Abbiamo cavalcato la cometa, come in certi fumetti degli anni 50.
Abbiamo, inteso come umanità, perchè il lavoro "sporco" se lo sono fatto i tecnici e gli scienziati che hanno dedicato a questo progetto più di ventanni di lavoro. Nelle dichiarazioni a commento dell'avvenuto aggancio del Lander Philae alla cometa, un dirigente ha affermato che, specialmente quando si ha successo, tutto sembra così semplice.
E' una percezione che ci accompagna sempre, nei confronti di ogni oggetto tecnologico. Ci si dimentica quanta competenza, quanto studio sia necessario, per realizzare un qualsiasi manufatto, dai più complessi come i telefoni cellulari a quelli che appaiono quasi banali nella loro semplicità, come lo scatto libero nella bicicletta.
Eppure la progettazione di un oggetto non vede solo riversate le competenze tecnico-scientifiche di chi lo ha realizzato, ma anche del lavoro precedente, che ha fornito quel substrato di conoscenza dal quale ha potuto evolvere.
I successi dell'umanità dipendono dal fatto di essere saliti sulle spalle dei giganti che ci hanno preceduto, come ebbe a dire Isaac Newton.
Siamo debitori agli scienziati di oggi e di ieri del progresso tecnologico che abbiamo letteralmente tra le mani. Quando ci dedichiamo al prossimo stupido giochino sullo smartphone, cerchiamo di ricordarcene.
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