domenica 20 luglio 2008

Solitudini e coincidenze


Come ho gia` detto, diffido dei best sellers, preferisco che l'onda mediatica si plachi per capire se sul fondo resta qualche cosa di veramente concreto. Ovvero se un libro resiste alle mode e la sua validita` si conferma al di la` degli enunciati pubblicitari.


Non sempre pero` e` cosi`: a volte un particolare, una frase ci spingono all'acquisto piu` del contenuto. Ed e` stato il caso de La solitudine dei numeri primi, titolo accattivante e autore pure. Sta di fatto che me lo sono portato al mare, e nei pochi momenti liberi dall'assillo del figlio minore sono anche riuscito a concluderlo.
Mi sono accorto che la matematica, a dispetto del titolo, c'entra ben poco con il romanzo, piuttosto e` un libro per pedagogisti e psicologi, perche` sonda nella crescita soprattutto mentale dei due protagonisti.

Per coincidenza proprio in quei giorni nella localita` dove ero in vacanza e` venuto Paolo Giordano a presentare il suo lavoro: la cosa singolare ( e quella meglio sfruttata dal meccanismo mediatico ) e` che un libro del genere lo vedresti partorire da uno della generazione dei quarantenni, non da un simpatico ventiseienne fisico teorico, dottorando, non affetto da divismo, forse anche un po' a disagio nei panni di "autore del momento".

Se posso muovere un appunto al libro, e` che mi sarei aspettato, visto il percorso personale dell'autore, una maggiore sperimentazione nel linguaggio, un maggiore coraggio nel cercare uno stile piu` personale.
Ma questo non toglie nulla alla validita` del libro, che tocca, senza forzature, temi importanti da considerare per cercare di comprendere o almeno sforzarsi di farlo, le nuove generazioni, di ieri e di oggi.

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