venerdì 18 aprile 2008

Note a margine alla realizzazione del LHC




“Con il calcolatore si possono effettuare con una certa approssimazione alcune delle operazioni che può fare il cervello, ma non la maggior parte di esse e certamente non le più importanti.
Comunque se anche si potesse effettuarle tutte, ci sarebbe da spiegare l’anima, e al riguardo i calcolatori non hanno niente da dirci.”
Douglas R. Hofstadter, in Godel, Escher, Bach, un eterna ghirlanda brillante, 1979





Da sempre l’uomo, nell’osservare e studiare la natura per risolvere problemi pratici e di sopravvivenza, guarda ad essa per rispondere non solo al come, ma anche al perché:
“più l'uomo conosce la realtà e il mondo e più conosce se stesso nella sua unicità, mentre gli diventa sempre più impellente la domanda sul senso delle cose e della sua stessa esistenza.” ( Giovanni Paolo II, enciclica Fides et Ratio ).
La fisica, nello specifico, è la disciplina che viene interpretata come quella più vicina a dare risposte sull’esistenza di un Altrove che potrebbe essere quel Dio che l’uomo ricerca. Questo perché gli scienziati che svelano i misteri della materia , quindi dell’infinitamente piccolo, e con essi spiegano l’evoluzione dell’universo ( quindi dell’infinitamente grande) appaiono come Prometeo mentre ruba il fuoco agli dei: eroi nella ricerca dell’assoluto.
Perché di assoluto si tratta quando si parla del LARGE HADRON COLLIDER, il grande acceleratore di particelle del CERN che ha soppiantato il LEC nel sottosuolo di Ginevra e dintorni.
Lo scopo di questa macchina è di sparare grappoli di protoni su una circonferenza di 27 Km e far sì che collidano con altri protoni che girano in senso contrario, sviluppando energie pari a 7 TEV (Tera Electron Volt) ( è l’energia che sviluppa un mosca che vola, ma concentrata nello spazio un miliardo di volte più piccolo la fa diventare una quantità spaventosa). Questo dovrebbe permettere agli scienziati ( molti italiani ) di esplorare i confini della conoscenza, completando quella spiegazione di come è fatto l’universo conosciuta come Modello Standard.
In questo modello ci sono delle lacune:
Cos’è la massa?
Perché il 95% dell’universo è fatto di materia oscura?
Perché l’antimateria è così poca?
Lanciando i protoni a velocità prossime a quelle della luce ( attenzione, di solito sono fotoni ed elettroni – molto più piccoli - a raggiungere quelle velocità, i protoni se ne stanno buoni buoni nel nucleo dell’atomo) e facendoli cozzare tra loro i tecnici del CERN sperano di creare nuove particelle ( il bosone di Higgs ) e studiandone le caratteristiche confidano di trovare risposte alle domande di cui sopra. (la mia è, ovviamente una banalizzazione dei concetti: per una trattazione più scientifica e rimandi a documenti guardate queste pagine di Wikipedia)


Sembrerebbero domande peregrine per chi come noi è costretto a vivere la concretezza del quotidiano ma, a parte le ricadute tecnologiche ( si ricordi che il World Wide Web , ovvero il modo di gestire i contenuti informativi attraverso la rete Internet , nasce al CERN ) , tale ricerca risponde al bisogno innato dell’uomo di conoscere nel profondo, senza fermarsi alle apparenze, le cose intorno, per meglio comprendere il suo ruolo nell’universo.
Credo dunque che tentare di rivelare la vera natura della materia, sia un tentativo “laico” di cercare la Verità, al di là delle coltri e degli ostacoli dovuti alla nostra “finitezza”.
Del resto pare che Einstein affermasse: “quello che mi interessa è conoscere il pensiero di Dio, il resto sono dettagli”.




“Il cielo e la terra dunque ti contengono, dato che tu li riempi? O tu li riempi, ma ancora ne resta, perché intero non ti contengono? E allora dove riversi tutto ciò che, dopo aver riempito il cielo e la terra, resta di te? O forse non hai bisogno di essere contenuto, tu che tutto contieni, dato che le cose che riempi è contenendole che le riempi?” ( S.Agostino, Confessioni )

Nessun commento:

Posta un commento

Appunti
Commento sul mio taccuino ( cartaceo e in web) gli argomenti che di volta in volta mi sembrano più interessanti, con un obiettivo semplice: cercare di migliorare e rendere più chiara la mia visione del mondo. E se questo può aiutare anche voi, ne sono felice.