Partendo dal presupposto condiviso che la scrittura altro non e` che una forma di comunicazione, ho ritenuto opportuno esaminare ( studiare no, e` parola troppo grossa per un dilettante come me ) chi alla comunicazione ha dato una interpretazione formale.
Il testo a cui tutti, in campi profondamente diversi, sembrano afferire e` infatti "A Mathematical Theory of Communication" di Claude E. Shannon del 1948.
Ho trovato riferimenti ad esso naturalmente nel campo delle telecomunicazioni, ma anche nella gestione delle interfacce utente ( The Humane Interface, di Jef Raskin, Addison Wesley, 2000) nella semiotica ( Trattato di Semiotica generale, Umberto Eco, 1975). nelle reti neurali ( Manuale sulle reti neurali, D. Floreano, 1996) Google Scholar ha contato piu` di 45.000 citazioni di tale articolo.
In esso Shannon propone una base scientifica alla comunicazione, ovvero alla trasmissione dell’informazione attraverso canali di vario tipo.
Come premessa alla teorizzazione matematica, dà una definizione del sistema interessato al flusso di comunicazione. Egli identifica:
1) una sorgente di informazione, che produce un messaggio ( o una sequenza di messaggi) da trasmettere al terminale ricevente;
2) un trasmettitore, che opera sul messaggio, trasformandolo in un segnale in grado di potere essere trasmesso attraverso un canale;
3) il canale, ovvero il mezzo usato per trasportare il segnale dal trasmettitore al ricevente; al canale puo` essere associato anche del rumore, che disturba la trasmissione del messaggio;
4) il ricevitore, ovvero quel sistema in grado di trasformare il segnale, con una operazione inversa rispetto al trasmettitore, nuovamente in messaggio;
5) il destinatario, ovvero l’entità a cui era destinato il messaggio.
Seguendo tali definizioni potremmo essere in grado di tracciare un parallelo nel dominio della letteratura, ovvero assegnare ad ogni funzionalità un attore dei processi legati alla scrittura e alla sua esposizione pubblica (ad esempio la pubblicazione di un libro)
1) Avremo dunque un autore, o più precisamente la sua mente, che svolge la funzione di sorgente dell’informazione.
2) Il testo è il messaggio, codificato attraverso la parola scritta, Si può considerare un ulteriore raffinamento della codifica, considerando lo specifico linguaggio utilizzato e la grammatica ad esso associata.
3) Il messaggio poi viene veicolato attraverso un canale rappresentato dall’oggetto fisico ( libro, rivista, opuscolo), e dal sistema di distribuzione editoriale ( o da altri metodi di diffusione, quali il passaparola, internet, la distribuzione da volontari).
4) I canali di ricezione, non definiti a priori, si generano mediante quelle operazioni di marketing, anche in senso lato, atte a far conoscere il prodotto libro e ad attrarre clienti.
5) Il successo dell’operazione di trasmissione del contenuto al destinatario è poi funzione della capacità di decodifica del sistema ricevente, ovvero del livello di comprensione del testo da parte del destinatario stesso, il lettore.
Questa operazione piuttosto ardita di parallelismo non ha certo pretesa di proporre una formalizzazione ad un processo , quello della scrittura, che per natura sfugge ad ogni categorizzazione. E` pur vero che molti generi lettererari sottostanno a stili e schemi riconoscibili.L'intenzione di questo primo passo, e degli altri che seguiranno, e` di comprendere meglio i meccanismi che guidano il processo creativo, per meglio gestirli ed ottenere un "prodotto finale" piu` fruibile, in definitiva piu` bello.