendo al Signore la grazia di vivere ancora qualche giorno, non sapendo che Oltre vi è di gran lunga una vita più interessante di quella che stanno lasciando.

martedì 26 febbraio 2008

Alta Via continua il suo cammino

L'altro ieri una amica mi ha detto che don Sandro Spinelli usa brani del mio libro Alta Via come spunto per i suoi incontri.
Lo intuivo, me lo aveva accennato anche don Sandro tempo fa, ma sentirselo dire da chi vi partecipa ( e che è rimasta colpita dai temi proposti - la sfida della madre al Creatore nel racconto iniziale Sul Finire del Giorno ) fa abbastanza piacere.

venerdì 22 febbraio 2008

Città vivibili .... in bicicletta


ho apporofittato di una discussione sull'Ecopass postata su CernuscoInsieme per rilanciare un tema che è un po' il cavallo di battaglia di una cultura rispettosa dell'ambiente. questo il testo dell'intervento.


Nella simpatica dialettica tra Paolo e Kuda (molto più simpatica di altre polemiche presenti in Piazzetta - Paolo riesce ad essere simpatico anche quando non si è d'accordo con lui, altri questa capacità non l'hanno ), vorrei introdurre un argomento che avrei voluto già assunto agli onori di una qualche discussione o di qualche documento programmatico, ma che invece ha avuto solo qualche debole cenno, mi pare, in consiglio comunale, per di più dai banchi dell'opposizione. E che concretamente potrebbe dare un forte contributo al miglioramento del traffico e dell'inquinamento.
Parlo della ciclabilità a Cernusco, che non significa solo piste ciclabili, ma riprogettazione di alcuni impianti urbanistici ( ad esempio l'incrocio via Manzoni -via Torriani -via Marcelline), diffusione della cultura della bici, agevolazioni nel parcheggio dei mezzi, disponiblità a noleggio degli stessi. Oggi molti intendono la bicicletta come strumento per le passeggiate domenicali e non come mezzo utile per gli spostamenti in città. E' ora che questa mentalità cambi. So che alcuni giovani consiglieri avevano qualche idea in merito. Nonostante la mia ignoranza in merito ( non sono ne urbanista nè ciclobbista ) mi rendo disponibile a dare una mano. Quando si comincia?



Non ho ancora ricevuto risposte, non me ne aspetto. Anche perchè, se si vuole dare una vera svolta alla città, si deve pensare ad un intervento integrato, innovativo, non ad un paio di piste ciclabili tanto per accontentare qualcuno. La dinamica della città deve cambiare, con infrastrutture adatte e pensate intelligentemente all'uso che se ne fa ( provate a fare lo slalom in via Da Vinci con la bici, e capirete di che parlo).

Il curioso in libreria - Marzo 2008

rubrica di suggerimenti librari et al.

Le strade dell’anima.

È possible racchiudere personalità complesse e speciali quali Gandhi, Madre Teresa, Giovanni Paolo II, in libri tutto sommato semplici come le raccolte di preghiere o le biografie che affollano gli scaffali della Libreria del Naviglio?
Forse no, ma stante il loro ruolo di protagonisti nella grande avventura spirituale dell’umanità nel rapporto con Dio, da loro abbiamo molto da imparare. A patto di non lasciare che il loro messaggio venga banalizzato da una eccessiva semplificazione emotiva, che porta ad idolatrare il personaggio, dimenticando che è tale non per suo merito, ma per il suo speciale legame con Dio, come succede troppo spesso per santi molto popolari.
Allora vale la pena di leggere libri come: Madre Teresa. Una vita straordinaria, di Kathryn Spink, che ha avuto la possibilità di affiancare la santa e testimoniarne la vita: “Sono stata testimone non solo dell'amore e del suo luminoso sorriso, ma anche delle sue abilità pratiche, del modo in cui amava riassettare il mobilio nelle case delle Sorelle della Carità”. Ma ancora meglio è accostarsi alla santa attraverso il suo percorso interiore narrato efficacemente in Sii la mia luce, a cura di padre Brian Kolodiejchuk, postulatore della causa di beatificazione della piccola suora albanese.
A ripensare invece al nostro ruolo nel mondo, ci aiuta l’arcivescovo Gianfranco Ravasi con Breviario Laico, aforismi ( 366, quindi perfetto per l’anno bisestile in corso) commentati con “l’invito a riflettere quotidianamente per sfuggire all'indifferenza e all'indebolimento morale che rendono la società e la stessa terra una steppa desolata dove uomini e donne si agitano in modo frenetico e privo di senso”.

