Entra in gioco in questo caso il Principio del Minimo Sforzo il quale afferma che , mediamente, chi è alla ricerca di informazioni, tende a usare il metodo più conveneniente, meno impegnativo. Si privilegia una acquisizione passiva dell'informazione, a fronte di una ricerca attiva che però comporta maggiore sforzo, tempo da dedicare e competenza.
E' il percorso che più si confà a chi naviga "a vista" nella rete, sperando di imbattersi nel post, documento, commento o qualsiasi produzione di pensiero che lo aiuti proprio in quel problema che sta affrontando.
Alla fatica di studiare, approfondire, non accontentarsi della prima notizia letta si preferisce l'autoconvincimento di essere nel giusto, di avere le giuste conoscenze e la competenza necessaria.
Ma raccogliere informazioni non significa automaticamente acquisire conoscenza.
Gandalf non applica il principio del minimo sforzo nella sua ricerca sull'Unico Anello |
Luciano Floridi, filosofo italiano che sta dando un fondamentale contributo alla comprensione del mondo dell'informazione nella quale siamo immersi, discute del passaggio tra l'informazione e la conoscenza in un interessante articolo.
Ci si chiede infatti come una informazione, ovvero una serie di dati ( osservazioni dalla realtà ) di cui si conosce la relazione che li lega e che si presume essere veri possa diventare conoscenza, cioè una capacità della persona che la detiene di capire alcuni aspetti del mondo e agire di conseguenza in modo efficace.
La chiave interpretativa sta nel considerare le informazioni parte di una rete che le metta in relazione tra loro. Da queste relazioni nasce la conoscenza.
Se in questo modello il prerequisito è che tutte le informazioni siano vere, la falsità di un solo nodo della rete pregiudica la veridicità di tutta la rete, quindi della conoscenza che si acquisisce.
Tornando alle notizie in Internet, spesso bufale o notizie false vengono accettate perchè il network di informazioni a cui fanno riferimento è per la maggior parte vero. Di falso ci possono essere uno o due particolari, fondamentali per per compromettere la verità dell'intero sistema, ma che possono sfuggire ad un utente non particolarmente attento.
Studiare come la conoscenza si costruisce, da cose e come è composta l'informazione può aiutare ad aumentare l'attenzione e a navigare nella Rete in modo più consapevole.