"riconciliare a sè tutte le cose".
La riconciliazione con il mondo è qualcosa a cui dobbiamo aspirare, anche senza essere guidati da una ispirazione cristiana.
E' la chiave di volta del nostro vivere della natura e nella natura ( le isole artificiali chiamate città poggiano sul resto del mondo naturale, del quale non potremo mai fare a meno).
E' la chiave di volta del nostro vivere della natura e nella natura ( le isole artificiali chiamate città poggiano sul resto del mondo naturale, del quale non potremo mai fare a meno).
Ispirazione di questo pensiero è stata la lettura di "La Luna è dei Lupi" dell'amico Giuseppe Festa (ci saremo visti un pugno di volte nella vita, ma è difficile non considerare amico un tipo come Giuseppe).
Una storia di lupi e uomini.
Una storia di sopravvivenza.
Ma non, come sarebbe facile pensare, del branco di lupi protagonisti, che nella storia si trovano a dover abbandonare il Parco dei Monti Sibillini, alla ricerca di un luogo sicuro dove vivere e allevare i propri cuccioli.
A dover sopravvivere a se stesso è l'uomo.
Dalla storia scritta da Giuseppe, ho imparato questo. Di inquinamento e di pressione antropica, di ecologia e di sviluppo sostenibile, di risorse rinnovabili e consumo critico si parla da molto tempo, ma mai come oggi abbiamo la capacità, le tecnologie per vivere in armonia con la natura sostanzialmente senza rinunciare ad un adeguato tenore di vita.
Tutto sta nel coraggio di fare scelte, anche dolorose, nel superare la paura di non essere in grado di guidare il proprio branco, nel trovare strade nuove per disporre delle risorse necessarie. Quello che fa il capobranco Rio.
E quando tutto è compiuto, quando la Luna che riappare nel cielo invita alla speranza, la riconciliazione tra gli uomini e il regno naturale diventa possibile.
E anche noi, gente di città, possiamo sognare, e pregare, insieme ai lupi.
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