domenica 20 dicembre 2009

Un senso al Natale

Dove trovo il senso del Natale?
Nelle luci e nella frenetica ricerca del regalo?

Troppo spreco e cose inutili.

Nel ritrovare amici e parenti, per fare festa insieme?

quanta ipocrisia trovarsi per un giorno facendo finta di niente dopo non aver parlato insieme per mesi.

Nell'iconografia e nella tradizione?

Ma se Babbo Natale e` frutto di una trovata pubblicitaria e il presepe ( con tutto il rispetto - ho fatto, e continuo a fare, presepi tradizionalissimi ) e` una versione edulcorata e romantica dell'evento drammatico di un parto in condizioni disperate.

Allora dove lo trovo?

Mi sto rendendo sempre piu` conto che la parola chiave per il Natale e` preoccuparsi.
Un genitore si preoccupa che i propri figli abbiano quanto serve alla loro crescita, cosi` come il Dio Madre si e` preoccupato dell'umanita` sino a incarnarsi in uno di noi.
Un amico vero si preoccupa di trovare una soluzione lavorativa per chi l'ha perso.
Un sacerdote rende concreta con lo spendersi fisicamente i concetti espressi nelle omelie, perche` preoccupato che tutti i fedeli possano vivere la comunita` della Chiesa.

Belle Parole...

Si` belle parole. non sono nemmeno sicuro di saper mettere in pratica quanto ho scritto. Ma so che la strada e` quella.



Strenna di Persona e Citta`: Le lettere di Babbo Natale



mercoledi` 23 dicembre, ore 19.00
a Persona e Citta`
letture da:
Le lettere di Babbo Natale
e
L'albero di Sofia

RCS 93.9

giovedì 17 dicembre 2009

La complessita` dell'innovazione

In un interessante gruppo di Linkedin, Front End of Innovation ( credo lo possiate leggere solo se iscritti ), mi sono trovato coinvolto nella discussione su come potessero entrare in relazione la complessità ( misurata) di un prodotto o processo e la sua valenza innovativa.

L’articolarsi della discussione mi ha portato a riflettere sul significato stesso di complessità rispetto non solo alla sua oggettiva presenza (ed eventualmente alla misurabilità ), ma anche alla sua percezione ( ad esempio per un sistema di grandezze un fenomeno è da considerarsi lineare, ma scalando le grandezze in gioco ecco che la complessità si manifesta) e alle sue applicazioni .

Ecco dunque esemplificati i tre differenti aspetti della complessita`:

1) la complessita` intrinseca di un dispositivo o del processo, ovvero il numero e le caratteristiche dei suoi componenti ( una bicicletta e` meno complessa di un computer, sia per numero di componenti che per il suo comportamento, che e` -quasi- sempre deterministico)

2) la complessità percepita, ovvero la capacita` di una user-interface ben progettata di “nascondere” la complessità intrinseca, permettendo all’utente un utilizzo del dispositivo senza sforzi o studi particolari

3) La complessità del background, tecnico-scientifico e culturale, dal quale l’innovazione proviene. Questo si definisce come l’insieme di esperienze e competenze acquisite dal singolo o dal gruppo di progettazione di un dispositivo o di un processo. Non implica che tutti i risultati del lavoro del gruppo o del singolo siano necessariamente innovativi. Quella che è veramente necessaria non è nemmeno , strettamente, la competenza tecnica sul determinato campo di applicazione considerato, quanto la capacita` di leggere attraverso di esso le leggi di più alto livello che ne governano la fenomenologia.

Come poi questa divisione, così come richiesto nella discussione, sia funzionale ad analizzare l’innovazione del prodotto o processo sulla quale è applicata, questa è una cosa che ancora devo scoprire.

Cronaca bianca a radio RCS

La prima esperienza in radio di una certa rilevanza ( ovvero qualcosa piu` di un intervento da ospite ) fu grazie ad un nostro educatore ( ora vecchio amico, che non ha perso l'entusiasmo per fare comunita`, anche nella piccola citta` di Pienza dove vive ) che ci coinvolse intorno alla meta` degli anni 70, in un progetto nel quale voleva portare in radio, sempre RCS, oltre alla solita cronaca nera, anche la Cronaca Bianca, ovvero tutte quelle notizie positive che spesso non trovano spazio nei notiziari.
Ripensavo a questo tirando un po' le conclusioni della conversazione di ieri sera in Radio RCS con i ragazzi Scout. Erano Luca, Federica e Miriam, ma rappresentavano non solo i loro amici scout, ma tutti i ragazzi che si impegnano nel migliorare il nostro mondo.


Loro, come tutti i giovani che mi e` capitato di ospitare in radio, sono pieni di entusiasmo, hanno grandi prospettive, coltivano grandi ideali.
Dovremmo dare piu` voce a tutte le cose belle che riescono a realizzare, contribuirebbero a far tornare la fiducia anche ai piu` sconsolati.

Sono certo che, come il mio vecchio amico, non perderanno l'entusiasmo.

venerdì 11 dicembre 2009

Persona e citta`: Educare allo Scoutismo




A Persona e Citta`
su RCS 93.9
www.rcs939.it

Educare allo Scoutismo:
velleita` anacronistica?

partecipano alcuni animatori del
gruppo Scout di Cernusco s/N
conduce Loris Navoni

mercoledi` 16 dicembre ore 19.00

in replica giovedi alle 5.30

Bilanci

Ho fatto un po' di calcoli.
Spendiamo almeno 112 euro al mese per giornali e riviste ( 8 euro per .
Se si aggiungono mensilmente alcuni libri ( escludiamo da questo calcolo il burst di agosto-settembre della scolastica ) , arriviamo a superare i 130 euro al mese, ovvero 1560 euro l'anno .
In assoluto potrebbe non essere molto, ( siamo in cinque in famiglia, sono 312 euro a testa, pochissimo di piu` di un ottantacinque centesimi al giorno) ma vi assicuro che sul bilancio familiare pesano.
Sorgono alcune riflessioni:
  • e` da considerarsi un investimento per la cultura nostra e dei figli;
  • la cultura ha un "peso", anche economico;
  • non e` detto pero` che tutto quello che leggiamo "faccia cultura";
  • considerato che in fondo leggiamo meno di cinque libri l'anno, non siamo forti lettori, siamo ancora nella media;
  • potremmo usare piu` spesso la biblioteca, ma siamo tutti affetti da bibliofilia;

A conclusione, ci teniamo questa tassa sulla cultura con la speranza che se non in termini economici, frutti almeno in capacita` di capire il mondo.

lunedì 30 novembre 2009

L'amministrazione come promotore di educazione civica: la replica dell'assessore

Mariangela Mariani, assessore allaCultura del Comune di Cernusco, risponde al post di qualche giorno fa e ai commenti correlati, sulla responsabilita` educativa di una amministrazione pubblica.
Ringrazio del contributo , che qui riporto:
Per quanto riguarda gli spazi di aggregazione, aver reso "viva" e sempre più frequentata la Casa delle Arti che fino a due anni fa pochissimi cernuschesi conoscevano, aver rilanciato e sostenuto una stagione di Prosa che oggi fa fare il tutto esaurito all'Agorà, aver realizzato nei parchi cittadini (riqualificati) manifestazioni dedicate ai bambini come le apprezzate feste degli Aquiloni, non è poco. Certo si può fare di più ma, per chi non aveva mai avuto a che fare con la macchina amministrativa, aver realizzato, entro la metà del mandato, buona parte di ciò che si era impegnato a fare credo sia un risultato che vada riconosciuto; è anche chiaro, vista la situazione che ci siamo trovati a gestire, che sociale e viabilità sono stati gli ambiti in cui si sono investite prioritariamente più risorse. Nella seconda parte del mandato ci sarà modo di rispondere anche alle altre esigenze della città.
Sono assolutamente convinta che le scelte amministrative debbano avere un significato volto a far crescere da un punto di vista civico e culturale la città; a partire dal sindaco, non penso ci siano dubbi sul fatto che questa sia la nostra idea: lo si può vedere non solo dalle scelte fatte per le iniziative teatrali o musicali (non ultima il concerto "Non muri ma alberi" che, in occasione dei 20 anni dalla caduta del muro di Berlino ha offerto un messaggio di pace contro tutte le barriere tra i popoli) ma anche dalle iniziative sulla Costituzione, quelle per rinnovare la Memoria, quelle per far crescere nella città il dialogo tra le diverse culture, quelle rivolte agli studenti sui temi dell'ambiente e della legalità. Iniziative promosse insieme da assessorati diversi perchè tutti abbiamo ben presente di avere una responsabilità non solo di tipo strettamente amministrativo, ma educativo-culturale.

