giovedì 6 settembre 2007

Verso l’alto



Non chiederci perchè.
Non ora. Non qui. Non avremmo parole.
Da sprecare.
Nemmeno una, chè il respiro si abbrevia.

Non chiederci perchè.

Forse per il profumo della libertà
Che pervade l’aria appena superato il crinale
E scende sino alle valli
Risvegliando genti assopite nel buio.

Forse per l’odore acre della fatica
Che impregna i sentieri più erti
E che raggela la pelle
Al soffio di tramontana.

Forse per lo sferzare tremendo delle bufera
Che travolge tende, cuori e bandiere
Mentre il beffardo sospiro delle vette
Attira gli animi inquieti.

Forse per il gorgoglio sommesso
Dell’acqua che, tra le pieghe aspre e materne della roccia
Si mostra nuda, si offre
A chi si accosta bramoso di lei.

Forse per le linee convergenti delle pareti sul nulla.

Ma anche per il tortuoso ascendere
Del serpente senza fine dei sentieri
Che stringe in volute sensuali
I fianchi fecondi delle antiche terre

Non chiederci perchè.
Non ancora. Non fino a quando il cielo
Perderà i suoi colori,
E ci volteremo indietro, misurando i passi.
Allora, solo allora.
All’ultimo soffio
Troveremo.

Loris G. Navoni

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