Vorremmo che la nostra vita scorresse liscia, senza intoppi, senza ostacoli che ci costringano a deviare o a rallentare il flusso costante, che ci obblighino a riflettere sul cammino che stiamo compiendo. E concepiamo le provocazioni solo se rafforzano questo falso senso di sicurezza.
Se invece, come la chiesa gonfiabile a Cagliari, posta in un contesto, la spiaggia, che e` simbolo della spensieratezza, ci costringono a mettere in discussione il senso di quello che facciamo, allora si reagisce: "Qualcuno ha ironizzato, altri hanno protestato. I primi sono come quel tizio che, al cospetto di un dito che indica la luna, si ferma a guardare il dito. I secondi sembrano dimenticare che, senza il dito che la indica, non c'e` nessuna luna da guardare" ( Fabrizio Rondolino in Donna Moderna di questa settimana ).
Abbiamo paura di farci frenare, di venire abrasi dalle ruvidezze della vita. Ma, come quando si impara ad andare in bicicletta, e` solo dopo essersi sbucciato i ginocchi che si ha veramente imparato.
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