Concedetemi solo una considerazione ulteriore, e non strettamente legata alla situazione della nostra citta` ( come avrete capito, di solito cerco di trarre da quello che osservo una sorta di regola generale ) : tutto sommato per un assessorato alla cultura, essere promotori di una proposta un po' piu` seria che invitare tronisti e veline non dovrebbe essere poi cosi` alieno dalla propria natura. Diverso e` per il bilancio ( ma so che qui da noi si lavora al bilancio partecipato ) o per l'urbanistica, dove i "contenitori" devono essere riempiti di significato.
Insomma siamo proprio sicuri che la stessa tensione per una evoluzione positiva della citta` che muove Mariangela ( non solo lei, tutti coloro che operano a vario titolo per la cultura a Cernusco, ma in questo caso ella fa da portavoce ) sia presente nel resto degli amministratori? E con quanta consapevolezza?

venerdì 27 novembre 2009

Sindaco, educazione, complessita`

Tra le domande e le considerazioni non fatte l'altra sera, nel corso della trasmissione Persona e Citta` che ha visto come protagonista il sindaco di Cernusco s/N, Eugenio Comincini, intervistato dal sottoscritto e da Andrea Frabetti, ce c'e` una in particolare che e` germogliata a lato del tema principale. La considerazione e` la seguente, proveremo qui ad illustrarla confidando poi nell'accensione di un dibattito su questo blog o in altre sedi.
Le forze politiche che guidano l'amministrazione di un comune ( ma anche di enti piu` vasti ) devono porre , nelle linee guida che sfociano poi nella stesura e realizzazione di un programma di governo anche una declinazione di quest'ultimo in senso educativo?
In altre parole, gli amministratori devono anche preoccuparsi di accrescere il senso civico e le capacita` di analisi e discernimento dei propri cittadini? E agevolare tutte quelle espressioni sociali e culturali che aiutino i cittadini a formare una propria coscienza critica, ad accrescere la cultura, personale e di comunita`, ad evolvere in senso positivo come citta`?
Io credo che la risposta non possa che essere affermativa. Credo che lo sviluppo di una comunita` civica non passi solo dall'urbanistica o dalla prontezza nell'affrontare le emergenze, ma anche nel miglioramento della condizione culturale dell' intera citta`, dal quale possono scaturire nuove idee e anche maggiore coesione sociale.
Credo in un circolo virtuoso che deve necessariamente partire da chi, per situazioni contingenti ha le capacita` e il potere di indirizzare ed avviare lo sviluppo.
E questa non e` una visione paternalistica o da "illuminato".
Proponendo un ardito parallelo con la teoria della complessita` ( come gia` altre volte, avviso agli scienziati: non pretendo di essere corretto, ma faccio uso con molta liberta` del modello mentale per giustificare il mio ragionamento ) il sistema complesso rappresentato dalla citta` esprime comportamenti emergenti in quei cittadini deputati a regolare la vita della comunita`. Da questi comportamenti emergenti, ( le iniziative politiche ) devono scaturire quelle azioni volte a garantire la sopravvivenza e lo sviluppo della comunita` stessa.
Si badi bene, come in un "vero" sistema complesso, la preoccupazione non deve essere nella gestione punto per punto delle iniziative di impronta culturale ed educativa, ma nella creazione di un ambiente favorevole ad una evoluzione positiva di tutta o gran parte della comunita`.

martedì 24 novembre 2009

Il coraggio di non accontentarsi


Potrei accontentarmi. Fare di necessita` virtu` , adattarmi al lavoro che sto facendo, vivere la vita che sto vivendo, senza stimoli che non siano quelli artificiali forniti dalla televisione, aspettare di anno in anno l’avvicinarsi della pensione, pensare a sistemare i figli, accontentarmi della casa che ho. Accontentarsi.

Però a volte non basta. Vorrei cambiare casa, o trovare una attivita` che dia veramente un senso alla vita, o semplicemente un nuovo lavoro più soddisfacente, oppure dedicarmi ad un hobby che dia un senso alle ore di tempo libero.

Ma la realizzazione di un desiderio, senza bacchetta magica, comporta fatica.

Eppure, vedo intorno a me esempi che mi confortano.

Vedo persone che non si accontentano, che cercano più senso per la loro vita, e per fare questo rischiano, sconvolgono il proprio senso del quotidiano in nome di valori più alti di una pantofolosa serata o di uno stordimento di finesettimana.

  • Vedo una amica, Cristina, con una vita impostata a servire il Signore presso una congregazione religiosa dalla vocazione educativa decidere che l’esperienza pur bella di condivisione con chi in fondo ha già a disposizione modelli di riferimento non è sufficiente a dare un senso alla sua vita. Con fatica e sofferenza lascia la congregazione e fa partire una scuola popolare nel quartiere di Scampia, Napoli, per ragazzi il cui solo modello educativo è quello dato dalla criminalita`. Il coraggio di non accontentarsi.
  • Vedo un professore di istituto tecnico, prof. Antonio Cantaro, non accontentarsi delle sue lezioni, ma lavorare alla diffusione di un modo più intelligente di sfruttare le tecnologie informatiche, diffondendo il software libero e l’approccio alternativo a Windows, rappresentato da Ubuntu . Il coraggio di non accontentarsi.
  • Ricordo un sacerdote della pastorale giovanile ( allora però non si chiamava così) che avrebbe potuto “fare carriera” diventando parroco ma che invece decide di passare alcuni anni in Africa, fidei donum, perche` forse non era sufficiente parlare di condivisione se non la si pratica sino in fondo. Il coraggio di non accontentarsi.

Non è difficile aver voglia di qualcosa di più per la propria vita e per quella dei propri cari, il difficile è realizzarlo.



Mai

ti si concede un desiderio

senza che anche ti sia dato il potere

di farlo avverare.

Può darsi tu debba faticare

per questo,

tuttavia.

(R.Bach, Illusioni )

lunedì 23 novembre 2009

Persona e citta`: Bilancio della giunta Comincini

Mercoledì 25 novembre ore 19.00

a Persona e Città

ospite il Sindaco di Cernusco, Eugenio Comincini

con "Il punto a metà mandato".

Conducono Loris G. Navoni e Andrea Frabetti.

