mercoledì 15 aprile 2009

Un anniversario significativo ( nel senso della ricerca del significato)

Ricorre di questi tempi anche l'anniversario di tre anni di rubrica letteraria da me tenuta sull'organo di informazione dell'Unita` pastorale delle parrocchie di Cernusco. Ecco un commento a proposito.

In questi tre anni circa di incursioni curiose in Libreria del Naviglio, e piu` in generale in quei luoghi immateriali dove si fa cultura, cioe` le menti umane e l’espressione tecnologica piu` vicina alla mente che e` il web, ho cercato insieme a voi di esplorare cio` che la cultura puo` o dovrebbe offrire. Il tutto spesso visto alla luce della sensibilità religiosa e della fede ( per quanto poca essa sia … ).
Ma l’obiezione che mi sento – sempre virtualmente – fare è la seguente: a che serve cercare risposte nei libri? Forse che tutte le domande sul senso della nostra vita non trovano risposta adeguata nella pratica religiosa, nell’andare a Messa e seguire i precetti prescritti? Forse che non è sufficiente la cultura che abbiamo acquisito a scuola e quella in cui siamo immersi e della quale la TV è uno specchio fedele?
Se fossimo nel medioevo potrei concordare con voi sul fatto che, non sapendo, la maggior parte di noi, leggere, sarebbero sufficienti gli affreschi nelle chiese e le narrazioni dei cantastorie.
L’avvento delle nuove tecnologie, per altro, ipotizza un ritorno alla mediazione dell’immagine ( multimediale) per l’acquisizione della conoscenza, in un ritorno ad una percezione della realtà teoricamente più immediata.
Pero` credo che questo non sia sufficiente.
Come per un bambino che cresce i vecchi giochi non sono più sufficienti a sviluppare la sua fantasia, e da adulto smette di giocare con lego e pupazzetti, passando ad esperienze più impegnative e complesse, cosi` la complessita` del mondo rende necessaria una predisposizione adulta alla comprensione dello stesso, e anche ( conseguenza o premessa, fate voi ) alla maturazione di una fede adulta, non solo legata ai precetti di catechismo studiati a memoria ( perlomeno nelle generazioni precedenti e vicine alla mia ).
In questo ci viene in soccorso la parola scritta.
Marshall McLuhan , famoso sociologo autore tra l’altro dell’ancora attuale Gli strumenti del comunicare, ed. Il Saggiatore, affermava che la scrittura richiede una alta partecipazione del lettore, forzando la mente ad arricchire di contenuto, di sensazioni quello che la parola scritta suggerisce, a differenza della televisione, che “inchioda gli spettatori in una stasi fisica e mentale” ( da Wikipedia).
Anche nel percorso di fede, attingere ad autorevoli punti di vista, come quelli dei nostri Cardinali Martini e Tettamanzi (tra tutti, di quest’ultimo: La bellezza della fede ) aiuta a far crescere in noi non solo una fede più decisa, ma anche in grado di reggere l’offensiva di questi nostri tempi difficili.
Leggere permette di conoscere punti di vista che difficilmente sono veicolati dagli altri media, e questo da` a noi una forza tremenda: l’indipendenza di pensiero, la liberta` di agire.
Buona lettura!

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Appunti
Commento sul mio taccuino ( cartaceo e in web) gli argomenti che di volta in volta mi sembrano più interessanti, con un obiettivo semplice: cercare di migliorare e rendere più chiara la mia visione del mondo. E se questo può aiutare anche voi, ne sono felice.