Di questo si era consapevoli sin dall’alba dei tempi, da quando il Signore pose l’uomo sopra tutte le creature ( “Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse” Genesi 2,15 ) non come dominatore, ma come custode.
Ma tra la lettura dei Sacri Testi e il rendere operativa questa responsabilita` il passo non e` mai stato breve, e sin da quei tempi lontani l'uomo ha plasmato l'ambiente a sua immagine, spesso con risultati catastrofici, quali la desertificazione di ampie zone della Terra con la pastorizia intensiva.
Forse l’eccessiva fiducia nel progresso ( resta da capire cosa si intende per progresso) ci ha fatto dimenticare il nostro ruolo di custodi, che pero` possiamo recuperare diffondendo il rispetto per la natura e un modello di sviluppo piu` armonico.
Ci si dimentica che la nostra Terra e` una esperienza unica in questo angolo di Universo centrato sul Sole. La vita e` abbondante sulla Terra tanto quanto assente ( o scarsa ) sul resto del Sistema Solare. Non sappiamo dire nel resto dell'Universo, ma non e` certo facile trovarla.
Dunque dobbiamo rassegnarci a vivere su questa Sfera ancora per parecchi anni, meglio trattarla bene.
Certo nel contesto delle vacanze, che ci portano in luoghi dove preponderante e` l’influsso degli elementi e della natura, ( anche nelle spiaggie più affollate, la linea d’orizzonte del mare è il segno inequivocabile della potenza del creato) una meditazione guidata da alcuni titoli potrebbe risultare fruttuosa.
Si puo` cominciare da un punto di vista che quando fu annunciato, tre decenni fa, rivoluziono` il modo di intendere l’ecologia, quantomeno dal punto di vista mediatico. L’organismo Terra e` descritto in Gaia, Nuove idee sull'ecologia, di James Lovelock, promotore di quegli studi annuali sullo stato del pianeta ora sotto l’egida del WorldWatch Institute. Quest’anno lo State of the World 2011. Nutrire il pianeta, edizioni Ambiente, presenta una analisi delle risorse alimentari della Terra, delle conseguenze di un cattivo uso e delle prospettive per il futuro.
Futuro tutto da disegnare, secondo i cristiani, secondo un’ottica che veda l’uomo al centro, ma con un orizzonte ampio quanto l’intero Creato. E’ quanto ci viene descritto in Ecologia ambientale ed ecologia umana. Politiche dell'ambiente e Dottrina sociale della Chiesa, da consigliare agli attivisti ambientali per l’apertura di una diversa prospettiva rispetto alle rivendicazioni a loro care.
Se però la saggistica risulta un po’ difficile da digerire, specie sotto l’ombrellone o all’ombra di un larice, si può ricorrere alla narrativa.
Ecco allora un classico come L’uomo che piantava gli alberi, del 1953, attualissimo, di una semplicità disarmante nella narrazione di un uomo controcorrente, che ridà dignità ad una valle e all’umanità con un lavoro incessante e umile.
Poi, se amate le atmosfere aspre e evocatrici di magie millenarie e se già avete letto i miei racconti :-) , fa per voi Mauro Corona, che con tutta la sua produzione dallo scrivere rozzo ma sincero racconta soprattutto Le voci del bosco.
Libri come atti d’amore per la Terra, anche perché è l’unica che abbiamo.
Si puo` cominciare da un punto di vista che quando fu annunciato, tre decenni fa, rivoluziono` il modo di intendere l’ecologia, quantomeno dal punto di vista mediatico. L’organismo Terra e` descritto in Gaia, Nuove idee sull'ecologia, di James Lovelock, promotore di quegli studi annuali sullo stato del pianeta ora sotto l’egida del WorldWatch Institute. Quest’anno lo State of the World 2011. Nutrire il pianeta, edizioni Ambiente, presenta una analisi delle risorse alimentari della Terra, delle conseguenze di un cattivo uso e delle prospettive per il futuro.
Futuro tutto da disegnare, secondo i cristiani, secondo un’ottica che veda l’uomo al centro, ma con un orizzonte ampio quanto l’intero Creato. E’ quanto ci viene descritto in Ecologia ambientale ed ecologia umana. Politiche dell'ambiente e Dottrina sociale della Chiesa, da consigliare agli attivisti ambientali per l’apertura di una diversa prospettiva rispetto alle rivendicazioni a loro care.
Se però la saggistica risulta un po’ difficile da digerire, specie sotto l’ombrellone o all’ombra di un larice, si può ricorrere alla narrativa.
Ecco allora un classico come L’uomo che piantava gli alberi, del 1953, attualissimo, di una semplicità disarmante nella narrazione di un uomo controcorrente, che ridà dignità ad una valle e all’umanità con un lavoro incessante e umile.
Poi, se amate le atmosfere aspre e evocatrici di magie millenarie e se già avete letto i miei racconti :-) , fa per voi Mauro Corona, che con tutta la sua produzione dallo scrivere rozzo ma sincero racconta soprattutto Le voci del bosco.
Libri come atti d’amore per la Terra, anche perché è l’unica che abbiamo.