venerdì 25 giugno 2010

Il pieno di libri

L'estate, tempo atmosferico favorevole o meno, e` iniziata. Ci si aspetta di avere molto piu` tempo per rilassarsi ( anche se nella nostra famiglia pare che l'entropia sia aumentata, e di parecchio, anziche` diminuita ) magari in compagnia di un libro. Nel contributo che mensilmente pubblico come "Curioso" sul giornale parrocchiale (che vi invito a leggere, ho elencato i libri che credo valga la pena portare in vacanza.
Ora pero` elenco, se vi interessa, quelli che portero` io. Non e` detto riesca a leggerli tutti, ci provo.
Una specie di Anobii, senza entrare nel sito.

Iniziamo con due inerenti al tipo di lavoro che faccio.
Il primo e` il recente Design Driven Innovation, di Roberto Verganti. Un sorprendente ( per me) punto di vista sull'innovazione non guidata dal mercato o dalla tecnologia, ma dalla volontà di dare nuovi significati ai prodotti e alle cose.
Ho poi tra le mani Wikinomics di Don Tapscott e A.D. Williams, ormai un classico, che racconta di come la Rete stia cambiando il modo di collaborare e il modo di fare business. Non è l'unico testo che racconta questo, ma è tra i più famosi e credo anche tra i primi.
Per tutt'altra ragione un altro saggio sarà a portata di mano: Il drago come realtà, di Silvana De Mari, l'autrice de L'ultimo Elfo,
Sapete che i draghi sono tra i miei soggetti preferiti... e poi quest'opera scava nei rapporti tra realtà , storia, fantasia, altro argomento che mi appassiona.
Sul tema del camminare, da questi schermi ho già parlato dell'attraversamento dell' Italia Centrale, coast to coast, da parte di EnricoBrizzi con Nessuno lo saprà, a questo, letto a metà, aggiungo Il pellegrino dalle braccia d'inchiostro .
Vorrei poi recuperare il tempo perduto recuperando un testo che avevio snobbato alla sua uscita non perchè non lo ritenessi interessante, ma per una mia idiosincrasia a seguire le hit del momento. Ora, placata l'onda marchettara, è tempo di affrontare L'eleganza del riccio di Muriel Barbery.
Spero bastino a tenere occupata la mente quest'estate.
Dimenticavo.
Se riesco, sottraggo Il teorema del pappagallo di Denis Guedj a mio figlio maggiore, che ce l'ha come libro per le vacanze.
Oltre, naturalmente, alla pletora di fumetti Bonelli e Marvel e DcComics che stanno riempiendo ogni superficie della sua camera.

giovedì 17 giugno 2010

Perche` parlare di innovazione


L'innovazione in buona sostanza e` l'attivare da parte delle aziende di una serie di azioni volte alla sua sopravvivenza o al guadagno di quote di mercato o ancor meglio al raggiungimento della leadership in qualche ambito di business.
Perche` allora mi occupo di innovazione anche in questo blog, che ha la pretesa ( forse un po' troppo ambiziosa, a dir la verita` ) di capire il mondo e che certo non e` un blog aziendale?
Per due ragioni:la prima e` una questione di sopravvivenza: la mia azienda - STMicroelectronics - e` tra le piu` sensibili ai processi di innovazione ( con questo non vuol dire che li adotti sempre ed in ogni caso... ) e l'abilita` di surfare sulle onde della ricerca di nuove soluzioni per creare possibilita` di mercato e` conditio sine qua non per la sopravvivenza nel mondo del lavoro.
La seconda attiene alle motivazioni piu` profonde del creare idee, si concretizza con la domanda che ho posto anche ai colleghi di un gruppo di discussione su Linkedin: qual'e` il fine ultimo dell'innovazione. Perche` non posso credere che a muovere tutto questo ambaradan ( 47 milioni di voci solo per il termine in italiano trovati da uno dei piu` importanti - non il primo - motori di ricerca) sia il puro profitto economico.
Infatti per questo ci viene in soccorso la definizione, in abbozzo, data da Wikipedia: "Innovazione è un’attività di pensiero che, elevando il livello di conoscenza attuale, perfeziona un processo migliorando quindi il tenore di vita dell’uomo. Innovazione è cambiamento che genera progresso umano; porta con sé valori e risultati positivi, mai negativi. Il cambiamento che porta peggioramento delle condizioni non è innovazione: è regresso."

