venerdì 5 aprile 2019

L'Universo, Dio e l'orticello di casa

Leggere "Onde nello spaziotempo" di Govert Schilling, e le "Lezioni" di Carlo Rovelli,  accessibili  ( specialmente il primo) anche a chi ha poche o nulle competenze in fisica, ti cambia completamente il modo di interpretare l'Universo.
Questi testi spiegano come le leggi che regolano l'Universo siano, con buona approssimazione (la certezza assoluta non fa parte del bagaglio mentale dello scienziato, disposto a dubitare anche del sorgere del sole) quelle descritte da Einstein, e perfezionate e confermate poi negli anni, sulla relatività.
Certo, la vita quotidiana sulla Terra resta la stessa: i fenomeni fisici che osserviamo non sono se non marginalmente influenzati dalle leggi relativistiche, con l'esclusione del GPS, ad esempio, che non sarebbe così preciso se non si tenesse conto, nei calcoli, della relatività. 
Insomma, un bicchiere lasciato cadere si frantumerà in mille pezzi e una palla rimbalzerà come ha sempre fatto.




Cambia però la percezione che ho del mondo. L'universo non è quello di Star Wars, con la Forza che agisce simultaneamente in tutti i pianeti, fregandosene bellamente della massima velocità possibile, quella della luce.
Per la nostra esperienza  quotidiana, la luce ha velocità praticamente nulla. Schiacciamo l'interruttore e TACC! la luce arriva. Ma se vogliamo  fare conversazione con un abitante della Luna, tra domanda e risposta  passeranno perlomeno tre secondi (1 secondo e mezzo per andare e 1 secondo e mezzo perchè la risposta arrivi; la Luna dista mediamente 384.000 Km dalla Terra). Dimenticavo, le onde radio nel vuoto hanno la stessa velocità della luce.
In tema di distanze, sconvolge pensare che la luce del Sole ci mette circa otto minuti e mezzo, sono circa 498 secondi,  per arrivare a noi.  
Fate questo esperimento: prendete un metro da muratore, lungo almeno 5 metri, e confrontate la distanza di 3 cm ( distanza Terra-Luna) con l'intera lunghezza del metro ( distanza Terra-Sole).


La supernova vista da Keplero nel 1604  esplose agli albori della civiltà, e la sua luce viaggiò per 18.000 anni prima di arrivare a noi.
SN 1604

Ma se le distanze astronomiche  ci atterriscono, ancora più sconvolgenti sono le rivelazioni in merito alle onde gravitazionali.  Tutti conosciamo la gravità, perchè ne facciamo esperienza quotidianamente, senza di essa fluttueremmo nello spazio.  La gravità ci spinge a terra, perchè una forza attrattiva tra le masse.  Einstein scoprì che la gravità,o meglio l'interazione gravitazionale,  a livelli astronomici è una modifica dello spazio tempo ( più correttamente una curvatura) data dalle masse enormi in gioco: pianeti e stelle, molte di esse centinaia, migliaia di volte più massiccie del nostro sole.
Ci sono delle conseguenze, in questo.
Il tempo non scorre allo stesso modo in tutto l'Universo, dove c'è maggiore massa il tempo rallenta.
Non siamo oggetti immersi nello spazio-tempo; noi SIAMO lo spaziotempo.
Ogni particella esiste perchè frutto di una interazione tra massa e energia:  la realtà è interazione.



 A questo punto entra in scena Dio ( per chi crede nella sua esistenza, ma anche per chi non crede, ma si pone il problema) . Come si colloca in questo Universo? Ne è parte? O sta al di fuori?  E' nello spazio, è parte di esso, o lo travalica?
Già Sant'Agostino si era posto questo dubbio, nelle sue Confessioni. E si era tra il terzo e quarto secolo dopo Cristo.
E se davvero Dio è entrato nella Storia dell'Uomo per donarci suo Figlio, come avrebbe fatto? Avrebbe dovuto deformare il tessuto spazio-temporale in un modo che, al confronto, la collisione di due buchi neri supermassicci sarebbe stata come un soffiio di vento.


Ho suggerito una serie di pensieri, ognuno di essi meriterebbe ore di discussione e decine di letture di approfondimento; comunque la si pensi su Dio, alla luce di quanto stiamo comprendendo sull'universo e sulla realtà , pensare di poter coltivare ancora l'orticello di casa, dove si coltivano pregiudizi, egoismi  e  mindset statici ( "si è sempre fatto così, perchè cambiare?") credo sia quanto di più controproducente per la sopravvivenza della specie umana.

Libri:
Govert Schilling, "Onde nello spaziotempo. Einstein, le onde gravitazionali e il futuro dell'astronomia", Codice Edizioni, 2018
Carlo Rovelli, "Sette brevi lezioni di fisica", Adelphi, 2014
Carlo Rovelli, "L'ordine del tempo", Adelphi, 2017

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