Il Natale non è niente.
È solo un povero bimbo sfigato, nato da una famiglia di sfigati, con il padre artigiano che paga tutte le tasse , fino all’ultimo euro, e che fatica dodici ore al giorno per mantenere la famiglia, con il mutuo-capestro, la madre disoccupata.
È un bambino che nasce in una roulotte, un container, una casa okkupata, una tenda da profughi, una casa del comune ad affitto agevolato.
È figlio di quelli che comprano Prada e Logan e Armani per non sembrare sfigati, che acquistano il plasma 32 pollici con comode rate a partire da agosto 2008, che forse non riusciranno a pagare.
Il Natale non è niente.
È il cumulo di regali che sei costretto ad acquistare, perche sennò che Natale è, e i bambini sono sempre lì che li aspettano, i regali.
È l’abbagliarsi con le luci, i Babbi Natale tutti deficienti a salire sui balconi e sulle finestre con scale di lucine, quando è così comodo passare dal camino.
È l’ipocrisia degli auguri a tutti, per un buon natale, un buon anno, che sia meglio di quest’ultimo, e che nevichi un po’ ma non troppo sennò si deve bestemmiare a capodanno per mettere le catene.
Sono io che in questo natale mi arrabbio e me ne andrei lontano, in un paese dove non lo festeggiano il natale, così eviterei tutto questo.
Non si diventa più buoni a Natale. È un palla che ci raccontiamo per giustificare gli altri trecentosessantaquattro giorni.
Ma poi lo vedi , Gesù, negli occhi nel corpo dell’ultimo nato.
Vedi la sua debolezza di piccolo essere che comunica con segnali ancestrali.
Vedi quello che potrà diventare: scienziato, medico, poliziotto, sacerdote, artista.
Vedi la vita che sta scoppiando in lui.
Capisci che questo Gesù, quello che stai vedendo nel corpo di tuo figlio che sta crescendo, di tua nipote appena nata, del figlio deboluccio del tuo amico, di quel giovane scapestrato che passa davanti a casa tua, ti salva dal peccato originale.
Ti salva dal perdere la speranza.
Allora capisci che non si festeggia il natale. Si festeggia la Vita.
E allora tutto acquista un senso.
E accendi anche tu le luci del presepe.
Grazie
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