Non e` necessariamente da prendere come oro colato, infatti i linkediani faticano a trovare una sintesi sui temi dell'innovazione, pure, e` questo che mi attira: la possibilita` di raggiungere un livello superiore non solo di qualita` della vita, ma anche di consapevolezza del mondo in cui siamo immersi, attraverso l'elaborazione di nuove idee, finalizzate a dare nuovi significati agli oggetti che ci circondano e a crearne nuovi.




lunedì 14 giugno 2010

Temi ricorrenti nell'innovazione

( appunti stimolati dalle giornate dell' International Forum on Enterprise 2.0 )


Ci sono parole chiave che si odono spesso quando si parla di innovazione ( essa stessa e` una parola che agisce da mantra, cercando di evocare quanto di meglio una azienda e` potenzialmente in grado di fare )
Tra queste le prime sono quelle che classificano l'innovazione in base all'effetto piu` o meno dirompente che ha sul mercato.
  • Innovazione incrementale, dalla quale ci si aspetta solo aggiustamenti rispetto ad una situazione preesistente che da essa non viene intaccata, se non in termini peggiorativi qualora si applichi solo quella a fronte di concorrenti che affrontano il mercato con approcci piu` incisivi.
  • Innovazione tecnologica, sostanziale conseguenza del lavoro di ricerca e sviluppo, che non agisce pero` sui cambiamenti radicali di senso
  • Innovazione multitech: sinergie di funzioni che porta all'innovazione di prodotto/sistema.
  • Collaborazione: parola chiave per l'innovazione di oggi, e` agevolata dagli strumenti di networking, resa indispensabile dal processo di recessione in atto, genera significati che vanno "fuori dai confini" del problema considerato. Miscelare culture diverse in uno spirito collaborativo porta a risultati concreti e vincenti
  • Visione del futuro: non basta una base collaborativa ricca di contributi: e` necessario anche essere consapevoli di quali sono gli obiettivi che si vogliono raggiungere: la corsa allo spazio fu un grande stimolo all'innovazione, perche` era un sogno per molti sulla Terra; la volonta` di sopravvivenza di un gruppo di ricerca a Castelletto di Cornaredo della STMicroelectronics porto` allo sviluppo dei Mems.
  • Coinvolgimento: Tutti gli stakeholder di un progetto devono sentirsi, ed essere, attori del cambiamento. I manager hanno un compito in piu`:devono essere hub tra la rete degli innovatori e quella degli investitori e top executive. il problema non e` la generazione delle idee, ma chi le porta avanti. Devono formarsi in questo ambito dei business leaders che coagulino intorno a se il fermento del cambiamento che diventa innovazione che diventa prodotto che diventa business.

L'avventura dell'oratorio

E` iniziato l'oratorio feriale ( Meno male! come cantava sui gradini della vecchia casa del don -attuale sede della AS Sacer - "secoli fa" il compianto Felice ).
Piu` di novecento bambini e ragazzi distribuiti nei tre oratori cernuschesi per una avventura educativa che non ha eguali, sia per offerta formativa che per organizzazione ( ce la invidiano persino i villaggi vacanze ) e che di fatto, tra genitori e nonni coinvolge l'uno per cento della popolazione cernuschese.
Con buona pace di chi critica don Andrea per l'eccesso di apertura, e` il piu` bel biglietto da visita per la comunita` cattolica, e spesso il primo vero contatto libero ( cioe` non mediato dall'obbligo della frequentazione in funzione dei sacramenti ) di molti ragazzi con la dimensione di comunita`, strumento INDISPENSABILE per costruire nel loro domani tutte le relazioni, la rete per poter crescere e dare il contributo alla societa` in maniera efficace.

Le fondamenta dell'innovazione per il Web 2.0

Potrebbe essere destabilizzante per ingegneri e progettisti software ( faccio parte - piu` o meno - di questa seconda categoria ) sentirsi dire da molte parti che il business vero lo si fa con le relazioni umane, ancorche` mediate dalla Rete.
Perche` le ore passate in laboratorio a provare e riprovare le procedure su un dispositivo che non funziona come si vorrebbe, o cercare di ottimizzare un codice per renderlo piu` veloce ed efficace potrebbe sembrare lavoro inutile.
Invece sono queste le basi per il successo dei social network, dell'informatica distribuita, dell'elettronica che semplifica la vita negli elettrodomestici, auto, strumenti.
Perche` il successo di Facebook o di Twitter ( o piu` prosaicamente, del Home Banking o dell' Unico on Line ) e` possibile anche grazie ai milioni di switch elettronici che ad altissima velocita` reindirizzano i pacchetti di dati che servono al nostro computer per comporre le pagine sul browser.

Perche` se possiamo provare una nuova esperienza di gioco con la Wii e` grazie ai famosi e ormai stracitati Mems ( sensori elettromeccanici ) che la STMicroelectronics ha sviluppato e che stanno prendendo piede ovunque ( avremo presto un guanto per poter immettere dati nel computer, anzi nella Rete, senza tastiera?).
Il rischio che si corre nell'esaltare la rivoluzione culturale in atto con l'avvento di quello che e` chiamato Web 2.0 , e` di mettere in secondo piano i motori di questa rivoluzione, che e` e deve essere cambio del paradigma della comunicazione, ma che no puo` fare a meno di tutti quegli uomini-artigiani che costruiscono l'innovazione dal basso, non solo in senso gerarchico.
Appunti
Commento sul mio taccuino ( cartaceo e in web) gli argomenti che di volta in volta mi sembrano più interessanti, con un obiettivo semplice: cercare di migliorare e rendere più chiara la mia visione del mondo. E se questo può aiutare anche voi, ne sono felice.