lunedì 10 ottobre 2011

Testo della ballata

Ecco, al meglio dei miei ricordi, il testo della Ballata della Sacer. 


Io vi voglio raccontare la storia di un ragazzo
che voleva affrontare la vita da se`
ma un giorno un amico lo prese per la mano
e gli fece capire cosa fossero gli altri

Lui comincia a ballare la ballata della Sacer
lui comincia a provare la goduria della comunita`

Lui aveva una Gilera che anda va ai cento all’ora
se la Pula lo prendeva a SanVito* il posto c’era
Ma una sera un’amico gli domanda per favore
un passaggio per la Bassa** sul sedile posteriore

Lui comincia ...

Dieci sacchi ogni sera a borlotti lui spendeva
ma se invece li vinceva per la donna li spendeva
ma un giorno degli amici oltre il mare sono andati
e la grana che’l ciapava*** in Brasile la mandava.

Lui comincia...

Era un tipo un poco duro che faceva il viso scuro
se la mamma gli diceva devi dire la preghiera
ma una sera che dormiva sotto il ponte del Naviglio
si avvicina il Signore e lo prende per la mano.

Lui comincia...
Lui continua ….

*SanVito = carcere di San Vittore
**Bassa = Bassa Pianura Padana, provincie di Lodi, Cremona, Pavia
***ciapava = prendeva ( dialetto milanese)



 E` nato da una canzone di Gioventu` Studentesca, come racconta Sergio Pozzi:
Sergio ha scritto:
"Ok. mi provochi. La "ballata" con "adios" e la bellissima "rossa sera" e altre minori hanno un preciso autore (donna) di cui non ricordo il nome. Sono i primissimi anni '60 quando Don Giussani e la Gioventù Studentesca "entrano" anche in Oratorio. Molti erano gli studenti dopo le "pene" della generazione post guerra dove gli studi erano riservati ai più "abbienti". Subito dopo (a metà anni '60) ma prima di C.L. l'Azione Cattolica classica (via S. Antonio) venne data in mano a dirigenti "presentati" da Don Giussani. Uno fra tutti poi diventato prete Don Marco Barbetta. Poi ci fu..... (amnesia) che andò Missionario in Brasile. Gioventu Studentesca e Azione Cattolica interagivano tranquillamente, pur distinte anche da noi. Nel 1964-1965, Don Giuseppe Locatelli mi mandò in Val Vigezzo ad un convegno di preparazione-aggiornamento per i futuri "dirigenti" di A.C. per la SACER. Ero il solo di Cernusco. In tre giorni imparai quello che c'era da imparare-carpire...e fra quese la canzoni citate. Fu facilissimo per me "adattare" la ballata alla SACER anche perchè si affacciavano i nuovi "venti missionari". Al sottoscritto i credits...limitati ma all'autrice delle canzoni il merito. Tempo fa, chiesi a Leo Oriani di rivederle in modo "strumentale". Le uso spesso per i miei video: le userò anche per quello in costruzione... che sai."

Dunque autore della nostra versione e` Sergio, resta da capire chi fosse l'autrice dell'originale.  In rete non ho trovato riferimenti. Qualcuno puo` aiutarci? ( Ragazzi, chiedete ai vostri padri che non frequentano la rete di tornare indietro coi ricordi, ancora non corrosi dalla senilita`, magari affiora qualcosa.... )

8 commenti:

  1. Nel 1964, credo di non sbagliare, ero ospite alla colonia montana estiva del collegio De Filippi di Arona, facevo la quarta elementare. La giornata era scandita da giochi, attività varie e canti, sotto l'attenta sorveglianza di quelli che chiamavamo i "prefetti" (diaconi, giovani seminaristi o preti?). Ebbene una delle canzoni più cantate era proprio questa, ma il testo non torna. Infatti al posto di "....Sacer" c'era "lui comincia ballare la ballata del..." e qui la memoria mi inganna un po' perchè c'era una sigla tipo "GL" (gielle) ma potrebbe essere anche Gs, non credo Cl perchè forse non c'era ancora. Comunque parecchi giovani ospiti erano del milanese.
    p.s. ritrovare questo testo in rete mi ha fatto balenare tanti bei ricordi, grazie.
    Marco

    RispondiElimina
    Risposte
    1. io sono "l'amico" che ha provocato la composizione della ballata, nata a Bologna .... in G.L. nella tarda primavera del 1964.
      se volete posso darvi il testo dei miei appunti (memorie) che completa la storia (prima e dopo la composizione!). ciao Bruno.

      Elimina
  2. dimenticavo...la colonia estiva era a Macugnaga.

    RispondiElimina
  3. In effetti pare che l'originale fosse la ballata di GS , forse Gioventù Studentesca, poi qualcuno ne aveva rimaneggiato il testo per adattarlo alla realtà di Cernusco.
    Grazie Marco per il commento.

    RispondiElimina
  4. Appartengo al decanato di Desio; ho trovato su youtube un link in cui è possibile ascoltare il fatidico motivo che ha coinvolto anche me (dati i miei modesti 68 anni):
    Don Pino De Bernardis e la ballata di GS...se può esser utile
    https://www.youtube.com/watch?v=zgjVDPhBqeg
    La cosa sorprendente inoltre è il ricordo di due personaggi su-menzionati che ho avuto il piacere di incontrare: Marco Barbetta in versione antecedente la scelta sacerdotale durante una giornata di ritiro nel lecchese-bergamasco e l'altro Sandro Spinelli che ho avuto come assistente (lui, ai tempi "apprendista" sacerdote ambrosiano, istradatosi successivamente verso il missionariato in Brasile) in quel di Venegono agli esercizi spirituali, per chierichetti come me.

    RispondiElimina
  5. La prima volta fu nel 1964, con la GIAC a Santa Maria Maggiore - Val Vigezzo - a una tre giorni di ritiro-Studio. La sera del rientro (era dicembre)rientrai in SACER alle 8, una fuitina a salutare la mamma, alle 21,0 sulle panchine, già la cantavamo in versione anti-CL.Negli incontri di aggiornamento a Milano le domeniche successive, non fu difficile copiarne tante: l'autrice era una donna con chitarra ...almeno quasi tutte.

    RispondiElimina
  6. La canzone è stata scritta da un ragazzo di Bologna di nome Silbano (si chiama proprio così) durante una vacanza estiva dell'allora GS bolognese del 1964. Ovviamente il testo fa riferimento al suo incontro con la comunità di GS avvenuto proprio grazie a Bruno, un suo amico

    RispondiElimina

Appunti
Commento sul mio taccuino ( cartaceo e in web) gli argomenti che di volta in volta mi sembrano più interessanti, con un obiettivo semplice: cercare di migliorare e rendere più chiara la mia visione del mondo. E se questo può aiutare anche voi, ne sono felice.