Chi mi segue sa che spesso prendo il lavoro di Christopher Paolini ( Eragon, Eldest e oggi Inheritance ) come esempio non di cattiva scrittura ( chi sono io per dirlo? ) ma di abile operazione commerciale cha ha ricevuto uno strepitoso successo, soprattutto tra i giovani lettori, ma che non ha aggiunto nulla , nessun soffio nuovo, al genere fantasy.
Sono perciò stato sorpreso quando uno stimato critico del calibro di Antonio
D'Orrico su La Lettura ( domenicale di Cultura del Corriere della Sera) ha tessuto lodi sperticate al suo ultimo romanzo. Qui trovate l'articolo completo. Pur ammettendo anch'egli di non essere un
appassionato del genere, il critico si è lasciato andare quantomeno
all'ingenuità di pensare che tutto quanto letto fosse farina del sacco
di Paolini. Invece nei suoi lavori ci vedo solamente un lavoro di
rimescolamento di carte vecchie e prevedibili. E l'ho scritto come
critica nel sito del Club de La Lettura. Sorprendentemente, sabato 24 me
l'hanno pubblicato.
Spero che D'Orrico lo abbia letto.
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