martedì 18 maggio 2010

Cammina cammina


Siamo un popolo in cammino.

E non è una metafora biblica.
Dall'inizio della sua avventura sulla terra l'umanità ha usato le proprie gambe per i suoi spostamenti, dalla caccia alle migrazioni. Pochi e fortunati erano coloro che si potevano permettere un carro e un cavallo; il resto del popolo seguiva il suo leader macinando chilometri sulle suole delle sue scarpe, quando c'erano. Solo negli ultimi secoli abbiamo potuto usufruire di differenti forze motrici, e solo da pochi decenni la sedentarietà è divenuta un problema addirittura di tipo sanitario.
Il recupero della condizione del camminare non è dunque un banale esercizio salutistico, anche se sicuramente il sistema cardiovascolare ringrazia, ma la riscoperta della vera essenza del nostro rapporto con lo spazio. Quando, per lavoro, mi e` capitato di essere in una citta` a me straniera, ho sempre preferito, avendone il tempo, esplorarla a piedi, per meglio coglierne le distanze e comprenderne le architetture. Camminare stimola l'attenzione per le cose. Ti fa apprezzare i particolari, un balcone fiorito, il battibecco tra due all'angolo della strada. In un contesto naturale camminare vuole dire anche essere poco rumorosi, cogliere dunque i suoni, il fruscio della folata di vento che piega le cime degli alberi,
Certo, si deve avere occhi per questo. E gambe.

L'estate che si approssima puo` essere viatico, e` il caso di dirlo, per fare esperienza di cammino, e per alcuni di noi sara` esperienza totalizzante, almeno per qualche giorno ( penso all'esperienza del Campeggio, dove il cammino e` "verticale" e a Santiago de Compostela ) .
Per tutti la possibilita` di approffittare dell'esperienze altrui, attraverso i libri: la letteratura e` densa di metafore escursionistiche, di descrizioni realistiche e fantastiche, di mete da raggiungere.

A partire dall'Antico e dal Nuovo Testamento ( Gesu` stesso ha probabilmente percorso un bel po' di chilometri a piedi ) sino al fantasy da me amato( la prima parte del Signore degli Anelli e` una bella descrizione di trekking tra le colline inglesi ) l'essenza stessa della azione umana, sino all'avvento delle tecnologie di movimento piu` evolute, non poteva far altro che affidarsi alle proprie gambe, e solo raramente ad un supporto animale, di solito riservato ai potenti.

Abbiamo dunque che persino il calcolo della circonferenza della terra , descritta da Denis Guedj nel suo La Chioma di Berenice viene fatta da Eratostene avvalendosi di un bematista, un uomo dal ritmo regolare che contava i passi compiuti con una precoisione paragonabile a quella di una misurazione odierna con strumenti ordinari.

Anche Marlo Morgan, racconta (in parte inventando) di un viaggio nell'outback australiano in compagnia degli aborigeni in E venne chiamata due cuori. Un viaggio spirituale per recuperare il legame con la terra.

Legame che e` il leit motiv sia se l'approccio e` filosofico, come in Demetrio Duccio con La filosofia del camminare, che romanzesco ( Andrea Bocconi, Di buon Passo ed Enrico Brizzi, con Nessuno lo sapra` e Il pellegrino dalle braccia d'inchiostro).

Chi vuole poi approfondire un percorso piu` spirituale puo` leggersi Sentieri per lo spirito, di G.Di Santo- C.Finocchietti. "Una raccolta di venti itinerari di fede. Per chi vuole ritornare a respirare e recuperare anche una dimensione più umana della propria vita."



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