Il concetto di digitale deriva da "digit" ovvero dito, nel senso della discretizzazione della realta` compiuta nell'atto del contare, che e` uno dei primi processi che la mente umana ha fatto nel tentativo di categorizzare l'universo che lo circonda. Dunque l'enumerazione di cose, complici le nostre dita - che hanno determinato la numerazione decimale, ma anche quella a base dodici , usando le falangi di una mano escluso il pollice - e` stata la prima digitalizzazione della realta`.
Comportamento di un transistor - dato che a 0 Volts resta spento mentre ad una tensione maggiore (5 V per esempio) si accende, si puo` ricondurre il suo comportamento analogico ad uno binario. |
Esempio di calcolatore analogico: il regolo calcolatore |
Esempio di calcolatore analogico per problemi astronomici |
Quando ci riferiamo al mondo digitale parliamo pero` di una elaborazione ( una discretizzazione , il piu` delle volte appunto con strumenti a logica binaria, quindi digitale ) di un mondo che e` essenzialmente analogico.
Perche` nel nostro mondo non c'e` solo bianco o nero, ma infinite sfumature di grigio ( non solo cinquanta ;-).
L'universo si comporta seguendo leggi che solo in condizioni particolari riusciamo a discretizzare, ma che il piu` delle volte assume comportamenti caotici.
Le relazioni tra persone, perlopiu`, sono fortemente dinamiche, non sempre riconducibili a stati discreti di assenso/diniego, appartenenza/esclusione, dialogo/chiusura.
L'universo e` dunque analogico.
Vero?
Se esaminiamo l'infinitamente piccolo, il subatomico, ( o meglio, se leggiamo quello che altri - giganti della scienza - hanno scoperto e divulgato) ci accorgiamo che il comportamento delle particelle non e` continuo, ma discreto: gli elettroni si possono muovere intorno ad un atomo solo in orbite a determinati livelli energetici. Tutte le scoperte fisiche successive, nel campo della fisica ma non solo, sono costrette a tenere in debita considerazione questa teoria.
L'universo dunque e` discreto?
Cosa trarre infine da questo?
Credo si possa sviluppare una considerazione di metodo. Siamo portati a classificare ogni informazione, ogni evento, come buono o cattivo, falso o vero, interessante o non degno di attenzione. E` nella nostra natura, si e` sviluppato nella nostra evoluzione questa necessita` di comprendere cio` che e` bene e cio` che e` male. Ma questo andava bene nei confini della nostra esperienza sensibile. In un mondo che svela la sua complessita` man mano che la scienza progredisce, le categorie antiche non sono piu` sufficienti. La capacita` di discernimento e le azioni che vogliamo intraprendere devono essere prese in base a categorie di giudizio che e` bene ricordare, sono sempre piu` fluide e obbligate a tener conto della complessita` nella quale siamo immersi.
Tenerne conto non implica di riuscire a fare le scelte giuste. Perlomeno ci si deve provare.
Giusto o sbagliato? Destra o sinistra? Bene o Male? |
L'ho trovato molto interessante..complementi..
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