Replica Giovedì ore 6.00.
L'appuntamento è sui 93.9 in FM o in streaming su rcs939.it

martedì 17 novembre 2009

Persona e citta`: invito a Teatro

su RCS 93.9
www.rcs939.it
mercoledi 18 novembre ore 19.00
Invito a Teatro:
La Stagione 2009/2010 dell'Agorà
Ospite Palma Agati ed alcuni dei protagonisti
conduce Andrea Frabetti

giovedì 12 novembre 2009

Piccolo insegnamento da una rock band

Gipo, ieri sera, a conclusione della puntata di Persona e citta` che lo ha visto come unico ospite a rappresentanza del suo gruppo, i Kiowa, si e` un po' stupito nel sentirmi cercare un insegnamento dalle cose molto semplici ( ma non banali perche` e` la storia di gran parte della vita sua e dei suoi amici ) che ha detto riguardo il gruppo e le motivazioni che hanno portato alla riunificazione .
Eppure anche nella reunion dei Kiowa ci leggo qualcosa.
Che si puo` riassumere in una frase.
Non importa quello che ti succede, non importa se la vita ti dona alti e bassi, quello che conta e` che se credi fermamente in qualcosa, ecco, quel credere ti aiuta a vivere.
Cosi` e` stato per loro con la musica, cosi` puo` essere per qualsiasi attivita` o passione.
L'importante e` che sia fatto per passione, senza secondi fini.
Perche` la passione salva.
"E se canto quassu` e` per viver di piu` per andare un po' piu` in la...'"

mercoledì 11 novembre 2009

Madrugada II


(ore 6.00 di questa mattina )

Orione splende
prima della luce
e un richiamo antico
smuove la brina dai rami.
Al silenzio si sovrappongono
i primi risvegli.
La citta` si scuote
e ricomincia il giorno.


martedì 10 novembre 2009

i Kiowa a Persona e citta`

(se clicchi sulla foto vai sul sito dei Kiowa)


mercoledi 11 novembre ore 19.00
a Persona e citta`
Oggi esplode il mio domani:
il ritorno dei Kiowa

partecipano alcuni componenti dello
storico gruppo rock
conduce Loris Navoni
su RCS 939
www.rcs939..it

in replica giovedi 12 ore 6.00

martedì 3 novembre 2009

Innovazione laterale

E` affascinante trovare nuove strade da percorrere, che portano a paesaggi mai scoperti prima.
E anche nei processi di innovazione ci sono strade diverse da percorrere. Una di queste e` proposta da Roberto Verganti, su Nova24 del 29 0ttobre e sul suo libro: "Design-Driven Innovation" (qui la recensione).
La tesi e` che non esiste solo l'innovazione user-centered orientata a soddisfare quello che il cliente chiede, e che necessita di un processo di investigazione che produce micro-innovazioni, sempre con il rischio di venir sopravanzati dalla concorrenza.
Verganti introduce un modo di innovare che guarda "outside of network, dove gli altri non stanno guardando, venendo a contatto con un ampio ventaglio di interpretazioni" e attingendo non ad analisi di mercato o altro, ma alla propria cultura personale, che e` un "bene enorme, costruita e nutrita in anni di esperienze, immersioni, interazioni con interpreti innovativi e radicali". E` grazie a questa cultura, e non alla risposta di esigenze che l'utente non conosce ancora , che sono nati prodotti come la Wii o l'IPod. Vincenti.

Persona e citta` su RCS 939

Mercoledi 4 novembre ore 19.00
a Persona e Citta`
Donne e violenza
una ferita nel cuore della societa`
ospiti: alcune rappresentanti del Gruppo UDI 'Donnedioggi'
conduce Andrea Frabetti
su RCS 939 in streaming su www.rcs939.it
in replica giovedi` ore 6.00

domenica 1 novembre 2009

Santi Laici

Difficile ricordare, in questo tripudio di streghe e personaggi horror, che lo scopo originale di questa festa sia ricordare i santi, quelle persone apparentemente normali o incredibilmente speciali che hanno lasciato una impronta sensibile nella storia del cristianesimo, e che vengono indicate come esempio da seguire.
Tuttavia comprendo che non e` facile , eccettuato alcuni casi, farsi catturare dalla vita di personaggi lontani da noi soprattutto nel tempo .
Più facile è riferirsi a persone rette e generose con i quali abbiamo condiviso esperienze mediaticamente ( uno per tutti, Giovanni Paolo II ) o in modo diretto. E non é necessario leggere la santità in essi in senso strettamente cristiano: forse che Gandhi, indu`, o M.L.King, pastore protestante, non sono da considerarsi santi? Ma sono le persone che hanno percorso le nostre stesse strade, che hanno conosciuto persone a noi vicine, o ci sono stati vicini essi stessi che più segnano la nostra vita. Nella normale, quasi banale quotidianità dell'esistenza, la luce che riceviamo da chi non si arrende alla mediocrita` del vivere, ma cerca passioni e motivazioni e le condivide con gli altri, ci segna una strada da percorrere.
Allora ricordiamo Nicola, Mara, Angelo, Roberto, Dino, Maria Rosa, Antonio, Carlo, Gino, e insieme alla nostalgia per la loro assenza possiamo coltivare la consapevolezza che, seguendo le loro orme, impariamo ogni giorno a diventare donne e uomini migliori.

venerdì 30 ottobre 2009

Il tamburo tribale della nostra citta`

Un radio piccola, con poche risorse, dalla scarsa ricezione oltre le mura della citta`, che peso ha in relazione all’offerta mediatica della citta`? Come far fronte alle sfide che le nuove tecnologie ci pongono?
Ci siamo interrogati di questo durante una trasmissione autoreferenziale lo scorso mercoledi`, a Persona e Citta`. A me il compito di condurre la discussione, riempita pero` di contenuti da Palma Agati e Andrea Frabetti, colonne portanti di RCS 939, con un intervento di Paola Gallo, responsabile artistico del network di radio In Blu, di cui anche la nostra fa parte.
Le caratteristiche tecniche stesse della radio ne fanno uno strumento potente (ben interpretato da Marshall Mac Luhan in epoca pre-internet, e che ha coniato la definizione della radio come tamburo tribale – da qui il titolo ) che ha resistito all’attacco televisivo anche se nella maggior parte delle grandi emittenti lo spirito di liberta` e di volonta di fare informazione senza filtri e` andato via via dissolvendosi. Solo poche voci, non particolarmente legate a logiche di promozione commerciale, sono rimaste fedeli ad un concetto di radio pervasivo, ma non invasivo, che desse voce “dal basso” e che cercasse di accrescere il livello di attenzione ai temi sociali, politici, culturali.
Le piccole radio, come la nostra, si sono trovate ad un bivio: soccombere alla logica commerciale o proporsi come voce fuori dal coro, magari voce flebile, ma immerse nel tessuto cittadino e della zona. La seconda opzione e` stata possibile grazie anche al sostegno parrocchiale che, prima artifice della nascita della radio, si trova periodicamente a caldeggiarne la “rinascita”. Il contributo di don Luigi a meta` degli anni novanta e` stato determinante in questo senso.
Rimasta sola tra le radio della zona, RCS si trova oggi con una sfida duplice: mettere al passo coi tempi il linguaggio, per essere tanto incisive quanto lo sono le nuove tecnologie ( e in questo senso nasce il canale sulla rete rappresentato dal sito , oggi completamente rinnovato, www.rcs939.it ), e nello stesso tempo mantenere uno standard di servizio facilmente fruibile da chi fatica ad adattarsi al ritmo imposto da Internet.
Il carattere volontario dell’impegno in radio rende il tutto ancora piu` impegnativo, e ogni contributo e` sempre bene accetto. Si ha in ogni caso la consapevolezza che lo strumento della radio puo` ancora contribuire in maniera decisiva alla crescita della nostra comunita`.

martedì 27 ottobre 2009

Tecnologia low




E` intrigante studiare la tecnologia low-tech, quella che ha dominato il mondo sino a poche decine di anni fa. L'occasione mi e` stata data da un arcolaio costruito da mio nonno per mia madre quando era piccola, era stato trasformato in base per lampada da salotto. Ora e` tornato alla sua funzione originaria. Magari non e` in grado di produrre filati di qualita`, ma illustra bene il concetto, soprattutto per le nuove generazioni.

