sabato 27 aprile 2019

La dittatura dell'entropia

Ovvero: perchè i regimi totalitari sono contro l'evoluzione

La natura è mutamento, trasformazione, diversità

L'universo esiste in quanto 'altro' dal nulla; nel nulla non vi è informazione, non vi è realtà possibile, non vi è nulla.
Poi vi è il caos della materia che si distribuisce nello spazio, e si organizza.
Il nulla prima del Big Bang, di cosa è fatto?

La simmetria, la regolarità è necessaria alla realizzazione delle strutture che occupano lo spazio ( si vedano i cristalli, la disposizione simmetrica di organi e apparati) ma si confronta con le varietà possibili.
L'ordine, l'organizzazione sono necessari per contrastare l'entropia dell'universo. Ma se non interagiscono con realtà differenti da essi, se ogni realtà dell'universo è identica a se stessa,  se tutto è omogeneo. non si arriva a nulla, e l'universo e il Nulla primordiale non differiscono.

E' l'asimmetria che crea l'informazione, e l'elaborazione dell'informazione permette l'evoluzione
La diversità è motore dell'evoluzione. Differenti ambienti richiedono differenti risposte.
Un ambiente biodiverso ha a disposizione molta più informazione per poter affrontare con successo i cambiamenti improvvisi.

La scarsa variabilità genetica del ghepardo (cioè la scarsità di informazione) lo pone sotto minaccia di estinzione
Alla tendenza all'entropia ci si oppone con la vita e l'autorganizzazione, al tiepido uniformarsi delle cose, si preferisce l'aspra difficoltà dell'interazione tra specie, la verticale ambizione all'individualità, vissuta però in un contesto di comunità.

Nasce quindi una diffida 'naturale' in chi si adopera per uniformare le società, inquadrarle in schemi e leggi inflessibili e coercitive, che non lascino spazio a libertà e creatività
Diffido in chi auspica una società che annulli la diversità in nome di presunti valori tradizionali, che a volte sono solo gusci vuoti,  che rifiuti l'altro perchè diverso, quindi portatore di novità, ovvero informazione nuova per affrontare le sfide di oggi.
Chi vuole una società di questo tipo è contro l'evoluzione, contro la crescita dell'uomo come specie, contro la vita.
Il senso dell'opposizione ai totalitarismi sta anche in questo: nel non lasciar prevalere il grigio uniformarsi a una realtà senza prospettive di crescita e evoluzione, ma favorire lo sviluppo, la creatività, la collaborazione.
Lavorare e lottare perchè non prevalga la dittatura dell'entropia, è compito nostro, di tutti



mercoledì 17 aprile 2019

Vorrei essere Leonardo


Vorrei essere Galileo, che osservava al di là delle nuvole, che sfidava i detentori della verità perchè Verità prevalesse,
Vorrei essere Albert*, in grado di concepire realtà al di là dell'immaginazione, di vedere l'universo oltre le apparenze
Vorrei essere Stephen**, legato alla terra dal suo corpo immobile, ma libero di spaziare alla ricerca dei segreti.

Vorrei essere Leonardo, sottile il pensiero come un tratto di sanguigna, precisa la mano, poliedrico negli studi e nelle azioni.
Proprio così, poliedrico, dalle mille sfaccettature è stato ritratto Leonardo, nella mostra recentemente a Cernusco, grazie a una stampante 3D, ma soprattutto nell'agile libro di Massimo Temporelli , fisico e divulgatore, fondatore di TheFabLab, e Cristina Morozzi, "Signora del design italiano"
Leonardo poliedrico
(tratto dalla mostra Leonardo da Vinci, sogni miti e altre sperimentazioni,
 tenutasi a Cernusco sul Naviglio lo scorso mese di aprile)


In "Leonardo primo designer" (edizioni Hoepli), del maestro vinciano non si narra la biografia, non si esamina l'intera sua opera artistica, scientifica, ingegneristica, ma si propone una chiave di lettura che si ponga come trait-d'union di tutte le sue anime.
La sua capacità di progettare, la sua visione olistica del problema da affrontare, che però si concretizza in una implementazione quasi maniacale, con l'attenzione a ogni piccolo dettaglio, fanno di lui il primo designer della storia.
Oggi la parola design può dar adito a fraintendimenti. Personalmente l'associo alla progettazione, perchè l'ambiente professionale che mi ha formato è prettamente orientato alla funzionalità, quindi alla sua realizzazione pratica.
Nell'intendimento comune invece, il design è associato alla forma, alla bellezza che deve certamente coniugarsi con la funzionalità, ma da cui spesso non dipende. Ne risulta che gli oggetti di design possono essere esteticamente validi anche se la sua funzione viene scarsamente implementata.
Bel design, lo adoro, ma  non è detto che sia funzionale


Leonardo è riuscito, come pochi altri, a coniugare perfettamente questi due significati della parola design.
Egli poteva permettersi di impegnarsi in tipologie di opere mai realizzate prima perchè riusciva a concepire i metodi e le fasi di studio e di lavoro necessarie.
Aveva una visione globale e nitida del mondo:, rispetto ai suoi contemporanei, che , a parte poche eccezioni, vedevano il mondo come attraverso uno schermo CRT da 10 pollici in bianco e nero, egli lo vedeva su uno schermo LD a 70 pollici 4K full HD. E ne restituì la visione attraverso le sue opere.


