Ieri ho assistito alla seconda giornata dell'Innovation Forum 2008, Milano, ( http://innovationforum2008.blogosfere.it/) che continua sino a sabato.
Ci sono andato per una serie di motivi:
- capire il movimento intorno all'innovazione, almeno in italia
- guardare in faccia alcuni dei presunti protagonisti dell'innovazione
- confrontare la nostra esperienza con alcune realtà dove viene applicata la telemedicina e che avrebbero presentato la loro esperienza
La mattina, noto che su Nova24, inserto settimanale proprio su ricerca, innovazione, creatività, c'è un articolo sull'evento e sulla posizione italiana rispetto alla innovazione. Guarda caso viene citata la ST per il suo prodotto ad oggi più famoso: l'accelerometro della Wii ( poi scopro che è una citazione dall'executive summary del rapporto sull'innovazione redattoda ICT, organizzatrice dell'evento ).
L'evento clou dela giornata è la presentazione di Don Tapscott, CEO di NewParadigm e co-autore di "Wikinomics, how mass collaboration changes everything"( http://www.wikinomics.com/) un libro sulle nuove frontiere del web Nella sua presentazione da guru( tipico degli americani invitati in italia) sostiene che I quattro elementi del cambiamento sono:
1) Il Web 2.0, ovvero l'utilizzo della rete non più legata al PC, fruizione di contenuti libera, contribuzione alla realizzazione degli stessi, servizi su web, ...
2) la net generation: ovvero I giovani che vivono l'esperienza del web con la stessa naturalezza con cui quelli della mia generazione vivono il telefono o la TV
3) una rivoluzione sociale, perchè il web è collaborazione e permette a gruppi di persone anche molto lontane tra lori di autoorganizzarsi
4) una rivoluzione economica, non solo per I singoli ma anche per le imprese, I cui confini si espandono grazie alla rete e I cui modelli di business sono in continuo cambiamento.
Dei primi due punti siamo tutti consapevoli, anche se spesso nel rapporto del mondo giovanile con le nuove tecnologie i media evidenziano solo gli aspetti più deleteri. Degli altri due solo alcune voci fuori dal coro osano parlarne ( ma stanno aumentando ). Forse perchè i detentori dei vecchi media ( tv, giornali) si sentono in posizione instabile e cercano fino all'ultimo di mantenere il potere...
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