Torna Persona e citta` su RCS 939

A Persona e citta`:
mercoledi 28 ottobre ore 19.00
La sfida della Radio
con Andrea Frabetti e Palma Agati
conduce Loris Navoni
su RCS 939

lunedì 26 ottobre 2009

Citazione

"Volevo raccontare come l'essere umano soccombe a una ideologia. In realta` la storia ci insegna che si ritrova sempre lo stesso terreno fatto di disagio, di oppressione, umiliazione, disperazione... Di fronte a tante sofferenze l'uomo cerca un'ancora di salvezza. Di solito e` un'ideologia, ossia una idea seducente, che diventa pericolosa quando e` innalzata a principio assoluto."

"Il cristianesimo e` una cosa bellissima. Il pericolo, ancora una volta, viene dal passaggio dall'idea all'ideologia, quando si tende a considerare nemici quelli che non condividono la propria visione del mondo"

M.Haneke, regista intervistato sul suo film "Il nastro bianco"
( da Avvenire del 25 ottobre 2009 )
.
Posso solo aggiungere che questo pericolo lo si corre molto piu` spesso di quanto si immagini, anche, anzi proprio, negli ambienti a noi piu` cari, parrocchia e oratorio.

giovedì 15 ottobre 2009

Madrugada


E` un gesto quotidiano quello di prendere la bicicletta e andare ad acquistare pane e giornali.

Prima che i ragazzi vadano a scuola, prima che tutto si muova freneticamente si accavallino auto, moto, biciclette e passeggini, piedibus e autobus di linea, prima di tutto, assaporo il giorno che si apre.

Spesso, in giornate d'autunno come questa, con la luce che si svela piano nel cielo sgombro da nubi, percepisco la natura nascosta dal quotidiano: il vento che costringe a stringersi nella giacca, la cornacchia che allarga le ali lenta, quasi a stirarsi intirizzita, il richiamo del pettirosso, arrivato da poco dalle sue residenze estive.

Penso a Sandro e alle sue madrugade, vissute quando per noi e` notte, quando il bisogno del chiarore del giorno si coltiva con la speranza. Le confronto con le mie, poca cosa, guizzo di pensiero.

Ma e` un pensiero che fa bene.

martedì 13 ottobre 2009

un altro curioso in libreria



In questo blog mi occupo anche di libri, sull'onda della rubrica che tengo sul mensile cernuschese Voce Amica. Oggi pero` cedo il posto ad una persona a me molto vicina ;-) che ha prodotto una ottima recensione di Oceano Mare, di Baricco ( con un solo difetto, manca la parte critica) . Non la pubblico per nepotismo, ma perche` si percepisce l'entusiasmo per la lettura, quel tipo di entusiasmo per le storie e per la gente che le racconta che tiene accesa, nonostante tutto, la voglia di vivere.






Oceano Mare


Oceano,

maestoso, sublime, portatore di vita e di morte, di disgrazie e fortune. Il grande Oceano. L'Oceano Mare.

Se qualcuno mi chiedesse un libro che rappresenti appieno il mare o che faccia capire che cos'e`, non esiterei a rispondergli : "Oceano Mare".

E` un racconto di un centinaio di pagine, con uno stile di scrittura rivolto ad un pubblico gia` abituato a leggere, ma comprensibile anche per i piu` restii alla lettura ( in questo ricorda Dante, con i suoi tre livelli di lettura ). Il libro e` scritto in maniera originale e sperimentativa; l'autore introduce anche elementi grafici d'effetto, come la traslitterazione a destra del testo.

Il racconto ruota intorno ad un locus preciso, che pero` non e`, come magari si puo` immaginare, il mare, ma una locanda su una non meglio precisata spiaggia.

...

Il libro mi ha particolarmente colpito per il suo voler parlare del mare senza far si` che sia presente in maniera eccessiva. Infatti non narra di marinai, pirati, ammiragli o pescatori, ma di personaggi che vivono la loro esistenza sulla terraferma. Cio` fa anche pensare che il mare non sia qualcosa di chiuso, limitato da confini, ma che faccia parte di noi. D'altra parte il mare e` senza strade, non si puo` contenere, e` senza spiegazioni, da sempre rappresenta l'ignoto. Non si puo` immaginare un mondo senza mare, sarebbe un mondo senza vita.


Nicolo` M. Navoni

martedì 6 ottobre 2009

L'arte della manutenzione della bicicletta

Beppe Severgnini, su Twitter, scrive: Tanti vendono biciclette, nessuno le ripara. L'Italia continua a preferire l'inaugurazione alla manutenzione.
Si tratta naturalmente di una metafora, ma colgo la palla al balzo, perche` e` da un po' di tempo che vado considerando le condizioni per lo stabilire una cultura della bicicletta

(Premessa: non sono particolarmente legato ad una ideologia che mitizzi la bicicletta come alternativa all’auto - per intenderci, per fare i sette chilometri e mezzo che mi separano dal posto di lavoro uso l’auto, anche se da un po’ medito sulla possibilita` di acquisto di uno scooter. Pero` per gli spostamenti locali sono convinto che la bici sia il mezzo piu` intelligente, piu` razionale, piu` economico che l’uomo abbia sinora inventato )

Alcune considerazioni:
  1. l'evoluzione della bicicletta, se comparata con l'elettronica o anche con l'auto, e` molto lenta, o quantomeno ne e` lenta la diffusione capillare e a basso costo ai consumatori. Questo sia per ragioni ergonomiche ( il nostro corpo e` fatto come e` fatto, e non e` che puoi fare, ad esempio, i pedali piu` lunghi della gamba ) sia per il fatto che non ci sono grandi interessi multinazionali che spingono per una economia basata sul trasporto a trazione umana.
  2. Nonostante tutti gli sforzi lungimiranti di pochi, anche nelle citta`, che trarrebbero giovamento da un sistema integrato pubblico- trazione umana, anche tra quelli che la bici la usano per i piccoli spostamente, la cultura prevalente e` quella dell'auto.
  3. Le critiche piu` sonore a questo sistema arrivano come sempre dalle frange estreme che, se pure nel giusto, hanno un difetto insito proprio nell'estremizzazione del problema: il modello risolutivo non puo` essere seguito dalla media della popolazione.
  4. Come sempre, l'Europa e` decine di anni piu` avanti di noi.
Che fare, dunque?
I percorsi giusti non sono quelli che prendono scorciatoie, e il diffondersi di una cultura alternativa trova ostacoli ogni secondo, per i modelli di consumo che, crisi o non crisi, primeggiano sull'orizzonte mediatico . Quello che anche i "moderati" possono fare e` chiedere alle amministrazioni di pensare alla viabilita` alternativa non solo in termini di chilometri di piste ciclabili, ma di effettiva fruizione dei percorsi e loro effettiva utilita` ( per intendersi, un esempio : per chi conosce Cernusco, vi pare mai possibile che un ciclista che da piazza Gavazzi debba raggiungere via Monza sia costretto a fare tre chicane , di cui due almeno a curva cieca, con il rischio di andare a investire un ciclista o un pedone proveniente dal senso opposto? oppure, come si pensa di risolvere l'incrocio via Marcelline, via Manzoni, con flussi contrapposti di auto e bici? ). E` quello che intendo chiedere all'amministrazione: non solo progettare sulla carta, ma sperimentare in bici i percorsi, e progettare tenendo conto che e` l'uomo, non l'auto, il soggetto a cui le opere urbanistiche devono servire. Mi auguro poi, nello specifico della nostra citta`, che il futuro Piano di Governo del Territorio possa recepire e fare propria una cultura di mobilita` sostenibile.

martedì 29 settembre 2009

Aderisco: anche questo e` un approccio diverso

Aderisco, come gia` feci la volta scorsa, alla catena dei blog per ricordare a Tremonti di includere la detrazione del 55% per l'edilizia ecologica. Anche questo e` un approccio diverso alla risoluzione del problema energetico.