Per questo vorrei essere come Leonardo, credo tutti lo vorrebbero essere, come lui curioso, come lui sognatore, come lui genio.




*Albert Einstein  ** Stephen Hawking

venerdì 5 aprile 2019

L'Universo, Dio e l'orticello di casa

Leggere "Onde nello spaziotempo" di Govert Schilling, e le "Lezioni" di Carlo Rovelli,  accessibili  ( specialmente il primo) anche a chi ha poche o nulle competenze in fisica, ti cambia completamente il modo di interpretare l'Universo.
Questi testi spiegano come le leggi che regolano l'Universo siano, con buona approssimazione (la certezza assoluta non fa parte del bagaglio mentale dello scienziato, disposto a dubitare anche del sorgere del sole) quelle descritte da Einstein, e perfezionate e confermate poi negli anni, sulla relatività.
Certo, la vita quotidiana sulla Terra resta la stessa: i fenomeni fisici che osserviamo non sono se non marginalmente influenzati dalle leggi relativistiche, con l'esclusione del GPS, ad esempio, che non sarebbe così preciso se non si tenesse conto, nei calcoli, della relatività. 
Insomma, un bicchiere lasciato cadere si frantumerà in mille pezzi e una palla rimbalzerà come ha sempre fatto.




Cambia però la percezione che ho del mondo. L'universo non è quello di Star Wars, con la Forza che agisce simultaneamente in tutti i pianeti, fregandosene bellamente della massima velocità possibile, quella della luce.
Per la nostra esperienza  quotidiana, la luce ha velocità praticamente nulla. Schiacciamo l'interruttore e TACC! la luce arriva. Ma se vogliamo  fare conversazione con un abitante della Luna, tra domanda e risposta  passeranno perlomeno tre secondi (1 secondo e mezzo per andare e 1 secondo e mezzo perchè la risposta arrivi; la Luna dista mediamente 384.000 Km dalla Terra). Dimenticavo, le onde radio nel vuoto hanno la stessa velocità della luce.
In tema di distanze, sconvolge pensare che la luce del Sole ci mette circa otto minuti e mezzo, sono circa 498 secondi,  per arrivare a noi.  
Fate questo esperimento: prendete un metro da muratore, lungo almeno 5 metri, e confrontate la distanza di 3 cm ( distanza Terra-Luna) con l'intera lunghezza del metro ( distanza Terra-Sole).


La supernova vista da Keplero nel 1604  esplose agli albori della civiltà, e la sua luce viaggiò per 18.000 anni prima di arrivare a noi.
SN 1604

Ma se le distanze astronomiche  ci atterriscono, ancora più sconvolgenti sono le rivelazioni in merito alle onde gravitazionali.  Tutti conosciamo la gravità, perchè ne facciamo esperienza quotidianamente, senza di essa fluttueremmo nello spazio.  La gravità ci spinge a terra, perchè una forza attrattiva tra le masse.  Einstein scoprì che la gravità,o meglio l'interazione gravitazionale,  a livelli astronomici è una modifica dello spazio tempo ( più correttamente una curvatura) data dalle masse enormi in gioco: pianeti e stelle, molte di esse centinaia, migliaia di volte più massiccie del nostro sole.
Ci sono delle conseguenze, in questo.
Il tempo non scorre allo stesso modo in tutto l'Universo, dove c'è maggiore massa il tempo rallenta.
Non siamo oggetti immersi nello spazio-tempo; noi SIAMO lo spaziotempo.
Ogni particella esiste perchè frutto di una interazione tra massa e energia:  la realtà è interazione.



 A questo punto entra in scena Dio ( per chi crede nella sua esistenza, ma anche per chi non crede, ma si pone il problema) . Come si colloca in questo Universo? Ne è parte? O sta al di fuori?  E' nello spazio, è parte di esso, o lo travalica?
Già Sant'Agostino si era posto questo dubbio, nelle sue Confessioni. E si era tra il terzo e quarto secolo dopo Cristo.
E se davvero Dio è entrato nella Storia dell'Uomo per donarci suo Figlio, come avrebbe fatto? Avrebbe dovuto deformare il tessuto spazio-temporale in un modo che, al confronto, la collisione di due buchi neri supermassicci sarebbe stata come un soffiio di vento.


Ho suggerito una serie di pensieri, ognuno di essi meriterebbe ore di discussione e decine di letture di approfondimento; comunque la si pensi su Dio, alla luce di quanto stiamo comprendendo sull'universo e sulla realtà , pensare di poter coltivare ancora l'orticello di casa, dove si coltivano pregiudizi, egoismi  e  mindset statici ( "si è sempre fatto così, perchè cambiare?") credo sia quanto di più controproducente per la sopravvivenza della specie umana.

Libri:
Govert Schilling, "Onde nello spaziotempo. Einstein, le onde gravitazionali e il futuro dell'astronomia", Codice Edizioni, 2018
Carlo Rovelli, "Sette brevi lezioni di fisica", Adelphi, 2014
Carlo Rovelli, "L'ordine del tempo", Adelphi, 2017

Appunti
Commento sul mio taccuino ( cartaceo e in web) gli argomenti che di volta in volta mi sembrano più interessanti, con un obiettivo semplice: cercare di migliorare e rendere più chiara la mia visione del mondo. E se questo può aiutare anche voi, ne sono felice.