mercoledì 21 maggio 2008

La strada stretta 2

L'avevo già detto in un mio post precedente sugli OGM, ma il concetto vale anche per l'energia e lo ribadisco ora: posto anche che la scelta nucleare si priva di pericoli ( ma vista l'intrinseca complessità degli impianti, non c'è nessuna garanzia) , posto che gli ingenti investimenti richiesti permettano ritorni economici sostanziali ( e anche questo non è per niente garantito) , perchè ci vogliamo ostinare a non adottare un comportamento virtuoso e a procrastinare quelle azioni che, certamente, permetteranno di lasciare ai nostri figli un mondo più pulito?
Sono perfettamente in sintonia con l'intervento del presidente di WWF Italia Enzo Venini che in un articolo su Corriere Economia di lunedì scorso critica fortemente il rilancio del nucleare che , in barba alla scelta del referendum del 1987, e in base ad una presunta maggiore sicurezza degli impianti, i nostri potenti di turno vogliono imporre.
In sostanza il WWF pone questi punti di discussione:
1) il nucleare non è fondamentale perchè copre solo il 6.3 % del fabbisogno di energia mondiale e tale percentuale non cambierà sostanzialmente per i prossimi 30 anni
2) la presunta autosufficienza energetica italiana in caso di realizzazione di centrali è vanificata dal fatto di non avere sul territorio il carburante necessario, cioè l'uranio
3) il costo dell'energia sarebbe comunque elevato
4) al di là del rischio di contaminazione radioattiva, non è per niente garantito che la centrale sia ad emissioni inquinanti pari a zero.

La proposta del WWF , che mi trova del tutto concorde, è la strada stretta del risparmio energetico, della decentralizzazione della produzione e dell'uso delle energie rinnovabili.
Un modo diverso di intendere l'uso dell'energia. Soprattutto un modo diverso di intendere il nostro ruolo su questo pianeta.
Non solo per noi: per i nostri figli.

1 commento:

  1. Che il nucleare sia un business da spartire politicamente (a DX o a SX indifferentemente) e` cosa nota. Gia` Grillo si e` espresso a suo tempo, mostrando sostanzialmente i dati che mostri in questo articolo.

    Un grosso problema e` sicuramente sull'informazione. Se tutti gli italiani sapessero che il nucleare e` praticamente inutile, a nessuno verrebbe in mente di proporlo.

    Di pari passo va la faccenda rifiuti, orchestrata ad arte tra mezzi di comunicazione e forze politiche (per non dire altro...).
    Ci ritroveremo con una sfilza di inceneritori in men che non si dica. Un gran bel business anche questo...

    E` evidente che la soluzione e` il risparmio. Nell'enegia come nei rifiuti. Ma la nostra societa` non e` strutturata per "andare al risparmio" anzi! La societa` occidentale (e presto anche quella orientale) e` basata sull'economia che si alimenta con una continua crescita, che necessita di un continuo utilizzo di risorse.
    Un modello antiquato e suicida.

    Difficile dire cosa ci riservera` il futuro.
    I 2 estremi sono: da una parte un rinsavimento, che secondo me verra` dalla base, che ci portera` a riconsiderare i valori primari della vita.
    Dall'altro estremo, il nostro modello economico ci portera` ad un collasso, con pesanti conseguenze sulla vita di tutti noi e del pianeta stesso. Un po' come la bolla speculativa in borsa nel 2000: tutti sapevano che c'era, ma nessuno aveva il coraggio di invertire la rotta fin quando ad un certo punto e` scoppiata, bruciando quantita` di soldi in un attimo. Poco bello.

    Chi vivra` vedra`... :-)

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