Qui l'elenco dei blog (pero` se volete un elenco aggiornato andate da Kuda, io sono pigro....) :





















.... e il mio, naturalmente

giovedì 24 settembre 2009

Una notizia utile per ipovedenti o con altri problemi di vista... gratis

Riporto da una mail che ho ricevuto da Antonio Cantaro, dell'Istituto Majorana di Gela, promotore del software libero e dell'uso intelligente del computer.
Vi prego di farla girare... questa si` che e` una notizia che meriterebbe di essere "spammata" ( pero` non fatelo.... )


ViVo Portable USB fa parlare il computer
Una suite portable unica nel suo genere che rende parlante il computer. Pagine WEB, testo, documenti, posta elettronica, programmi, finestre, ecc.. vengono letti da qualsiasi computer in cui inseriamo la chiavetta. Non serve l'installazione e non sporca il registro. Questo e tanto altro con un click del mouse...

Proprio per quest'ultima novità chiedo, fiducioso, il tuo aiuto. Riporto quanto pubblicato e capirai perfettamente il perché della mia richiesta d'aiuto:
"….La scuola per il sociale. In sintonia con la nostra politica di diffusione del software libero, open source e free, abbiamo realizzato questa splendida suite gratuita, grazie al lodevole lavoro di Silvio (Ylvo COMPANY). Essa racchiude, in uno, numerose applicazioni indispensabili a quanti hanno problemi di vista (ipovedenti, non vedenti, dislessici, ecc…) o a quanti vogliono, per qualsiasi motivo, che il computer legga tutto quanto visualizzato sullo schermo. ViVo presenta numerose caratteristiche e funzionalità, indicate nel seguito, ma quella che lo rende unico al mondo, oltre che avere tutto a portata di click, è la portabilità. Inserendo ViVo in una chiavetta USB possiamo averlo disponibile su qualsiasi computer. Pensate ad un ipovedente che sia fuori dalla propria abitazione: con ViVo avrà la possibilità di potere usare il computer degli altri, ovunque (amici, vacanze, internet point, uffici pubblici, scuole, ecc..).
..….Aiutateci ad aiutarli.
Spesso troviamo delle applicazioni, seppure settoriali, che si rivolgono alle persone che hanno problemi di vista o di lettura, ma sovente si tratta di software commerciale e molto caro. Noi crediamo che queste persone, che hanno già subito tanto, dalla vita, non debbano affrontare anche costose spese per potere utilizzazione il computer che è, ormai diventato, un bene di "prima necessità". Per questo motivo la suite ViVo, che riunisce molte applicazioni libere e/o free, è completamente gratuita. Vi preghiamo caldamente di aiutarci per aiutare chi ha bisogno di ViVo. L'aiuto che chiediamo non è economico ma di diffusione. Avrete notato che il nostro sito scolastico (Istituto Statale) è no-profit, privo di qualsiasi forma di pubblicità commerciale e non chiediamo mai, a nessuno, neppure un centesimo. Per questo vi chiediamo di diffondere la notizia dell'esistenza di ViVo senza remore e senza perplessità. Una scuola pubblica è garanzia di serietà. Aiutateci semplicemente parlandone con gli amici e conoscenti, inserendo articoli nel siti e nei blog, proponendo ViVo nei forum, nei social network, ecc.. Insomma, aiutateci con ogni mezzo a diffondere ViVo per aiutare quanti ne hanno bisogno. Questo l'aiuto che vi chiediamo e vi ringraziamo anticipatamente..."Dopo aver letto sopra, sono più che convinto di potere contare su di te. Se vuoi contattare Silvio (autore di ViVo e di tutto il nostro software portable) per suggerimenti su ViVo o per chiarimenti, puoi utilizzare l'indirizzo e-mail: progettovivo@gmail.com che è quello del blog che abbiamo aperto proprio per ViVo ( http://progettovivo.blogspot.com/ ).Un grazie di cuore anticipato ed un abbraccio, Antonio.
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Antonio Cantaro
http://www.istitutomajorana.it

lunedì 21 settembre 2009

Invito alla Letteratura gastronomica

Avete ancora tempo per partecipare agli incontri di Sapori Letterari di Loredana Limone, che si tengono presso la Libreria del Naviglio ogni venerdi a partire dale 17 ( tutte le info in Libreria o scrivendo a letteraturagastronomica@supereva.it ). E` un modo simpatico e soprattutto intelligente ( cosa rara, di questi tempi) di accostarsi alla letteratura attraverso il cibo, l’alimentazione e tutta la cultura che e` nata intorno ad essa. Le doti di affabulatrice e di scopritrice di storie di Loredana si incontreranno con la vostra voglia di raccontare, che e`, del resto, una eterna insopprimibile pulsione umana.
Buon appetito!

venerdì 18 settembre 2009

Albero e foglia



Quello che mi affascina in Tolkien credo non sia solo la mitopoiesi, la creazione di un mondo fantastico nel quale il bene e il male si fronteggiano in un epica che va al di la` del solo Signore degli Anelli, ma anche la capacita` di guardare al generale ( le grandi battaglie, gli avvenimenti che cambiano il corso della storia - della SUA storia ) e al particolare ( la vita di piccole creature come gli hobbit). Guardare all'albero e alla foglia, appunto.
( Vedo un parallelo con i paradigmi della scienza della complessita`, non trovate?? )

martedì 15 settembre 2009

Un approccio diverso: il biodiesel dei missionari

Se si esamina i problema energetico non solo dal puro punto di vista del suo approvvigionamento, ma anche dall'impatto che la ricerca di energia ha sul mondo, ci si rende conto che tra le tante possibili risposte, non sono certo quelle che prevedono un accentramento della produzione di energia quelle che risolvono in modo radicale la questione.
Certo, per il sistema industriale sono necessarie grandi quantita` di energia che forse solo grossi impianti sono in grado di fornire, ma questo e` solo un aspetto della ricerca energetica.
Diverso e` l'uso umano, per il quale in teoria l'intero fabbisogno energetico potrebbe essere ricavato all'interno dei confini della propria abitazione.
Per questo mi piace sottolineare tutte le soluzioni che propongono un approccio diverso alla questione.
Per questo sottolineo l'uso della Jathropa Curcas, una pianta velenosa dalla quale si estrae un olio utilizzabile COSI` COM'E` come combustibile e con un semplice filtraggio puo` essere utilizzato come carburante su motori adattati.
Ne parla un articolo di Avvenire del 13 settembre, sottolineando che l'uso di tale pianta si sta diffondendo anche tra le comunita` missionarie, per rendere autosufficienti villaggi e comunita`.
E` anche una risposta efficace (l'India l'ha inclusa nel piano per l'indipendenza energetica entro il 2012 ) alle obiezioni di chi considera il biodiesel un rimedio peggiore del male.

martedì 1 settembre 2009

Si può innovare nella scrittura?

Non so se ho lo spirito dell’innovatore. Non ho risultati concreti da ascrivere al mio attivo. Solo parecchi tentativi per lo più senza esito. Pure insisto, credo sia nella mia natura.
Provo a generare innovazione anche nella scrittura. Non cerco di raccontare con una prosa lineare, che rischia di rivelarsi piatta e banale. Faccio ricerche, provo ad usare modi ed espressioni che accompagnino il lettore nella narrazione anche con la grafica, anche con il respiro. Nei miei racconti, a breve ne troverete altri linkati sul blog, trovate questo sforzo.

