lunedì 15 giugno 2015

Contravvenzione

"Fiiiihhhhhh!"
Il trillo del fischietto rompe la soporifera calma del quartiere, molto di più dell'occasionale rombo di un aereo che da Linate decolla con una rotta inusuale, o delle agghiaccianti sirene che  sovente segnalano il passaggio salvifico di una ambulanza.
"Si fermi, lei è in contravvenzione!"
"Oh, la miseria, cos'ho fatto mai?"
"Non vede? Questo è senso unico, e lei lo sta percorrendo contromano."
"Ma sono in bicicletta!"
"Appunto! Fosse stato a piedi.. ma lo sa che il codice della strada si applica anche ai velocipedi?"
L'uomo in bici si mette a ridere.
"Velocipede? ma questa è una bici!"
Il vigile si spazientisce.
"Mmm! Per velocipede si intendono tutti quei veicoli a propulsione muscolare, pertanto include la bicicletta."
"Ok, okay!  Però credevo che in ambito urbano fosse concesso ai 'velocipedi' di percorrere i sensi unici contromano."
"Eh, troppo facile così! Ci dovrebbero essere indicazioni in tal senso. ad esempio dovrebbe essere indicato chiaramente che il senso unico non vale per le bici. E comunque la legislazione non è chiara. Quindi lei è in contravvenzione."
"Si ma..."
"Oltretutto, se le dovesse capitare qualcosa, sa che le assicurazioni potrebbero rivalersi sul  fatto che lei ha violato il codice della strada per rifiutarle un eventuale rimborso?"
"Sì, va beh. Però io come faccio? Lo sa che se dovessi seguire pedissquamente, anzi se dovessimo seguire, perchè qui siamo in centinaia, forse migliaia in tutta la città che percorrono strade contromano. Se dovessimo seguire, dicevo, tutte i sensi unici e le regole del codice della strada, a quanti rischi di incidente andremmo incontro?"
"Oh, che esagerato!"
"Eh, provi lei a immaginare che tutti i ragazzi delle medie di  ritorno da scuola, invece di percorrere via Torriani contromano si immettessero in via Adua, notoriamente stretta e trafficata. A che rischio andrebbero incontro?  E per chi proviene dalle zone di via Cadore, come potrebbero fare per raggiungere il centro?"
"Beh... aspetti... mi pare... ma da via Piave, no?"
"No! No, mio caro vigile. Se dovessero seguire tutte le indicazioni dovrebbero percorrere via Dalla Chiesa sino alla rotonda con via Adua, percorrere la rotonda, dico!  la rotonda! e poi tornare indietro un tratto per immettersi in via Piave."
"Ma... non c'è un passaggio all'altezza della via?"
"C'era, ma ora hanno ridisegnato la segnaletica orizzontale e la linea centrale da tratteggiata è diventata continua, Quindi a regola non potremmo attraversare lì. Chiaramente tutti lo fanno, come tutti gli automobilisti girano a sinistra."
"Uh, sono confuso."
"Pensi un po' noi! Allora, me la fa la contravvenzione?"
"Vada, vada! Ma stia attento!"


Una conversazione immaginaria ma non troppo sulla diatriba dei sensi unici della zona via Torriani, via Piave.
Il punto di tutta questa faccenda è se si voglia fare veramente gli interessi di una comunità di persone che vive il territorio in modo sostenibile ( ad esempio spostandosi in bicicletta, e facendo proprio il territorio ) o ci si abbandoni a logiche burocratiche  e tecnocratiche ( l'importante è fare lavori nell'ambito della normativa, ma come questi lavori sono stati pensati, non importa). Una differenza importante, forse vitale.


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