catalizzare
[ca-ta-liz-zà-re] v.tr. [sogg-v-arg]
1 chim. Provocare una catalisi: c. una reazione
2 Dotare qlco. del dispositivo di catalizzazione: c. un motorino
3 fig. Attrarre, concentrare: c. l'attenzione
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Nel processo di scrivere ( per essere pubblicati) si muovono due pulsioni, almeno. La prima e` la volonta` di veicolare un pensiero che si ritiene degno di essere diffuso, che possa essere di interesse per altri, o di conforto, o di svago. La seconda spinta e` data dall'ego imponente che ogni scrittore ha, anche il piu` timido, che si tramuta in ansia di voler essere letti. Dunque ogni pubblicazione e` insieme atto di egoismo e generosita`. A questa legge non sfuggo, come testimonia la mia campagna su FB per spingere ad acquistare e leggere la mia ultima raccolta di racconti raggruppati sotto quel titolo evocativo ( e molto markettaro) di "Le scale della casa del prete".
Non sfuggo, anche se l'intero guadagno ( detratte le spese) va come contributo alla realizzazione del nuovo edificio oratoriano.
Pero` non immaginavo che il coinvolgere alcuni giovani nell'aiutarmi a realizzare la presentazione e a promuovere l'acquisto del libro potesse scatenare una serie di idee e di iniziative che travalicano le intenzioni iniziali. Iniziative di cui parleremo quando i dettagli saranno maggiormente definiti.
Intanto vi bastino questo paio di foto e una considerazione:
La considerazione, facile, e` che spesso basta essere in grado di fare da catalizzatore, stimolare la creativita` e l'entusiasmo dei giovani ( ma anche di chi e` giovane ... dentro), e una cascata di idee e di iniziative si sviluppano e arricchiscono l'impegno quotidiano di chi crede che, nonostante tutto, vale la pena spendersi per costruire un mondo un po' piu` bello.
Credits per le foto: Giancarlo Melzi (?)
RispondiEliminami toccherà leggerlo allora :) (ottima la citazione da Qoelet)
RispondiEliminaCondivido non totalmente la tua analisi. O meglio, ci sono altri aspetti. Fin quando si tratta di cose e valutazioni personali, anche se riguardano un fatto più ampio si, sono d'accordo. Ma se si vuole raccontare o come tu dici "catalizzare" un "bene comune" come può essere la vita e le persone dell'Oratorio (o di qualsiasi esperienza collettiva religiosa, sociale, politica ecc.) penso che prima di "partire" andrebbe esplorata la fase "comunitaria" previo ascolto-consenso-dissenso allargato. Costruire una "casa" insieme è più difficile, meno gratificante, certamente più entusiasmante che essere manovale-muratore e capomastro insieme. Certamente l'iniziativa individuale è fondamentale, essenziale. Il coinvolgimento comunitario aggiunge qualche cosa di più che mi è difficile spiegare. Ho in testa e ci lavoro su da tempo un'idea simile alla tua, più mirata ad una storia fotografica e di personaggi umili. Parto comunque, vista l'impasse che ci attanaglia? Faccio da "catalizzatore"? Promuovo l'aspetto comunitario? Scelgo l'individualismo? E le risorse dove trovarle?
RispondiEliminaCapisco e sono d'accordo con te nella gestione della cosa pubblica ( in senso allargato, che appartiene o che e` di uso ad una comunita` , chiesa inclusa) e` necessario il consenso in senso democratico. Pero` anche li` ci sono gli "attrattori" che hanno un'idea intorno alla quale si stringono altri, o sono leader, o fanno da "hub"- centri di smistamento- nelle relazioni. La parte individuale anche nelle comunita` ha un aspetto molto rilevante.
RispondiEliminaPero` - e forse non mi sono spiegato - quello che mi continua a stupire e` che magari lavori anni per costruire qualcosa e non ci riesci, poi improvvisamente basta una idea piccola e da essa ne scaturiscono altre ( nella teoria della complessita` sarebbero eventi catastrofici, un po' come l'ultimo granello posto in cima ad un cumulo di sabbia scatena una frana ). E la cosa che consola ancora di piu` e` che le idee a cascata vedono coinvolti i giovani, dipinti troppo frettolosamente come insipidi e bamboccioni... forse perche` gli adulti non li hanno saputi indirizzare.
Comunque, Sergio, non finiro` mai di ringraziarti per la ripresa video e per il montaggio pieno di sorprese.