lunedì 31 agosto 2009

Le difficolta` dell’innovazione

Da piccola ruota del carro, dipendente senza responsabilita` di gruppo, senza budget, senza potere, le difficolta` di proporre innovazione sembrano insormontabili.
Han voglia a dire i guru del tema che l’innovazione viene dal basso.
Proporre ai propri responsabili di rischiare su nuove tecniche o soluzioni, abbandonando la solida struttura esistente per arrischiarsi in strade completamente ( o parzialmente ) nuove, non sempre trova riscontro positivo.
Possono però esserci innovazioni che non sembrano radicali sino al momento in cui ci si rende conto che hanno stravolto completamente le modalità di operare su quel determinato tema.
Ne è un esempio l’approccio wiki. Nato per condividere conoscenza, entrato nelle aziende tramite i suoi flavour più comuni ( TWiki su tutti, nel nostro caso – ora c’è Foswiki che ne sta prendendo l’eredita`, andate a investigare perche` ), si sta dimostrando, e lo sto provando sulla mia pelle, uno dei più versatili strumenti per la condivisione dei contenuti, la comunicazione e il supporto allo sviluppo, specialmente quando non si ha a disposizione uno strumento organico che gestisca il tutto ( ad esempio un product lifecycle management ).
Questo approccio si sta avviando a soppiantare soluzioni ben più strutturate, forse grazie alla velocita` di sviluppo e alla sua versatilità.
Diventeremo tutti (t)wiki oriented ?

giovedì 20 agosto 2009

Rinnoviamo le rinnovabili

( a.k.a. Un approccio diverso)





Non si tratta solo di incentivare l'uso e la ricerca sulle fonti rinnovabili gia` diffuse ( e penso di accennare in un futuro post delle prospettive del fotovoltaico ). Si deve anche pensare differente ( come diceva lo spot della Apple ; Think different ), magari guardando anche al passato, quando l'energia "costava" molto di piu` e non c'era ancora la concentrazione della gestione energetica in mano a pochi.



A questo proposito, che vi dicono queste immagini?




mercoledì 19 agosto 2009

Non ho visto draghi



Anche quest' anno non ho incontrato draghi, in valle, e nemmeno folletti ( anche se mio figlio piu` piccolo ha notato uno strano movimento, l'altro giorno, nel bosco. E non era un animale ).


Donne elfiche , invece, abbiamo incontrato una sera a Ornica, borgo della Valle Averara, che vanta uno dei servizi a mio parere piu` rilevanti dell'offerta turistica dell'intera val Brembana.
Erano le donne della cooperativa "Donne di Montagna" che hanno recentemente aperto un albergo a ospitalita` diffusa tra le case del borgo stesso.
Tra le tante iniziative a supporto, la cena itinerante alla quale abbiamo partecipato ha offerto un suggestivo percorso tra i vicoli del borgo e tra le specialita` gastronomiche della zona, ritmato dalle musiche del gruppo folcloristico dei Noter de Berghem ( senza nulla togliere a questi, personalmente avrei ascoltato con piu` favore musiche ispirate al mondo medievale o celtico, ad esempio quelle degli amici Lingalad che, guarda caso stanno per uscire con un nuovo CD dal titolo "Vicolo delle candele" ).
La riscoperta delle risorse che la montagna offre, il recupero intelligente del territorio e dei manufatti che hanno segnato la storia della valle, l'offerta fatta con modalita` e espressione comunicativa al passo con i tempi fanno di iniziative come queste l'unica vera ancora di salvezza per un turismo che in valle arranca, e per chi ne usufruisce un boccone di aria fresca, da conservare nella memoria per le stagioni grigie.
Su tutti vegliava, con il passo sicuro e il piglio deciso, il re elfico dell' Alta Valle: Ferdy
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mercoledì 29 luglio 2009

Piccolo appunto sul tema della lingua regionale

A proposito della proposta della Lega di dare la "patente di dialetto" ai docenti che vogliono trasferirsi, dal punto di vista culturale il problema e` mal posto: se si vuole salvaguardare e promuovere la storia e le tradizioni locali si deve agire sui programmi, sollecitando una attenzione al territorio ( che, mi pare, almeno nel primo ciclo scolastico gia` c'e` ) e una ricerca di fonti storiche che puo` essere fatta anche da chi autoctono non e`.
Un altro punto su cui i politici dovrebbero lavorare e` la valorizzazione degli aspetti locali, senza pero` quel senso di chiusura che caratterizza le proposte leghiste, ma valorizzando l'integrazione e lo scambio culturale.
Del resto in campo musicale, Van de Sfrosse e Sud Sound System, solo per citarne due , sono manifestazione di quella capacita` di avere radici nella propria tradizione e di saperla rinnovare nell'espressione.
Come sempre, la faccenda e` piu` complessa di come la vogliono far apparire.

mercoledì 22 luglio 2009

Un approccio diverso.... (reprise)

Era mia intenzione, inizialmente, di riportare su queste pagine suggerimenti per un approccio diverso alla ricerca di energia, includendo esempi di energy scavenging, soluzioni innovative per la produzione di energia localmente, lobbying per l'approvazione di leggi ( locali e nazionali ) per favorire le rinnovabili, ecc.
Mentre, dunque, resto perplesso per la redazione dell' Appalto pubblico per l'affidamento del servizio energia comprendente l'esercizio, la manutenzione e la riqualificazione impiantistica degli edifici ed impianti termici dell'Amministrazione Comunale di Cernusco s/N, dove, a parte un generico riferimento al contenimento dei consumi, non viene richiesto nessun impegno sull'uso di fonti alternative ai fossili, sono invece contento per l'esito delle pressioni che la catena dei blog , capitanata da Kuda, che hanno portato a confermare l'obbligo di installazioni di pannelli fotovoltaici su tutte le nuove abitazioni. Qui il commento di Kuda, qui alcuni miei commenti su energia e fonti alternative

venerdì 17 luglio 2009

Blog Cafe

Caffe letterario davanti alla macchinetta automatica.

Ieri ho avuto una interessante discussione con il mio collega Luciano e con Domenico. Il tema era la figura di Gesu` e la possibilita` per le persone comuni di accedere ad un livello piu` alto di conoscenza anche teologica. La chiesa incoraggia questo oppure in fondo non fa altro che considerare i fedeli come dei bambini a cui dare verita` preconfezionate e "facili"? La gente e` spinta veramente dalla ricerca della verita` o si accontenta di "standard minimi" buoni per mettere a posto la coscienza ?
Domande a cui non sappiamo dare risposta.
Durante la discussione sono stati citati o hanno dato ispirazione i seguenti libri:
Augias-Mauro, Inchiesta su Gesù. Chi era l'uomo che ha cambiato il mondo, ed. Mondadori, 2008
Augias-Mancuso, Disputa su Dio e dintorni, ed. Mondadori, 2009
Vito Mancuso, L'anima e il suo destino, ed. Cortina, 2007
C.M. Martini, G. Verze`, Siamo tutti sulla stessa barca, ed. S.Raffaele, 2009
C.M.Martini, Sporschill Georg, Conversazioni notturne a Gerusalemme, Mondadori, 2008

venerdì 10 luglio 2009

Un approccio diverso contro il nucleare

Con l'articolo 38 del collegato Sviluppo alla Finanziaria 2009 il senato ieri ha approvato l'avvio del processo che rilancia il nucleare in Italia. Sembrerebbe proprio che la strada sia spianata, per avere anche noi la nostra bella centrale di terza o quarta generazione.

