Ho scoperto quasi casualmente della morte di un mio ex compagno di scuola, Sergio Colzani. Se non fossi passato dal suo comune di residenza in questo periodo non lo avrei mai saputo. Con lui, come con altri compagni, i contatti si erano persi pochi mesi dopo la fine della scuola.
Ho poi scoperto, da un giornale locale, che era un apprezzato insegnante di musica, conosciuto in molti dei paesi qui intorno.
All'epoca della scuola era un mattacchione che si prestava a scherzi e battute, e che amava più suonare la chitarra che dedicarsi alle materie scientifiche che tanto angustiavano molti di noi.
Quante vite preziose incrociamo durante l'arco della nostra vita. Vite che ci sfiorano, delle quali non riusciamo a cogliere la bellezza, vite importanti, non per il ruolo o perchè in grado di fare cose grandi, ma perchè tutte fili di una trama che si compone più in là, nel tempo e nello spazio.
Sono stato un allievo, avevo 28 anni, di Sergio nel '98/99. Era il primo corso di chitarra qui in paese e aveva anche un buon successo per essere all'inizio. Quello che so della chitarra l'ho imparato da lui e posso confermare la sua passione, l'amore per la musica. Ce le trasmetteva ad ogni lezione. Parlava di musica e gli brillavano gli occhi!
RispondiEliminaDopo quei due anni io ho smesso perché non avevo più il tempo per il corso e non l'ho più visto. Ho saputo della sua scomparsa solo qualche mese dopo, sul giornalino del comune. Ho sempre avuto il dubbio e la speranza minima che non fosse lui e che fosse un omonimo. Purtroppo la tua foto ha tolto il dubbio e mi dispiace tantissimo.
Sono d'accordo con quello che hai scritto.