I giovani ci stupiscono sempre. Ce li disegnano come ignavi, dedicati tuttalpiu` al cazzeggio multimediatico socialtecnologico (=perdere tempo su Facebook), poi li vedi impegnati nella realizzazione di sogni, nel darsi da fare per migliorare questa societa` ( mi pare proprio che la campagna elettorale locale si stia delineando come quella con la piu` bassa eta` media dei partecipanti - non solo candidati - magari escludendo dal computo qualche vecchia volpe o qualcuno coinvolto per dignita` di bandiera), nello scendere in campo per costruire il proprio futuro, visto che le generazioni paragonabili alla mia non sono state in grado di garantirlo.
Tutto sta nel dare loro qualche opportunita`. Se il gioco delle parti e` solo autoreferenziale, e vengono coinvolti solo gli amici o i soliti noti, di solito di eta` omogenea, non si dara` spazio alla crescita dei giovani e in definitiva della comunita` di appartenenza.
L'evoluzione autentica non e` quella dei piccoli aggiustamenti, men che meno cercando di mantenere lo status quo. L'evoluzione e` fatta di eventi catastrofici - non nel senso comune del termine, ma intendendo una rottura netta con le condizioni di partenza. E di solito i giovani lo sanno essere, catastrofici.
( Se vuoi costruire una barca, non radunare uomini per tagliare legna, dividere i compiti e impartire ordini, ma insegna loro la nostalgia per il mare vasto e infinito.)
Antoine de Saint-Exupéry
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