lunedì 2 aprile 2012

The Information: una breve riflessione

Non sono veloce quanto vorrei nella lettura.
Altre cose di maggiore urgenza prendono il sopravvento.
Cosi` ho appena superato la meta` del voluminoso libro di J.Gleick The Information, acquistato nel luglio scorso.
Sino a poche pagine fa ancora non riuscivo a capire quale fosse il tema nascosto che una narrazione cosi` dettagliata dell’evoluzione del trattamento della informazione nascondesse.
Quale fosse il messaggio, insomma.
Ho provato dunque a fare una prima breve riflessione, che qui vi propongo:

Come razza umana, mediamente non abbiamo poteri telepatici (non escludo a priori che qualcuno li abbia, ma non ho mai letto di prove che abbiano soddisfatto i criteri scientifici). Altrimenti non avremmo dovuto sviluppare così tanti e diversi linguaggi e così articolati.
Essi, i linguaggi, così come le scritture e i vari simbolismi, rappresentano il tentativo di concentrare in simboli esterni a sè quanto elaborato nella propria mente.  Con lo scopo ultimo di comunicare agli altri il proprio pensiero.
CI si deve mettere d’accordo sul significato da dare ai simboli, tuttavia.
Il processo prevede che usando concetti universalmente accettati  ( una tacca per indicare l’uno, due tacche per il due, una mano aperta per il cinque -da cui il V romano - e cosi` via)  si iniziano a codificare concetti che fanno da base per comunicazioni via via piu` complesse e ricche.
Questo meccanismo richiede quindi che per una comunicazione sempre piu` complessa ci si attrezzi di competenze ed esperienze sempre piu` complete.
La storia della comunicazione ( dell’informazione) e` la storia di una ininterrotta codifica.

Spero di riuscire a proseguire con la lettura e cogliere altri aspetti della gestione della informazione e della sua comunicazione.

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