Controcorrente 
L’idea di innovazione non passa (sempre) dalla tecnologia
E' pensiero comune che l’innovazione debba passare sempre da un avanzamento tecnologico, da una incremento della complessità del sistema, o dalla definizione di nuovi mercati o utilizzatori. Certamente questi fattori sono scatenanti per molte innovazioni, ma non sempre sono necessari alla riuscita di un percorso innovativo.
Un’idea, anche brillante, non può trasformarsi in innovazione se si limita a esplorare oltre i limiti determinati dai prodotti, servizi, soluzioni attuali, senza aver bene presente le implicazioni sociali, oltre che di mercato, che questa nuova idea porta con sé.
Al netto delle competenze tecniche e organizzative, è proprio la visione del mondo e l’identificazione delle possibili strade che un’innovazione può percorrere a determinarne o meno il successo.
Esemplare in questo senso è la storia di VAIA, una startup nata dal dramma dell’ottobre 2018 , quando una tempesta di proporzioni catastrofiche, con venti sino a 200 km/h distrusse decine di migliaia di ettari di foresta.
L’intuizione dei fondatori fu quella di creare:
- un prodotto utile, una cassa amplificatore passiva, dai suoni caldi ottenuti dal legno di abete rosso. 
- un oggetto di design, un cubo che esalta la naturalità del legno 
- un simbolo di rinascita, dato che associato all’acquisto c’è la piantumazione di un nuovo albero. 
L’apporto tecnologico è sul processo, sul marketing, mentre le competenze artigianali e di design realizzano un prodotto originale e facilmente identificabile.
I creatori del progetto VAIA hanno saputo trovare un punto di convergenza tra impatto sociale, presenza nel marketing, sostenibilità e inventiva: la ricetta perfetta dell’innovazione.

 
