domenica 26 gennaio 2014

Sentiero


 


Una  marmotta.

Ce ne sono tante su al rifugio. Neppure troppo timide. Guardano gli alpinisti con curiosità, senza paura.

Nemmeno questa sembra impaurita. Rallento il passo,  la fisso.

Adesso si alza in piedi e fischia.

Invece niente, continua a guardarmi, si volta e, mostrandomi il didietro che sembra quello di una vecchia signora  sovrappeso, si eclissa tranquilla dietro una roccia.

Proseguo il cammino, guardandomi intorno.

Il cielo è del tutto sgombro ora.  Dopo il grigio opprimente di ieri e il temporale  della notte fa bene vedere un po'  d'azzurro.  Nei prati gli scarponi si imbrattano,  sollevando schizzi di acqua sporca.

Le rocce delle montagne di fronte luccicano alla luce violenta. Si direbbero fatte d'acciaio, come lame di spade conficcate nella terra.

Un punto nel cielo, forse un'aquila. 

Il cielo è proprio azzurro, quassù.  Niente a che vedere con il pallido  della pianura.

Niente a che vedere con Milano.

Proprio azzurro...

Supero un dosso del terreno, e vedo una figura appoggiata ad un masso.   Mi avvicino. Lo riconosco.

È  quel tipo che ho incontrato al rifugio...
 
 

Il resto del racconto lo trovate su Alta Via, la raccolta disponibile in e-book presso i maggiori book-store ( un link anche in questa pagina).

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Appunti
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