La frase per esteso è
Ex Umbris et Imaginibus in Veritatem
ed è riportata come epitaffio sulla tomba del cardinale.
Trovata per caso, mi ha molto colpito per la sua valenza universale.
Perchè l'uomo vero non è quello che non deve chiedere mai, ma quello che sempre chiede, sempre si interroga, sempre ricerca.
La vita, dunque, come una continua ricerca:
- di senso, perchè interrogarsi sulla propria natura, sul destino che ci pone in questo mondo, e sul cosa ci potrebbe riservare il futuro. fa parte dell'essere propriamente umani,
- di verità, perchè solo una visione onesta, limpida, ragionata della realtà nella quale siamo immersi ci permette di coglierne appieno la bellezza.
Che si tratti temi religiosi o scientifici, esistenziali o pratici, siamo sempre in ricerca.
Per questo ho voluto che la ricerca in senso lato fosse il motivo ricorrente nel lavoro che un po' spavaldamente sottopongo alla pazienza di chi ha la bontà di leggermi.
Nel romanzo Ex Umbris il codice nascosto si narra di sfide aperte e raccolte da chi apparentemente non parrebbe adatto al ruolo, di rompicapi metafore dei problemi che quotidianamente ci attanagliano. E la fiction si immerge nella meravigliosa autentica avventura della Calcolatrice Elettronica Pisana, vanto poco conosciuto della storia della Ricerca e della Tecnologia italiane.
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