mercoledì 17 aprile 2019

Vorrei essere Leonardo


Vorrei essere Galileo, che osservava al di là delle nuvole, che sfidava i detentori della verità perchè Verità prevalesse,
Vorrei essere Albert*, in grado di concepire realtà al di là dell'immaginazione, di vedere l'universo oltre le apparenze
Vorrei essere Stephen**, legato alla terra dal suo corpo immobile, ma libero di spaziare alla ricerca dei segreti.

Vorrei essere Leonardo, sottile il pensiero come un tratto di sanguigna, precisa la mano, poliedrico negli studi e nelle azioni.
Proprio così, poliedrico, dalle mille sfaccettature è stato ritratto Leonardo, nella mostra recentemente a Cernusco, grazie a una stampante 3D, ma soprattutto nell'agile libro di Massimo Temporelli , fisico e divulgatore, fondatore di TheFabLab, e Cristina Morozzi, "Signora del design italiano"
Leonardo poliedrico
(tratto dalla mostra Leonardo da Vinci, sogni miti e altre sperimentazioni,
 tenutasi a Cernusco sul Naviglio lo scorso mese di aprile)


In "Leonardo primo designer" (edizioni Hoepli), del maestro vinciano non si narra la biografia, non si esamina l'intera sua opera artistica, scientifica, ingegneristica, ma si propone una chiave di lettura che si ponga come trait-d'union di tutte le sue anime.
La sua capacità di progettare, la sua visione olistica del problema da affrontare, che però si concretizza in una implementazione quasi maniacale, con l'attenzione a ogni piccolo dettaglio, fanno di lui il primo designer della storia.
Oggi la parola design può dar adito a fraintendimenti. Personalmente l'associo alla progettazione, perchè l'ambiente professionale che mi ha formato è prettamente orientato alla funzionalità, quindi alla sua realizzazione pratica.
Nell'intendimento comune invece, il design è associato alla forma, alla bellezza che deve certamente coniugarsi con la funzionalità, ma da cui spesso non dipende. Ne risulta che gli oggetti di design possono essere esteticamente validi anche se la sua funzione viene scarsamente implementata.
Bel design, lo adoro, ma  non è detto che sia funzionale


Leonardo è riuscito, come pochi altri, a coniugare perfettamente questi due significati della parola design.
Egli poteva permettersi di impegnarsi in tipologie di opere mai realizzate prima perchè riusciva a concepire i metodi e le fasi di studio e di lavoro necessarie.
Aveva una visione globale e nitida del mondo:, rispetto ai suoi contemporanei, che , a parte poche eccezioni, vedevano il mondo come attraverso uno schermo CRT da 10 pollici in bianco e nero, egli lo vedeva su uno schermo LD a 70 pollici 4K full HD. E ne restituì la visione attraverso le sue opere.


Per questo vorrei essere come Leonardo, credo tutti lo vorrebbero essere, come lui curioso, come lui sognatore, come lui genio.




*Albert Einstein  ** Stephen Hawking

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