Kuda, lanciatissimo nel ruolo di catalizzatore di iniziative via web ( e sarebbe da segnalare a Luca De Biase, giornalista del Sole24Ore e teorizzatore della realizzazione della "felicità umana" solo se partecipata, quindi dal basso ), sta raccogliendo proposte per una Rivoluzione Verde Italiana, da sottoporre poi ai nostri legislatori.
Anch'io ho dato il mio piccolo contributo:
Proposta di aggiunta al punto 7: ( la formulo così come mi viene, sono mica un legislatore.... ) imporre, nella progettazione urbanistica, soprattutto intorno ai centri abitati, una attenzione alla ciclabilità da non misurare solo in termini di km di piste ciclabili, ma anche in una diversa gestione degli spazi, dei semafori, dei marciapiedi ( se sufficientemente larghi possono servire anche le bici), delle infrastrutture in genere. Per chiarire faccio un esempio relativo alla mia città : esiste un incrocio in cui, a causa di un senso unico, è molto più sicuro per i ciclisti, anzichè stare sul ciglio destro della strada ed attraversare l'incrocio come gli autoveicoli, andare sul lato destro, sul marciapiede e usare le striscie pedonali per attraversare. Ora questo non è regolamentato. L'amministrazione se non sensibile di suo, dovrebbe essere forzata ad istituire un percorso ciclabile protetto che dia validità legale ( quindi non passibile di sanzione) a quello che la maggior parte dei ciclisti fa.
L’educazione ambientale può da sola ridurre di molto le emissioni dei gas serra.
RispondiEliminaVi suggerisco questo video fatto nell’ambito di un corso universitario da un gruppo di studenti. Magari il video può contribuire di più e più in fretta alla riduzione di emissioni di gas serra che la discussione di qualsiasi intervento materiale.
http://www.youtube.com/watch?v=22hDkh1_DNQ
I miei complimenti ai ragazzi, al docente per averli stimolati e sopratutto all’idea educativa!