A dare retta a quella letteratura leggera delle riviste che si vogliono dare una impronta ecologista, pare che sia di gran moda il forest bathing o il shinrin-yoku ovvero quelle pratiche di camminare immersi nella foresta per guadagnarci in salute e consapevolezza.
Di per sé non sono pratiche del tutto esotiche, il sentirsi tutt’uno con il mondo della foresta è qualcosa che avviene in modo spontaneo, appena ti trovi all’ombra di giganti verdi i cui tronchi sembrano colonne di una cattedrale naturale.
La spinta a riscoprire un rapporto immediato con la natura ( nel senso di non-mediato, diretto) credo sia intrinseca nella personalità umana, anche se spesso soffocata dalla abitudini e dalle sovrastrutture culturali.
In montagna ( non solo, in ogni realtà geografica) un modo semplice, immediato per sentirsi in armonia con il creato, senza necessariamente ricorrere ai sofismi new age o alle suggestioni delle pratiche olistiche e biodinamiche, é senza dubbio andare per sentieri.
Oltre ai benefici del camminare in se, sia sulla fisiologia che sulla psiche, seguire sentieri significa fruire di paesaggi naturali di cui possiamo apprezzare i dettagli oppure, nel caso ad esempio di percorsi impegnativi, lanciare una sfida ai propri limiti, o ancora, prendere consapevolezza che stai camminando seguendo le orme di chi ti ha preceduto.
A meno che tu non sia un esploratore o un alpinista esperto, infatti, difficilmente traccerai nuovi sentieri, aprirai nuove vie. La maggior parte di noi, escursionisti o semplici villeggianti, percorre sentieri disegnati da altri, tracciati spesso per necessità , a volte vecchi di centinaia di anni.
Sono i sentieri della transumanza, della conduzione delle bestie ai pascoli alti, sono i percorsi delle merci negli anni faticosi del Medioevo, la Via Mercatorum, la strada Priula, sono i sentieri segreti degli spalloni, o i percorsi dei pellegrini verso le cittá sante di Roma e Santiago, sono le vie di collegamento tra i borghi, o i percorsi di caccia. In questo sistema circolatorio del nostro territorio scorrono i viandanti, i curiosi, i camminatori esperti e i passeggiatori occasionali.
Cammini, e senti l’ ereditá della storia che è passata da quelle strade, svelarsi le leggende nate dalle emozioni scaturite su quei passi.
Cammini, e ricevi una lezione di umiltà. Non sei il primo e nemmeno il più bravo. Altri prima di te hanno scavato nella roccia, posato pietre, liberato il sottobosco, calpestato la terra.
Cammini, e ti senti grato dell’ impegno dei tuoi avi, e nel seguire le loro strade ti senti parte di quella meravigliosa umanità che ha percorso, passo dopo passo, tutte i sentieri del mondo.
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