mercoledì 12 novembre 2008

Il valore della comunità II

Sul Corriere Economia di lunedì, un articolo di U.Torelli traccia un confronto tra MySpace e Facebook, sull'uso che si fa di questi social network e del loro ruolo come aggregatori ( parola che ormai ha assunto nel Web un significato preciso, ma che vorrei usare qui nel significato originale ) di comunità di persone. Si sottolinea poi nell'articolo della debolezza intrinseca delle relazioni stabilite con questi strumenti. Una relazione in rete è stabile e significativa se sussiste almeno una di queste condizioni:
1) si condividono argomenti o interessi comuni e sui quali si ha qualcosa di significativo da dire
2) si è già parte di una comunità reale e si usa la rete come supporto per mantenere una continuità di contatti che per altri motivi ( lontananza, tempo a disposizione ) non si riesce ad avere.
Navigando da un po' di anni nella rete, questa considerazioni sorgono spontaneamente, dopo aver visto sciogliersi contatti inutili, chiudersi pagine che non dicevano niente, perdere indirizzi di siti insignificanti. Mentre quando hai stabilito contatti che condividono i tuoi interessi, hai trovato pagine veramente interessanti, allora vedi che i legami si rafforzano e anzi la rete si estende, aiutandoti a crescere.

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Appunti
Commento sul mio taccuino ( cartaceo e in web) gli argomenti che di volta in volta mi sembrano più interessanti, con un obiettivo semplice: cercare di migliorare e rendere più chiara la mia visione del mondo. E se questo può aiutare anche voi, ne sono felice.