Se vogliamo invece intraprendere una strada molto più laica, ma non per questo meno interessante, nel passare in rassegna e cercare di comprendere le debolezze umane, ecco che ottimi narratori ci possono venire incontro.
È il caso di Antonio Debenedetti, che nei dodici racconti di In due narra di debolezze umane con profondità letteraria, ironia, pietà.
Scioccante viaggio dell’anima, soprattutto perché, a differenza dei racconti di cui sopra, drammaticamente autentico, è quello del giovane Chris Nelle Terre Estreme, che vedrà la morte per inedia in un parco dell’Alaska. Jon Krakauer, alpinista e autore famoso ( suo è anche Aria Sottile, su una delle più tristi ascensioni all’Everest), sorvolando sull’irresponsabilità del giovane, avventuratosi in un parco naturale senza mappa, realizza, raccontando i suoi ultimi giorni, un viaggio del corpo e soprattutto dell’anima.

mercoledì 20 febbraio 2008

Semplicità

Si può essere semplici senza essere semplicistici?

Nell' opinione comune, più una persona è ricca (di cose), più un dispositivo è complicato, più una situazione è contorta e più ha significato. Ecco dunque la rincorsa al gadget tecnologico ( che tuttavia non si è in grado di usare al meglio), al dotarsi di abbonamenti a servizi di telecomunicazione sempre più contorti nella formulazione dell'offerta.
Salvo poi, quando si tratta di dover comprendere la realtà che ci circonda, ricorrere alle categorizzazione semplicistiche, guardandosi dal ricorrere a quella analisi ( i vescovi direbbero discernimento ) necessaria per andare al di là delle apparenze.
E questa semplificazione è tanto più forte quanto più ci si allontana dall'ambito delle proprie responsabilità. Così la stessa operazione, se delegata si riduce ad una banalità ( "cosa ci vuole a compilare quel modulo? due minuti!") , mentre se affrontata in prima persona diventa un macigno di responsabilità ( e i minuti diventano ore).
La semplicità invece non è banalita, ma la capacità di tornare all'essenziale delle cose, dando loro il giusto valore, senza scadere nell'approssimazione.
Ci sono artisti e pensatori che riescono a dare un volto alla semplicità. Mi viene in mente ad esempio Mauro Corona: la sua scrittura è semplice, a volte rozza, ma carica di significato, di vita.

lunedì 18 febbraio 2008

Sostenere la vita

Non voglio entrare nella polemica di queste settimane sorta intorno alla 194 e alla sua applicazione, non ne ho nè le competenze, nè la lucidità per una riflessione non schierata.
Vorrei però sottolineare due aspetti:
  • la vita è una esperienza personale, ma anche pubblica, perchè coinvolge, a diversi livelli, tutta la comunità dei viventi , vuoi per legami di parentela, vuoi per l'impatto sociale che ogni vita ha . Decisioni su di essa non possono dunque essere prese unilateralmente ( vale per aborto come per eutanasia );
  • chi tanto perora il diritto alla vita, ( laici, ma anche religiosi, vescovi e cardinali ) dovrebbe arrivare a rendersi concretamente disponibile all'accoglienza, mettendosi a disposizione per l'adozione di bambini salvati dall'aborto. Dopo tante parole , sarebbe veramente un bel segno.

giovedì 7 febbraio 2008

nuovo look

ho modificato il look & feel del mio blog. Mi ero accorto che la barra laterale non era leggibile.
Ora va meglio?

martedì 5 febbraio 2008

Alla ricerca della felicità

"Quando si concentra l'attenzione solo sulla crescita della produzione di beni scarsi, si perde di vista il fatto che, una volta raggiunto un certo tenore di vita, al soddisfazione che si può ottenere con una ulteriore crescita del reddito è sempre minore. E secondo un filone di ricerca relativamente nuovo - l'economia della felicità, appunto - la crescita del reddito non è correlata positivamente con la crescita della felicità. In molti casi la correlazione è addirittura negativa."
( Luca De Biase, Economia della felicità, Feltrinelli ) (http://blog.debiase.com)

Mi perdonerà l'autore se cito la sua opera, ma se esiste una critica valida al capitalismo ( oggi chiamata strategicamente economia di mercato) che non ricalchi posizioni idelogiche e strumentali, credo sia proprio questa.
Ne ho già parlato, ma mi pare importante ribadire il concetto, è uno di quelli esplosivi.
Penso dovreste leggerlo.

Alba (sabato mattino)

La terra fumosa è destata
dalla luce radente
spezzata
dal groviglio dei filari.
Immobile airone
proietta
la sua ombra sul gelo.
Un battito d'ali
è già il giorno.


Appunti
Commento sul mio taccuino ( cartaceo e in web) gli argomenti che di volta in volta mi sembrano più interessanti, con un obiettivo semplice: cercare di migliorare e rendere più chiara la mia visione del mondo. E se questo può aiutare anche voi, ne sono felice.