Io non sono attivista, di solito non scendo nelle piazze a protestare, credo poi che per scelte del genere la posizione "antagonista" non sia quella vincente.
Abbiamo pero` davanti alcuni anni, prima che i lavori vengano seriamente avviati.
In questo tempo possiamo fare una cosa importante: dimostrare che l'energia nucleare non serve, che abbiamo a disposizione altre fonti piu` efficienti e sicure. Come fare? investendo anche a livello personale in energia alternativa, solare termico, fotovoltaico, geotermico; coinvolgendo e spingendo le istituzioni e le organizzazioni locali (pubbliche e private) nel convertire le proprie fonti energetiche, pianificando gli interventi per il prossimo quinquennio verso una ottimizzazione del consumo energetico e un orientamento differente; contribuendo a favorire la ricerca di fonti e modalita` alternative ( un banale esempio puo` essere il caricabatterie a manovella, oppure eolico ) .
E pubblicizzando quanto possibile queste scelte, per rimarcare che , contrapposta alla cultura accentratrice delle grandi opere destinate a finanziare grossi gruppi industriali, esiste una cultura della persona, attenta ai propri interessi ma anche al futuro dell'intera umanita`.
Pronta si` a dire che un altro mondo e` possibile, ma anche a dimostrarlo con i fatti.

giovedì 2 luglio 2009

Un processo creativo



( creatività e complessità a confronto )


Secondo Jeff Hawkins, nel suo On Intelligence, la creativita` e` un processo continuo, che si esplica semplicemente facendo predizioni per analogie trovate tra il problema oggetto di studio e la memoria invariante dell’individuo ( pag. 183 e seguenti della edizione Owl books, H.Holt & C. ). In ogni momento mettiamo in atto la creatività, per prendere decisioni solo in apparenza banali. Il processo creativo viene pero` riconosciuto tale quando investe alti livelli di astrazione e propone analogie e predizioni inusuali, difficili da realizzare. Questo è possibile a patto di una profonda conoscenza dei concetti correlati al fenomeno o problema oggetto di studio.
Qui sta una delle chiavi del processo creativo.
La conoscenza del contesto, la capacita` di “pescare” dal proprio “database” le relazioni e i collegamenti giusti, sono propedeutici alla comparsa della intuizione e allo scoccare della scintilla creativa.
Durante la lettura di quelle pagine, una immagine parallela ha cominciato a formarsi nella mia mente. Per meglio comprendere il processo creativo, ho chiesto “aiuto” al sito Nuovo e utile, teorie e pratiche della creatività ( http://www.nuovoeutile.it/ ) dove ho trovato che secondo molti studiosi, l’atto creativo si suddivide in alcune fasi (secondo alcuni studiosi quattro o cinque, secondo altri sette ), tra le quali troviamo:
- preparazione: è l’acquisizione della conoscenza, l’entrare nel problema con tutte le competenze pregresse e con l’apertura mentale opportuna, è lo studio;
- incubazione: è la fase di rielaborazione delle informazioni, difficilmente controllabile dalla parte cosciente. In questa fase puo` apparire anche cio` che viene chiamato intimation, la sensazione di essere sulla buona strada;
- illuminazione: il momento dell’ “Eureka!” archimedico, la folgorazione divina in the Blues Brothers ( ma più spesso tanto casino rimane confinato nella mente dello scopritore );
- verifica: è il processo di rendere comprensibile e fruibile la propria intuizione agli altri, oltre che irrobustirla rispetto alle critiche, fornendone basi formali e prove concrete.
Rimando al sito qui sopra per una trattazione più esauriente del tema. Nel frattempo la MIA intuizione prende forma: c’è una relazione tra le fasi del processo creativo e la teoria della complessita`.
Ma un pensiero così ardito necessita di conferme e di una base teorica su cui basarsi, che naturalmente mi manca, data la mia squisita ignoranza su questi come su tutti gli altri campi della conoscenza.
Ricorro allora ad Alberto Gandolfi, nei capitoli di Formicai, Imperi ,Cervelli, ( ed. Bollati Boringhieri) dove descrive la dinamica dei sistemi complessi. Allora qui vi leggo che un sistema puo` passare da uno stato stabile ad un altro di più alto (spesso ma non sempre) livello di complessita` attraverso un processo di perdita dell’omeostasi per evoluzione interna o per grandi fluttuazioni di fattori esterni che influenzano il sistema, generando la catastrofe, ovvero il momento in cui il sistema cambia di stato.
Ma questo non è la descrizione dell’illuminazione creativa, il momento in cui appare nella mente la soluzione cercata? E i risultati che si ottengono non sono forse un livello più alto di complessita` che il “sistema umanita`” riesce a raggiungere.
Siccome pero` sono tutt’altro che esperto, lascio che a raccogliere questo sasso gettato nello stagno siano altri più competenti di me, in grado di confutare questa mia debole tesi con argomenti robusti,
Nel mio piccolo, mi piace pensare che anche questo scritto sia , autoreferenziandosi, frutto di un processo creativo.

venerdì 26 giugno 2009

Un mio racconto a Letteratura Gastronomica

Loredana Limone, oltre ad essere l'anima di Sapori letterari, il laboratorio eno-gastro-letterario che da tre anni "insaporisce" la scena culturale cernuschese, tiene una rubrica di Letteratura Gastronomica su Le guide di SuperEva. Ho avuto l'opportunita` di "passarle" un mio racconto ( il mio unico che parla di cibo ) e lei lo ha pubblicato, in una cornice e con un commento che mi lusingano.... grazie Loredana.
Qui il racconto Rosso e frizzante.

giovedì 25 giugno 2009

Fine corsa

Con la puntata di ieri di Persona e citta` su RCS 939 si conclude per questa stagione la panoramica sulla cultura locale e nazionale. Nella mia limitata esperienza di conduttore che a partire dal 2007 ha affiancato i titolari del programma concentrandosi proprio sugli aspetti culturali ( anche in senso lato ) ho avuto l’onere, ma soprattutto l’onore di dialogare con molti personaggi, cernuschesi e non, che credono che il fare cultura ( teatro, cinema, scrittura, qualsiasi cosa faccia pensare ) sia utile a se e soprattutto agli altri. Ho avuto la fortuna di incontrare persone straordinariamente vivaci ed esuberanti nell’ esporre le proprie convinzioni e altre che ho aiutato (in questo aiutando anche me stesso, perche` non sono mica professionista, di questo mestiere, eh! ) a liberare la propria personalita` e a condividere la proprie idee con gli ascoltatori.
Tanti o pochi, questi ultimi, non lo so, ma non è questo il punto.
Per crescere non si deve mica essere in tanti. L’importante è non essere da soli. E sapere che ci sono alcune decine di persone che ci ascoltano, come ci sono alcune decine di persone che seguono questo blog ( ma fatevi sentire, ogni tanto!) è di conforto e sprone per continuare.
E ora che siamo arrivati al fine corsa del carrello di questa macchina ( per scrivere la voce nell’etere) , possiamo andare a capo, e prepararci per un'altra stagione.
Ne sentirete delle belle. Me lo auguro.

martedì 23 giugno 2009

Persona e Citta`

A RCS 939
Mercoledì 24 giugno ore 19
Letteratura Locale, Pensiero GLOBALE 3a parte
Ospiti in Studio:
Laura Bonalumi e Loredana Limone,
scrittrici cernuschesi
Conduce: Loris Navoni
Replica Giovedì 25 giugno ore 6
( in radio sui 93.9 o in streaming www.rcs939.it )

martedì 16 giugno 2009

Kiowa in concerto

Finalmente un vero concerto a Cernusco!!!
Non perdete l'occasione di ascoltare il rock cernuschese degli anni Ottanta dalla band che ha dominato il panorama musicale della Martesana in quegli anni.

Per il colmo della sfiga, sembra che tutte le cose interessanti dell'estate si concentrino in questo weekend ... che ci vedra` ( obbligato) in tutt'altri ... lidi. Quante cose mi perdo!! spero in un resoconto multimediale...

La forza e la grazia.

