Affidereste il vostro condominio ad una amministratore che non solo non e` capace di mediare, ma anzi e` sempre pronto a polemizzare e a criticare l’operato di altri? O che pretende di sistemare le aiuole quando ci sarebbe il tetto da rifare? Affidereste la realizzazione della vostra casa ad un architetto che non conosce le norme edilizie e che non e` in grado di fare un preventivo quantomeno coerente?
Nelle discussioni che si ha la ventura di seguire in questi giorni, attraverso tutti gli strumenti di comunicazione, in un flusso che va crescendo di giorno in giorno, le figure citate sopra brillano di luce sinistra.
La rincorsa elettorale non deve essere impostata sul “vorrei”, ma su quello che deve ( e puo`, in base alle risorse a disposizione) essere fatto per il bene della citta`, per il bene comune dei cittadini. Di esempi di progetti impostati sulla soddisfazione personale di questo o quell’amministratore siamo pieni. Alcuni sono rimasti per fortuna sulla carta ( nessuno ricorda le ambiziose intenzioni a realizzare un grande palazzetto di non so quanti posti, o dell’arco “di trionfo” che avrebbe dovuto accogliere le auto all’altezza della rotonda Fontanone-Falcone Borsellino) altri ce li trasciniamo come cimeli inutili, uno per tutti la ruota ad acqua tristemente ferma dalla sua inaugurazione ( faccia attenzione chi parla di energia idrica sul naviglio ). Tutte buone intenzioni, ma si sa dove portano.
Il fatto è, come già dissi, che al primo cittadino spetta la gestione di un sistema complesso, del quale va tenuta in considerazione sia la visione olistica, ovvero l’insieme delle persone e delle cose, sia l’applicazione riduzionistica, ovvero il preoccuparsi del singolo problema, del singolo individuo.
In questo dualismo di azione, al quale chiunque conquisti la poltrona di sindaco deve sottostare, non c’è spazio per i “vorrei” se all’intenzione non corrisponde una azione che insegua il bene comune, che non è detto sia di tutti, ma quantomeno di una maggioranza.
Mi pare, a giudicare i segnali che si intercettano in Rete e nel mondo reale, che molti dei candidati ad assumere un ruolo nella gestione pubblica non siano consapevoli della responsabilità che vanno assumendosi. L’idea forte e la buona volontà non sono sufficienti. Serve una economia dell’impegno ( con il permesso al copyright di chi studia le economie e le ecologie di questo mondo) una predisposizione alla visione multiprospettica e l’umiltà di affrontare i problemi non con la sufficienza di chi ha già la risposta in tasca, ma con la volontà di apprendere prima, per cercare soluzioni poi.
La critica all’operato di una amministrazione non e` sbagliata, anzi e` doverosa, spesso serve anche a chi amministra avere un punto di vista diverso, per eventualmente correggere la rotta.
Ma non è la strada per migliorare il mondo. Ad un mondo migliore servono idee, non urla.
Post magnifico. Il prossimo mercoledì se ti incrocerò in piscina, ti farò i complimenti di persona!
RispondiEliminaGiuseppe