È soprattutto l’influenza massmediatica di questi ultimi ( cinquanta ? ) anni a ingenerare nel cittadino medio una idea di ipersemplificazione dei fenomeni e degli accadimenti.
Una delle più evidenti e deleterie conseguenze di questa sfocatura nell’analisi della realtà, che porta alla eliminazione dei particolari, consiste nella incapacità di apprezzare la fatica di fare le cose.
È vero che dalla rivoluzione industriale in poi, realizzare strumenti per l’uso quotidiano, per spostarsi, per migliorare la propria qualità di vita è diventato via via sempre più semplice, più veloce ed economico.
Pero` osservando i comportamenti sociali e interpretando il pensiero comune ci si rende conto che si sono raggiunti livelli di approssimazione e faciloneria dai quali scendere ( o risalire, visto che sono indiscutibilmente segni negativi ) risulta molto difficile.
“Cosa vuoi che sia cambiare il pneumatico alla bicicletta?” Pero` ormai quelli che lo sanno fare e lo fanno sono sempre più pochi.
“Aggiustare un rubinetto? Non capisco perche` chiede tutti quei soldi!” Pero` quando si prova a fare l’intervento da soli si incespica nel diametro della ghiera, nell’avvitare il pezzo, la sigillatura, poi ci sono le perdite – ma non l’avevo stretto bene?
“Quel giocatore non ha fiato!” Ma tutti a usare l’ascensore – benedetta invenzione – perche` fare due rampe di scale fa venire il fiatone.
“ Ho ripreso tutto, adesso lo riporto sul computer e faccio un dvd.” Ma il software è incompatibile, la musica come faccio a sincronizzarla, i risultati…. lasciamo perdere.

Dietro gesti e operazioni in apparenza semplici, e` sempre necessaria forza e competenza



In questo contesto, dove tutto viene appiattito e trova identita` solo sulla schermo di un apparecchio televisivo, trovo spunto dal saggio di danza di mia figlia.
È impressionante quanta energia sia necessaria per dare al movimento del corpo quel senso di fluidita` e grazia che è caratteristica della danza. E se pensate che, tutto sommato, l’impegno richiesto a delle ragazze ad un saggio non sia poi chissa` che sforzo, provate a fare di seguito decine (non dieci, più decine ) di salti di almeno quindici centimetri sul posto, mantenendo la postura e il sorriso. Pochi tra noi riuscirebbero a farlo senza farsi venire il fiatone.

Muscoli che guizzano veloci,
legamenti tesi al limite del dolore,
concentrazione al massimo
per dare movimenti fluidi,
impressioni di leggerezza,
sensazioni di fluidita`.
La danza è finzione.

sabato 6 giugno 2009

Vento

Molti non amano il vento.
Disturba, scompiglia, sbatte le porte, abbatte le piante, spariglia le foglie appena ammonticchiate, evoca mali alla testa, alle spalle, al collo.
Io si.
Si respira, il vento.
Porta aria, il vento. Come sulla cima della montagna quando, superata la cresta, vieni investito dal vento dell'altro versante, cosi` diverso, cosi` fresco.
Disegna le nuvole, il vento. Le muove, trascina,sfilaccia, le accumula negli angoli dell'orizzonte in pannemontate bianche e grigie.
Fa parlare le cose.
Racconta le storie dalle fronde degli alberi, dal piegarsi come onde nei campi, dall'ululato degli spifferi.

Nel vento parla il mondo.

Nel vento parla Dio.


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mercoledì 3 giugno 2009

RADIO BLOG

Stasera a RCS939 ancora RADIO BLOG con i giovani dell'UPG.
Spero che da questa esperienza scaturiscano le risorse per un appuntamento settimanale dell'UPG. Magari da far partire all'inizio del prossimo anno di attivita` ( settembre / ottobre).
Intanto sintonizzatevi sui 93.9 o andate su www.rcs939.it

giovedì 28 maggio 2009

Scrittura gialla

Non mi era ancora capitato di intervistare a Persona e Citta` qualcuno che fa dello scrivere la sua professione.

Quello che Lello Gurrado ha detto dai microfoni della radio e` esattamente quello che ho letto da tutte le fonti che si occupano di scrittura ( creativa e non ): uno scritto e` frutto per l'1 % di ispirazione e per il 99% di traspirazione.

La tecnica e` cio` che permette all'emozione provata dall'autore nel momento del concepimento dell'idea di passare nel miglior modo possibile al lettore. E la tecnica si affina con lo studio, la lettura, e l'analisi critica del proprio lavoro.

Cosa che non fa il protagonista negativo del libro di Lello: "Assassinio in Libreria" (MarcosYMarcos), tutto compreso di se stesso, incapace di vedere al di la` del proprio ego. Certo che competere coi migliori giallisti italiani e internazionali....

Da leggere.

Chiedetelo in Libreria.

mercoledì 20 maggio 2009

Un giovane di 73 anni



Certo, l'immagine a pag. 132 di WIRED di giugno e` suggestiva, pero` l'uomo ( Bruno Murari, Scientific Advisor di STMicroelectronics, ad Agrate - trovate tutto nell'articolo che Wired gli ha dedicato) e` veramente cosi`. Appassionato scopritore di soluzioni, non solo fatte di silicio, da` filo da torcere a menti piu` giovani e scolasticamente piu` preparate di lui .
Ho avuto la fortuna di lavorare con lui per un periodo di un anno circa. Credo che abbia fatto suo il motto di Einstein "L'importante e` non smettere di fare domande".
Ottimo esempio per chi come me si trova, anagraficamente parlando, a meta` del guado.
Soprattutto per il futuro ;-)

martedì 12 maggio 2009

Un ragazzo impegnato



Non pongo molta fiducia nei partiti.
Specie se a guidarli e` una visione ideologizzata della politica, che fa dire l'opposto di quanto dice l'avversario "a prescindere" dalla positivita` o meno della proposta.

Credo che la complessita` umana non si possa categorizzare in schieramenti politici, e che debba prevalere l'attenzione alla persona rispetto ad interessi "vari".

Penso altresi` che ci siano valori dai quali non si deve prescindere e che tali valori debbano essere sostenuti con gli strumenti del dialogo e dell'ascolto anche delle ragioni degli altri.

Credo pero` nelle persone, che quasi sempre fanno la differenza.

E ci sono alcune persone che conosco e che si stanno spendendo per far si` che la politica guardi piu` al bene comune che al bene proprio. E tra questi c'e` Roberto Codazzi, Kuda, che si candida per le provinciali a sostegno di Filippo Penati.

Il mio augurio ( ma e` una certezza ) e` che Kuda possa essere alfiere di una promozione umana in politica cosi` come lo e` stato in questi anni, in Italia e nel mondo, nella vita reale e in quella "seconda" della rete.
( per info : www.kuda.tk )

giovedì 7 maggio 2009

La parola e lo sguardo















Sandro ha la parola.

Penetra nell’anima, attiva emozioni, ti invita a cercare Dio, soprattutto negli altri, anche se sono anni ormai che lo hai dimenticato.

Nelle parole di Sandro c’è tutta la sofferenza e la gioia del seguire Cristo sino in fondo.

Emilio ha lo sguardo.

Negli occhi chiari, dono di famiglia, si ritrova lo sguardo del padre felice per il figlio ritrovato, del padre in ansia alla ricerca di un futuro per i propri figli.

Il suo sguardo spiega l’accoglienza , l’apertura ad un rapporto con gli altri che non è fatto di dogmi, verita` assolute, o di costrizioni, ma solo d’amore.

Nel campeggio continuo che è la sua missione, Emilio conquista i cuori non con le parole, ma con l’esempio e con lo sguardo.

Perche` dico questo?

Perche` mi sento di dissentire in parte con chi afferma che la fede non deve dipendere dall’intensita` dell’emozione, o dall’innovazione posta nell’interpretare un rito , o da una declinazione non del tutto ortodossa dei riti stessi, specie se questi si fanno portatori di tradizione.

È vero, serve una fede adulta, che vada al di la` dei simboli e delle emozioni.

Ma è anche vero che la fede è una alchimia imperfetta tra ragione e cuore, con entrambe le componenti allo stesso livello di importanza.

E la fede si trasmette con le parole e con lo sguardo.



( nelle foto, i fratelli don Sandro e padre Emilio Spinelli )
Appunti
Commento sul mio taccuino ( cartaceo e in web) gli argomenti che di volta in volta mi sembrano più interessanti, con un obiettivo semplice: cercare di migliorare e rendere più chiara la mia visione del mondo. E se questo può aiutare anche voi, ne sono felice.